giovedì 28 aprile 2016

Abruzzo, addestramento cani permesso tutto l'anno in Parchi e Riserve regionali. Il WWF: legge da abrogare

Parchi: Wwf, legge su cani in aree protette da abrogare
 
(ANSA) - PESCARA, 28 APR - "La Regione Abruzzo cancella d'incanto ogni sua precedente scelta 'verde', votando all'unanimità un provvedimento legislativo in palese contrasto con almeno due leggi nazionali (legge quadro 394/91 sulle aree protette; legge 157/92 sull'attività venatoria), con la stessa legge regionale 38, modificata in modo assurdo e incoerente, e con la delibera 451/2009 della Giunta: si tratta della legge regionale n. 11 di modifica della l.r. 38/1996 (approvata in Consiglio Regionale il 5 aprile scorso e pubblicata sul Bollettino Ufficiale il 14 aprile) con la quale si consentono attività cinofile e cinotecniche all'interno delle aree protette regionali". A denunciarlo è il Wwf Abruzzo.
 
"In pratica diventerà possibile - se questo allucinante provvedimento non verrà immediatamente cassato - attività di addestramento e allenamento di cani, nonché lo svolgimento di gare cinofile, su tutto il territorio del Parco Regionale Velino Sirente e su quello delle Riserve regionali durante tutto l'anno. È un provvedimento di assoluta gravità che, come segnala con giusta indignazione anche Federparchi, non ha precedenti in alcuna regione italiana".
"Un provvedimento che mette a gravissimo rischio la conservazione di specie faunistiche importanti, tutelate da norme europee e nazionali, a cominciare dall'orso e dal camoscio. Si tratta inoltre di una norma illogica, illegale e ancora più assurda perché votata all'unanimità dai consiglieri regionali di quella che dovrebbe essere la regione verde d'Europa. La vergognosa legge è passata quasi alla chetichella in Consiglio, senza alcun coinvolgimento delle associazioni ambientaliste e degli stessi dirigenti delle aree protette regionali. Fa specie in particolare il voto favorevole di forze politiche che si dicono favorevoli alla tutela ambientale.
 
Evidentemente il sì alla norma che apre la prospettiva di uccisioni a danno di cervi e caprioli non è stato un errore di percorso ma una precisa scelta a favore della caccia e delle attività collaterali ad essa connesse".
"È impressionante - prosegue il Wwf - anche la rapidità con la quale questa leggina è passata a confronto con i tempi biblici che il Consiglio applica quando si tratta di provvedimenti di segno opposto come ad esempio l'approvazione dei Piani di gestione dei SIC (Siti di Importanza Comunitaria), che giacciono nei cassetti a dispetto di una procedura d'infrazione aperta dall'Unione Europea sulla mancata trasformazione dei SIC stessi in Zone Speciali di Conservazione".
 
WWF, Legambiente, Ambiente e/è vita, LIPU, Pro Natura, Mountain Wilderness e Salviamo l'Orso, "nel mentre si ripromettono di segnalare all'opinione pubblica i responsabili di questa vera e propria nefandezza e si riservano di contrastare in ogni sede una legge che minaccia le specie e le aree protette, si associano all'appello di Federparchi perché la norma venga immediatamente abrogata augurandosi che in seno al Governo e al Consiglio regionali torni a prevalere il buon senso". (ANSA).

lunedì 4 aprile 2016

Teramo. Caccia alla volpe, WWF e GADIT ribadiscono: la delibera della Provincia va ritirata!

WWF e Guardie Ambientali d’Italia (Gadit) tornano a a chiedere alla Provincia il ritiro immediato della Delibera Presidenziale, non escludendo la possibilità di un eventuale ricorso al TAR. 
“Rinnoviamo l’invito urgente a un confronto con il presidente Di Sabatino – insistono Gaetano Ercole Delegato Regionale G.A.DIT. Abruzzo e Dante Caserta vice-presidente WWF Italia – per chiarire molti aspetti della gestione faunistica che a Teramo, anche sulla base di quello che è emerso nelle ultime vicende, sembra far acqua da tutte le parti: danni da fauna, cinghiale, beccaccia, volpi.”
Il presidente Di Sabatino ha affermato nel corso di un intervento su una emittente televisiva che le braccate con i cani da seguita utilizzati per la caccia alle volpi in programma fino al 10 aprile 2016 non nuocerebbero alla fauna selvatica in quanto questa, asserisce sempre il presidente, non sarebbe ancora in fase riproduttiva. Per sua maggiore informazione gli forniamo l’elenco delle specie di uccelli, limitandoci a quelli i cui nomi iniziano con la sola lettera A, che hanno iniziato la fase riproduttiva in questi giorni in Abruzzo: Airone bianco, Airone cenerino, Airone guardabuoi, Airone rosso, Albanella minore, Albanella reale, Allocco, Allodola, Alzavola, Anatra, Aquila, Assiolo, Astore, Avocetta.
Invitiamo il presidente, prima di azzardarsi ad altre simili analoghe infondate dichiarazioni, a fare una ricerca sulle altre specie in riproduzione i cui nomi iniziano con tutte le altre lettere dell’alfabeto.
Gli ricordiamo anche che tra i mammiferi “non target” che verrebbero inseguiti e danneggiati dai cani dei cacciatori, alcuni dei quali particolarmente protetti, troviamo: lepre, ghiro, moscardino, quercino, scoiattolo, istrice, nutria, donnola, faina, martora, puzzola, tasso, lupo, riccio, istrice, gatto selvatico, cinghiale, capriolo, cervo, daino.
Relativamente alle dichiarazione di Di Sabatino circa il fatto che le volpi provocherebbero ingenti danni al patrimonio agricolo-zootecnico, citando la cifra “astronomica” di 400.000 euro nell’anno 2014, WWF e G.A.DIT. invitano caldamente il presidente Di Sabatino a mostrare pubblicamente le cifre “sborsate dall’ente Provincia” circa i danni prodotti esclusivamente dalle volpi, che sì, mangeranno pure qualche gallina ogni tanto, ma la cifra citata dal Presidente ha del paradossale… semmai quella somma così ingente sarà relativa ai danni causati da altra fauna selvatica.
Anziché ignorarci il Presidente dovrebbe ascoltare le nostre richieste (che sono diventate anche quelle del popolo della rete, come emerso da molteplici quotidiani interventi sul web e attraverso le migliaia di mail che da ieri stanno invadendo l’Ente di via Milli) per prendere atto dell’errore commesso unicamente per accontentare le richieste provenienti dai due ATC teramani che hanno proposto il piano, e ritirare immediatamente la sua Delibera.
Ora lo chiede anche il popolo della rete, e lo chiedono di nuovo G.A.DIT. e WWF che stanno valutando ulteriori passi per fermare l’assurda mattanza delle volpi, non esclusa la possibilità di ricorrere anche al TAR se questa delibera non verrà immediatamente ritirata”.

