mercoledì 30 novembre 2011

A TUTELA DELLA LEGALITA’ OCCORRE GESTIRE LE SPECIE: CACCIATORE E FEBBO

COMUNICATO STAMPA

A TUTELA DELLA LEGALITA’ OCCORRE GESTIRE LE SPECIE: CACCIATORE E FEBBO

Dichiarazione di Walter Caporale, Capogruppo dei VERDI al Consiglio Regionale:

“A Febbo piace proprio non rispettare animali selvatici, leggi e ISPRA: in Assenza di Piano Faunistico Venatorio, non sono concesse proroghe e poi il problema Cinghiali è causato dai cacciatori stessi che ne hanno preteso i ripopolamenti.

Forse non è ai cinghiali ma ai cacciatori e a se stesso che occorre fare riferimento quando Febbo parla di intraprendere <>”.

Prorogata la caccia al cinghiale «per limitare i danni alle colture»

ABRUZZO. «Consentire una boccata d'ossigeno agli agricoltori diminuendo sensibilmente i danni alle colture».

Con questa motivazione si è ritenuto di prorogata la caccia al cinghiale fino al 5 gennaio 2012.
Lo ha annunciato l'assessore alla Caccia, Mauro Febbo, confermando che ogni anno nella Regione Abruzzo «si registrano danni alle colture per oltre 2,2 milioni di euro tra aree protette e non. Nello specifico i danni causati dai cinghiali fuori dalle aree protette ammontano a circa 1 milione 400 mila euro l'anno. Posticipando la data di chiusura per la caccia al cinghiale - ha sottolineato l'Assessore - attueremo anche un controllo sostanziale sul numero degli esemplari presenti su tutto il territorio regionale ed in particolare nelle aree circostanti i Parchi. E' chiaro che questa è solo una misura tampone che l'amministrazione regionale ha preso in attesa dell'avvio del nuovo Piano faunistico venatorio regionale, nel quale saranno definite tutte le azioni da prendere per una corretta gestione della specie. Uno degli obiettivi principali del nuovo Piano faunistico sarà quello di una gestione congiunta delle popolazioni dei cinghiali che interesserà le aree protette e non in quanto la specie non conosce confini amministrativi. In questa ottica - ha consluso Febbo - sarà attivato un Tavolo tecnico tra tutti i soggetti interessati alla gestione (Regione, Province e Parchi) unitamente ai tecnici incaricati, tra i migliori a livello nazionale, con il coinvolgimento delle varie Associazioni di categorie, in particolare quelle degli agricoltori, affinché si arrivi a soluzioni concrete che siano realmente condivise. L'obiettivo è arrivare ad una riduzione sensibile dei danni causati alle colture agricole, compatibile naturalmente anche con la conservazione della specie».


Fonte: primadanoi.it del 30 novembre 2011

lunedì 21 novembre 2011

Incidente di caccia a Rocca San Giovanni, uomo si ferisce al volto

Tragedia della caccia sfiorata, nella tarda mattinata di ieri a Rocca San Giovanni. Un cacciatore di circa 50 anni si è ritrovato con la guancia e l’orecchio sinistro trafitto da una scarica di pallini. Il tutto è accaduto nella zona di San Giacomo dove l’uomo si è recato con un amico per alcune ore di caccia. Poco prima delle 12, però, è rincasato con il lato sinistro della faccia sanguinante e sotto shock. Non è ben chiaro se la scarica di pallini si arrivata dal suo fucile o da quello dell’amico, ma comunque si sarebbe tratto di un incidente. La moglie e i parenti, alla vista di tanto sangue, non ci hanno pensato su e dopo averlo caricato in auto, scortati da una pattuglia di polizia locale dell’Unione dei Comuni, lo hanno trasportato al pronto soccorso dell’ospedale civico di Lanciano dove all’accettazione lo hanno classificato con il codice rosso e immediatamente soccorso. Poco dopo, però, a confortare la preoccupazione dei parenti che aspettavano fuori, i sanitari hanno riferito che l’uomo non era in pericolo e che la scarica di pallini di piombo, aveva colpito di struscio, causando ferite superficiali alla guancia e all’orecchio sinistro del cacciatore. Del caso, però, se ne sono occupati i carabinieri della stazione di Fossacesia comandati dal capitano Gianfilippo Manconi.


