giovedì 19 ottobre 2017

L'Aquila, assalito dal cinghiale a cui aveva sparato: grave cacciatore

Incidenti provocati dai cinghiali: la regione Abruzzo condannata a risarcire gli automobilisti

Incidenti provocati dai cinghiali: la regione Abruzzo condannata a risarcire gli automobilisti
La Regione Abruzzo è stata condannata in appello a risarcire i danni subiti alle autovetture degli automobilisti che hanno avuto incidenti causati dalla presenza di cinghiali e altra fauna selvatica sulle strade.

L’avvocato Michele Accettella (foto) di Francavilla al Mare, insieme ai colleghi Angelo Manzi e Alderico Di Giovanni del foro di Lanciano, dopo aver ottenuto numerose sentenze favorevoli dei vari giudici di pace del territorio abruzzese ha vinto i due appelli presso il tribunale dell'Aquila, che hanno confermato le sentenze di primo grado costituendo un precedente quasi unico in materia.

"Queste pronunce sono importantissime perché, oltre a ribadire il principio, riconosciuto ormai dalla giurisprudenza maggioritaria, della responsabilità della Regione quale Ente preposto al controllo della fauna selvatica, entrano nel merito della questione, statuendo l'avvenuta prova di tutti gli elementi costitutivi dell'illecito aquilano ex art. 2043 c.c., applicabile in materia di danni da fauna" commenta l'avvocato, da anni impegnato in materia di risarcimento per danni da sinistro stradale derivanti da fauna selvatica, in particolare cinghiali.

Fonte: chietitoday.it del 16 ottobre 2017


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lunedì 9 ottobre 2017

Il WWF elogia la scelta dell’Abruzzo di impedire la caccia a settembre

Comunicato dell’8 ottobre 2017 
 

Ieri l’ennesima vittima della caccia nel cosentino. Nello scorso mese 5 morti e 9 feriti

Il WWF elogia la scelta dell’Abruzzo di impedire la caccia a settembre

Una bambina colpita nel giardino di casa. Il problema degli spari nei pressi di zone abitate


 
La notizia del cacciatore ucciso accidentalmente in provincia di Cosenza da un collega, riporta nuovamente l’attenzione sul gran numero di incidenti che costellano ogni anno la stagione venatoria. Al di là delle singole tragedie (il giovane colpito al volto nelle campagne cosentine lascia nella disperazione la moglie incinta di cinque mesi di un bambino che non conoscerà mai suo padre), il problema per la pubblica incolumità rappresentato dalla caccia è di notevole impatto e purtroppo spesso incoscientemente sottovalutato.

L’Abruzzo quest’anno, con una scelta di civiltà, ha impedito, unica regione italiana, la caccia nel mese di settembre. Non è ancora sufficiente perché non sono state poste ulteriori limitazioni, in particolare in un periodo siccitoso come quello che stiamo vivendo e dopo un’estate tormentata dagli incendi, e soprattutto perché sono state comunque autorizzate battute di caccia al cinghiale mascherandole come “caccia di selezione” in periodi e luoghi non adatti a questo tipo di attività. Ma è comunque almeno qualcosa.

Alla luce di quanto accaduto durante quel mese, il WWF dà dunque atto al presidente D’Alfonso, all’assessore Pepe, alla Giunta e al Consiglio regionale di aver fatto la scelta giusta, anche e soprattutto per la pubblica incolumità.

Secondo i dati raccolti dall’Associazione vittime della caccia (AVC), relativi appunto ai disastri provocati dai fucili in tutto il resto d’Italia nel mese di settembre, sono state infatti 14 le persone colpite dai proiettili, 5 delle quali morte, mentre tra i feriti c’è anche una bambina. Scendendo in dettaglio in meno di un mese (la stagione è iniziata il 17 settembre ma ci sono state preaperture in diverse regioni) l’AVC segnala tra i cacciatori 5 morti e 7 feriti, cui vanno aggiunti 2 feriti non cacciatori, colpiti accidentalmente. Tra questi la bambina di cui si diceva, raggiunta dai proiettili nel giardino di casa.

Quest’ultimo problema (la caccia in prossimità di aree abitate) è presente anche in Abruzzo. I cittadini lo segnalano frequentemente al WWF – ad esempio dalle contrade Cese di Avezzano e Collalto di Pianella -, anche per la cosiddetta caccia di selezione, che dovrebbe essere svolta sotto rigido controllo delle autorità, cosa che non sempre avviene a causa delle difficoltà nella fase di riorganizzazione dei Carabinieri-Forestali e delle Polizie provinciali.

Dal computo delle vittime sono ovviamente esclusi gli animali non cacciabili che vengono uccisi in gran numero a dispetto di divieti, anche in questo caso per carenze nei controlli.

L’Abruzzo quest’anno ha limitato i danni. L’auspicio è che nelle prossime stagioni possa fare qualcosa di più ricordando sempre che la fauna è patrimonio di tutti e non bersaglio di una minoranza armata.

WWF Italia Onlus, Abruzzo
abruzzo@wwf.it
392.1814355

venerdì 6 ottobre 2017

Cermignano (Te). Cacciatore spara a una pietra e si ferisce


Un altro incidente di caccia nelle campagne teramane, il secondo nel giro di due giorni dopo quello avvenuto domenica Campovalano. Questa volta l’incidente è avvenuto nelle campagne di Cermignano, in particolare nella zona di Monteverde. Un cacciatore di 59 anni di Notaresco è rimasto ferito nel pomeriggio di ieri dalle schegge di un colpo di fucile. Secondo una prima ricostruzione, il colpo partito accidentalmente dall'arma, avrebbe centrato una pietra, frantumandosi in tante schegge, alcune delle quali hanno raggiunto il cacciatore all'addome e ad una gamba. L'uomo è stato immediatamente soccorso dai compagni e poi dal personale del 118 . L’uomo è stato trasportato in ambulanza all’ospedale Mazzini e qui ricoverato anche se le sue condizioni, fortunatamente, non sono gravi. Domenica pomeriggio un altro cacciatore si è ferito nelle campagne di Campovalano: in questo caso l’uomo si è accidentalmente sparato un colpo alla gamba. L’uomo è stato prima soccorso dalle persone che erano con luin e successivamente dall’ambulaza del 118 arrivata sul posto.
 

Campli, incidente di caccia: ferito dal colpo di fucile che porta in spalla

Dal fucile che porta in spalla parte un colpo accidentale che lo ferisce alla gamba.

Un uomo di 53 anni di Campli, nel pomeriggio di oggi, è rimasto ferito in maniera accidentale mentre era impegnato in una battuta di caccia nelle campagne di Campovalano. La dinamica esatta dell’incidente di caccia, in ogni caso, è ancora al vaglio dei carabinieri della locale stazione.

In ogni caso, il 53enne è rimasto ferito, in maniera non grave, da un colpo di arma da fuoco partito dal suo stesso fucile, che poi lo ha colpito al polpaccio della gamba sinistra. Il cacciatore è stato immediatamente soccorso e trasferito all’ospedale di Teramo. Successivamente ricoverato nel reparto di ortopedia con una prognosi di 30 giorni.

Fonte: cityrumoprs.it del 01 ottobre 2017