domenica 3 aprile 2016

Caccia alla volpe. La Provincia replica alle obiezioni mosse dal WWF e dagli animalisti

In replica alle obiezioni mosse dal WWF e dagli animalisti al Piano di contenimento della volpe, gli uffici tecnici del settore fanno presente che: “L’art. 44 della Legge Regionale sulla protezione della fauna e sulla caccia - L.R. 28 gennaio 2004, n° 10 - affida alle Province il compito di autorizzare specifici piani di contenimento di tali specie. In particolare la norma prevede che le Province possono autorizzare piani di abbattimento d’intesa con gli ATC; piani che nelle zone vietate alla caccia viene esercitato sentito l’ISPRA mentre questo parere non è contemplato nei territori di caccia libera ed è questo il caso del Piano autorizzato dalla Giunta.

Nel caso della volpe gli autori ed i tecnici la indicano come una specie in grado di influire negativamente sugli incrementi riproduttivi delle specie di piccola selvaggina quali lepri, fagiani e starne principalmente, oltreche insidiare costantemente pollai, strutture zootecniche, ecc.. Si tratta di catturare o abbattere, un numero ben circoscritto di capi, spesso distinguendo anche la classe d’età e di sesso, con metodologie controllate ed alla presenza di Guardiacaccia. In alcuni casi, ed è quello delle volpi e dei cinghiali, le tecniche utilizzate coincidono con quelle dell’attività venatoria, ma questo non vuol dire si tratti di caccia liberalizzata. Nella fattispecie specifica, il Piano è stato redatto dagli Ambiti Territoriali di Caccia Salinello e Vomano seguendo le indicazioni della legislazione regionale e sulla base della relazione tecnica di un agronomo”.

A questo proposito l’assessore all’attività venatoria, Giuseppe Antonio Di Michele, dichiara: “Il piano ha la durata di appena 15 giorni, anche se le operazioni si concentrano in 6 in quanto la sua attuazione è affidata a forze volontarie, e si concluderà domenica 14 aprile.. Le metodologie utilizzate sono le medesime che l’ente adotta nei propri territori di competenza da circa 15 anni; al termine gli ATC consegneranno alla Provincia una relazione conclusiva con tutti i verbali redatti dagli operatori per l’elaborazione dei dati statistici”.

La Provincia di Teramo, spiega il settore Caccia e Pesca dell’ente, attua dall’anno 1998 il controllo di diverse specie faunistiche “emergenti”, quali cinghiali, volpi, corvidi, ecc., che, proprio nello spirito della citata norma, provocano un impatto più o meno significativo sulle attività umane, sulla viabilità o sulle altre specie faunistiche. Un esempio per tutti è quello del cinghiale, specie che causa una vera e propria emergenza per la consistenza dei danni provocati alle colture agricole ed alla viabilità stradale. Per questa specia, proprio attraverso i Piani di contenimento, la Provincia ha ottenuto una significativa diminuzione dei danni alle colture agricole, risultato ancor importante visto che l’importo annuo erogato dagli Provincia e Regione a rimborso dei danni - che per il 2012 a Teramo si è attestato sui 260.000 euro - è destinato a ridursi drasticamente per il taglio delle risorse a disposizione.

I risultati di tali contenimenti, ricorda il Settore, sono costantemente monitorati dal Servizio Caccia Pesca Micologia con il supporto dell’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica e dimostrano come tali abbattimenti raggiungono gli obiettivi prefissati, ovvero favoriscono gli incrementi riproduttivi della piccola selvaggina attraverso un riequilibrio delle densità delle popolazioni di volpe all’interno degli Istituti di tutela.

Teramo 8 aprile 2013