Pianella (Pe): ripristinato il divieto di caccia

Torna la pace in Contrada Collalto


Ripristinata la legalità in Contrada Collalto, nel Comune di Pianella (PE), con l'Ordinanza contingibile e urgente di divieto di caccia del Sindaco D'Ambrosio per ragioni di pubblica sicurezza, disturbo della quiete e tutela dell'ordine pubblico.
L'accoglimento della richiesta dei cittadini e dell'Associazione Vittime della caccia, che li ha sostenuti e rappresentati, ha avuto esito positivo poiché non poteva essere più tollerata una situazione di grave pericolo per i residenti costretti dalla presenza di cacciatori a vedere fortemente condizionata la loro sicurezza e serenità messa in costante pericolo da chi armato vaga e spara tra le case. Non era più accettabile una situazione altamente a rischio a causa dei cacciatori che facevano arrivare il piombo addirittura sui tetti e dentro le case. E' la riprova che l'elemento sicurezza deve essere garantito al di sopra di tutto" dichiara il portavoce dell'Associazione Vittime della caccia Maurizio Giulianelli, che aggiunge "di caccia muoiono e vengono feriti anche tanti cittadini che con la pratica venatoria nulla hanno a che fare e che si vedono costretti a vivere in libertà vigilata per tutto il periodo della stagione venatoria".Conclude Maurizio Giulianelli "L'impegno della nostra Associazione è costantemente proteso alla difesa delle persone e degli animali, affinchè prevalgano sempre le garanzie di sicurezza e di rispetto per l'incolumità pubblica, troppo spesso violate dalla presenza di gente armata nelle campagne".L'Ordinanza n.63 del 17 novembre di divieto di caccia emessa dal sindaco di Pianella, conferma che laddove sussistano gravi e reiterati problemi di allarme sociale connessi all'esercizio dell'attività venatoria, le amministrazioni possono intervenire nell'interesse dei cittadini con provvedimenti di carattere straordinario ai sensi del D.Lgs. 267/2000 art.54".


martedì 8 novembre 2011

Schiavi (Ch). Spari al trattore di un imprenditore. I carabinieri non escludono siano colpi delle doppiette

SCHIAVI D’ABRUZZO. Colpi di fucile contro una ruspa ferma da alcuni mesi.
I carabinieri della caserma di Schiavi d’Abruzzo e della compagnia di Atessa, indagano su quando ha raccontato loro un imprenditore agricolo del paese, M.P., titolare di una impresa di movimento terra, che ha trovato rotti i finestrini del suo mezzo meccanico, parcheggiato vicino alla rimessa agricola tra le contrade Casali e Selce di Schiavi, forse in conseguenza della esplosione di alcune fucilate.
Il fatto è stato segnalato ieri agli investigatori ma non si sa a quando risale.
L’uomo ha riferito ai militari di avere trovato tracce a terra di pallettoni e che probabilmente il gesto sarebbe di natura intimidatoria e comunque non il primo che subisce. La scorsa estate, infatti, un familiare dell’imprenditore avrebbe ritrovato squarciati i quattro pneumatici di un altro veicolo ma parcheggiato in un’altra zona del paese.
La situazione al momento non è chiara tant’è che sono in corso accertamenti per meglio definire che cosa sia accaduto.
Gli investigatori, infatti, stanno cercando di capire a quanto possa risalire il fatto, segnalato al proprietario del veicolo agricolo da un conoscente che si è accorto del finestrino rotto.
I carabinieri sostengono che la zona sia battuta dai cacciatori di colombacce e che eventuali rimasugli di pallottole potrebbero essere attribuibiti al passaggio di doppiette in cerca di fauna selvatica.
Se non si esclude che qualche colpo possa essere stato esploso involontariamente durante una battuta di caccia, non si esclude nemmeno che il vetro possa essere stato rotto in conseguenza del lancio di pietre da parte di qualcuno che abbia voluto causare danni al mezzo meccanico ma senza messaggi intimidatori. Tant’è che lo stesso imprenditore ha ammesso di non avere subito mai minacce.
Comunque, sulla vicenda i carabinieri hanno aperto un fascicolo e sono in corso accertamenti. Oltre ai sopralluoghi eseguiti ieri nella zona, nei prossimi giorni saranno ascoltati alcuni vicini delle contrade dove c’è stata la presunta esplosione.
Il comandante della compagnia dei carabinieri di Atessa, Vincenzo Orlando, sostiene che al momento non ci sono elementi per attribuire la vicenda a possibili gesti intimidatori. Ma nulla viene trascurato negli accertamenti in corso.


