domenica 25 giugno 2023

In Abruzzo i cacciatori fanno quello che vogliono mentre il governo regionale dorme

DISTURBO A ORSO E ALTRI ANIMALI PER L"ADDESTRAMENTO CANI A SCOPO VENATORIO IN ABRUZZO, ECCO IL DOSSIER E IL COMUNICATO DI SINTESI
 
SCARICARE IL DOSSIER QUI: https://we.tl/t-FLp8XGOiqi

Comunicato stampa del 24 giugno 2023

+++Tutela dell'orso e di altre specie protette dal disturbo antropico: sulla carta tanti obblighi ma i cacciatori fanno quello che vogliono.+++

+++Cinque associazioni presentano un dossier sulle 83 nuove aree cinofile istituite alla chetichella in Abruzzo dagli Ambiti Territoriali di Caccia.+++

+++Mentre a Villalago si pongono giusti limiti ai turisti per osservare l'orsa Amarena e i suoi cuccioli, lì vicino e in oltre 50.000 ettari di territorio si apre per mesi all'addestramento delle mute di cani di migliaia di cacciatori, in pieno periodo riproduttivo della fauna.+++

+++Per le associazioni serve azzerare tutto, in pericolo la nidificazione di specie rare come Ortolano, Calandro, Tottavilla e la connessione ecologica per l'Orso bruno marsicano. +++


"I cacciatori fanno praticamente quello che vogliono nonostante vi siano chiare norme che impongono di evitare il disturbo antropico dell'Orso bruno marsicano e delle altre specie protette! Mentre ai turisti vengono giustamente imposti vincoli e divieti per la semplice osservazione degli animali a migliaia di cacciatori viene consentito per mesi di andare con mute di cani in 83 aree su oltre 50.000 ettari di territorio, gran parte del quale di rilevante pregio ambientale in pieno periodo riproduttivo e di migrazione. La presenza di cani in addestramento costituisce inequivocabilmente una fortissima fonte di stress, disturbo e addirittura di predazione sulle specie che nidificano a terra, come Calandro, Allodola, Quaglia o tra gli arbusti, come la Tottavilla. L'Orso ora ha i cuccioli e la presenza di decine di cani con conduttori al seguito di fatto crea un enorme fattore di disturbo in aree critiche come quelle di connessione ecologica tra i parchi, in particolare nell'area tra i Simbruini e il Parco d'Abruzzo e nell'alto Sangro tra Parco d'Abruzzo e parco della Maiella, in piena violazione dell'accordo Patom per la tutela della specie"  così cinque associazioni, Salviamo l'Orso, LIPU, Stazione Ornitologica Abruzzese, Altura e CABS, che oggi con un dossier hanno aperto il vaso di Pandora dell'operato degli undici Ambiti Territoriali di Caccia abruzzesi in materia di addestramento cani.

Il dossier "TUTELA DELLA FAUNA E DISTURBO DELL'ADDESTRAMENTO CANI PER SCOPI VENATORI. LE AREE CINOFILE TEMPORANEE IN  ABRUZZO: UN VASO DI PANDORA!" di 25 pagine offre un dettagliato resoconto con dati e analisi normativa.

Attraverso forzature nonché quelle che appaiono come vere e proprie violazioni di norme comunitarie, nazionali e regionali gli ATC hanno addirittura quadruplicato le aree destinate all'addestramento cani dal Piano Faunistico Venatorio vigente, di fatto svuotandolo di significato. Infatti il Piano ha riconosciuto 21 aree cinofile permanenti dove addestrare i cani, su una superficie totale di 11.864 ettari. Aree dove poi durante la stagione venatoria la caccia è chiusa. Non soddisfatti per tali zone gli ATC hanno deliberato l'istituzione di altre 83 aree "temporanee" su oltre 50.000 ettari. Il record spetta all'ATC "Avezzano" con ben 20 aree, seguito dall'ATC "Vastese" con 14, quello "Pescarese" con 14. Poi quello di "L'Aquila" con 12. L'ATC Subequano appare quello con meno criticità con un'unica area perimetrata.

