Oggi, 4 Ottobre 2011, incontro tra il Consiglio Provinciale aquilano, i Presidenti degli Ambiti Territoriali della Federazione Italiana della Caccia ed il Presidente della Provincia dell'Aquila, Antonio Del Corvo, nonché l'assessore preposto al ramo, Giuseppe Tiberio.
Federcaccia L’Aquila spiega: “motivo dell'incontro, chiesto dalla nostra Federazione, è l'iniquità del Calendario Venatorio Regionale per l'esercizio dell'attività venatoria e l'intempestività e inattuabilità delle misure previste dal medesimo atto normativo con l'attuazione delle aree Patom nella Provincia di L'Aquila”.
Prosegue ancora Federcaccia: “Le gravi penalizzazioni imposte al corretto e consuetudinario esercizio venatorio, da sempre effettuato sul nostro territorio provinciale nel massimo rispetto del territorio e della fauna protetta ivi presente, saranno oggetto di un confronto con le Autorità Politiche che garantiscono l'attuazione delle politiche gestionali del territorio con il concorso degli ATC”.
“Verrà inoltre sollecitato, ancora una volta, all'Assessore ed al Presidente, lo stanziamento delle somme necessarie per il funzionamento della prevista Commissione d'esame per l'abilitazione all'esercizio dell'attività venatoria, ferma dal 2010 in presenza di circa 100 candidati che devono sostenere la prova”.
“Inoltre, verrà discusso il mancato inserimento della specie Colombaccio sin dalla pre-apertura nel Calendario Provinciale , così come la quaglia, anche quest'anno abbondantemente presenti sul nostro territorio provinciale, che hanno di fatto impedito l'esercizio venatorio per tali specie invece proficuamente esercitato nella contigua regione Lazio, tutto ciò per favorire esclusivamente i "cugini" di Pescara, Chieti e Teramo che hanno interesse a cacciare il colombaccio anche nel mese di gennaio”.
Infine, conclude Federcaccia L’Aquila. “Il rispetto per i cittadini delle zone interne, in particolare quindi della Provincia dell'Aquila, deve essere una priorità per i nostri Rappresentanti politici, tale da non escludere le minoranze dal tavolo delle discussioni e decisioni. Non mancheremo di far conoscere l'esito dell'incontro a tutti gli amici cacciatori che condividono con noi il malcontento e la delusione per le decisioni assunte in violazione di diritti costituzionalmente garantiti per la nostra categoria”.
Federcaccia L’Aquila spiega: “motivo dell'incontro, chiesto dalla nostra Federazione, è l'iniquità del Calendario Venatorio Regionale per l'esercizio dell'attività venatoria e l'intempestività e inattuabilità delle misure previste dal medesimo atto normativo con l'attuazione delle aree Patom nella Provincia di L'Aquila”.
Prosegue ancora Federcaccia: “Le gravi penalizzazioni imposte al corretto e consuetudinario esercizio venatorio, da sempre effettuato sul nostro territorio provinciale nel massimo rispetto del territorio e della fauna protetta ivi presente, saranno oggetto di un confronto con le Autorità Politiche che garantiscono l'attuazione delle politiche gestionali del territorio con il concorso degli ATC”.
“Verrà inoltre sollecitato, ancora una volta, all'Assessore ed al Presidente, lo stanziamento delle somme necessarie per il funzionamento della prevista Commissione d'esame per l'abilitazione all'esercizio dell'attività venatoria, ferma dal 2010 in presenza di circa 100 candidati che devono sostenere la prova”.
“Inoltre, verrà discusso il mancato inserimento della specie Colombaccio sin dalla pre-apertura nel Calendario Provinciale , così come la quaglia, anche quest'anno abbondantemente presenti sul nostro territorio provinciale, che hanno di fatto impedito l'esercizio venatorio per tali specie invece proficuamente esercitato nella contigua regione Lazio, tutto ciò per favorire esclusivamente i "cugini" di Pescara, Chieti e Teramo che hanno interesse a cacciare il colombaccio anche nel mese di gennaio”.
Infine, conclude Federcaccia L’Aquila. “Il rispetto per i cittadini delle zone interne, in particolare quindi della Provincia dell'Aquila, deve essere una priorità per i nostri Rappresentanti politici, tale da non escludere le minoranze dal tavolo delle discussioni e decisioni. Non mancheremo di far conoscere l'esito dell'incontro a tutti gli amici cacciatori che condividono con noi il malcontento e la delusione per le decisioni assunte in violazione di diritti costituzionalmente garantiti per la nostra categoria”.
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