Fonte: ilcentro.it del 30 ottobre 2011

martedì 1 novembre 2011

Febbo attacca il WWF: "Spara numeri al vento. Cacciatori portatori nuova economia"

Secondo l'assessore regionale alle Politiche agricole e alla Caccia Mauro Febbo i cacciatori "sono portatori di una nuova economia e la loro presenza è garanzia di tutela e controllo dell'ambiente" Febbo così risponde alla polemica con il WWF, perché: "Capisco che il WWF all'inizio del calendario venatorio debba dire no alla caccia cercando in tutti i modi possibili di fermare l'attività venatoria, ma che poi tale associazione "spari" numeri al vento questo è incomprensibile e inaccettabile".

L'assessore spiega che "Infatti non corrisponde alla realtà i dati forniti dal WWF: sia i 3 milioni e 800 mila individui cacciabili che il rapporto tra animali e cacciatori". "Il dato certo è invece ben altro: in una Regione come la nostra dove esistono Riserve, Parchi e Aree protette rimane il solo il 15/18% del territorio a disposizione dei cacciatori. Quindi di riflesso quei numeri forniti dal WWF non corrispondono in percentuale alla realtà dei fatti e dell'esistente. La sospensiva data dal TAR al calendario venatorio, riguarda in sostanza gli orari giornalieri e il discostamento delle date di chiusura della caccia per alcune specie rispetto alle linee guida fornite dall'ISPRA. Circa gli orari giornalieri, la Regione si era preoccupata, come ormai da anni, di dare certezze sia ai cacciatori che agli organi preposti alla vigilanza, quindi nulla di diverso in questo calendario c'era rispetto a calendari di anni precedenti".

"Ora chiaramente in questa fase la Regione provvederà ad adeguare le date come da ordinanza di sospensiva ma questo non inciderà assolutamente sull'attività venatoria. Inoltre ribadisco che la Direzione regionale alla caccia e il sottoscritto in questi ultimi anni hanno lavorato per fornire alla Regione Abruzzo percorsi mai avviati prima che condurranno per la prima volta ad una vera gestione tecnico-scientifica della fauna e dell'ambiente. Al WWF invece consiglio di verificare cosa succede nelle altre Regioni e/o Nazioni (vedi Germania, Olanda ecc.) dove il mondo della caccia non è come loro affermano lobby o merce di scambio elettorale. I cacciatori sono portatori di una nuova economia e la loro presenza è garanzia di tutela e controllo dell'ambiente. Questo obiettivo é ciò che si prefigge questo assessorato e la Direzione dove vi è la consapevolezza per il mondo venatorio di giocarsi prima di tutto una partita di identità culturale e di rispetto di quelle norme che necessariamente in un paese civile devono essere coordinate e concertate con tutti i portatori di interesse e seguendo le indicazioni dell'autorità scientifica. Le indicazioni della scienza rappresentano infatti l'insostituibile caposaldo per sfuggire al tentativo di innescare il conflitto e per evitare derive abolizioniste".