I provvedimenti istitutivi di solito vengono reiterati di anno in anno e decadono pochi giorni prima dell'apertura della caccia. Con questo escamotage per sette mesi si portano i cani ad allenare e per i restanti cinque si spara, generando una pressione antropica pazzesca su queste aree, del tutto insostenibile per le varie specie.

Le aree temporanee dovrebbero essere residuali rispetto a quelle permanenti. Lo stesso Piano Faunistico Venatorio impone che l'estensione massima di ciascun area sia di 350 ettari. Invece almeno 42 aree cinofile temporanee superano questo limite, con punte di aree estese per oltre 2.000 ettari.

L'attività di addestramento cani dovrebbe poi concludersi per legge il 30 giugno ma ben 7 ATC su 11 hanno allungato unilateralmente il periodo oltre questo termine.

Sconcertante la localizzazione di molte di queste aree dal punto di vista naturalistico. Ben 4, tre nell'ATC Roveto-Carseolano e una in quello L'Aquila, sono individuate addirittura dentro siti Natura2000 protetti dalla UE; 23 sono poste a confine con i siti Natura2000, in molti casi con i parchi nazionali del Gran Sasso e della Maiella e con il parco regionale Sirente-Velino; 21 sono all'interno di Important Bird Areas definite a scala europea.

Nonostante ciò non sono state attivate per la loro individuazione le procedure di Valutazione di Incidenza Ambientale obbligatorie sulla base della direttiva 43/92 "Habitat" dell'UE.

Paradossalmente, nonostante questi dati oggettivi e le informazioni scientifiche disponibili, al fine evidente di permettere modalità di addestramento più permissive, tutte le 83 aree istituite sono state surrettiziamente classificate come di scarso valore naturalistico, di tipo "B". Nelle zone "A", di alto valore, scatterebbero limitazioni più severe per giorni settimanali di apertura, numero di cani e orari.

L'ATC Sulmona ha perimetrato sette vastissime aree cinofile temporanee in zone come Monte Pratello, il Genzana oppure Monte Mitra di estremo valore per l'orso, con la conseguenza paradossale che in primavera ed estate si può andare in giro con mute di sei cani per ciascun conduttore mentre in periodi di caccia si può usare un solo cane grazie alle azioni delle associazioni sul calendario venatorio! Quello che per la tutela dell'orso è stato vietato "dalla porta" è rientrato alla chetichella "dalla finestra"!

Le associazioni ritengono quindi doveroso un intervento a vari livelli, dal Comitato VIA regionale che deve fare rispettare le prescrizioni date a suo tempo al Piano Faunistico Venatorio all'ufficio caccia regionale che deve imporre il rispetto del piano e della legge regionale, dal Ministero dell'ambiente e dai parchi che devono ottenere il rispetto del Patom ai Carabinieri-forestali a cui si chiede una verifica dell'azione degli ATC, con particolare riferimento alla mancanza della Valutazione di Incidenza Ambientale, e un controllo serrato sul campo. Nel frattempo bisogna azzerare tutto immediatamente, anche attraverso interventi di auto-tutela da parte degli ATC stessi.

La tutela del patrimonio faunistico italiano viene prima degli interessi dei cacciatori.

Si allega il dossier e una tabella riassuntiva con i dati per ATC.

SALVIAMO L'ORSO
STAZIONE ORNITOLOGICA ABRUZZESE
LIPU - del. Abruzzo
CABS
ALTURA
Info: 3683188739

giovedì 1 giugno 2023

Pepe (Pd): “Domani in Consiglio regionale sarà resa dei conti? Centrodestra rispetti promesse con il mondo venatorio abruzzese”

Pepe (Pd): “Domani in Consiglio regionale sarà resa dei conti? Centrodestra rispetti promesse con il mondo venatorio abruzzese”

Le modifiche introdotte alla legge regionale sulla caccia stanno causando disordini al mondo venatorio abruzzese e frizioni all’interno nella maggioranza. Nello specifico, nel corso dell’ultimo consiglio tenutesi a Pescara sono state approvate, su iniziativa del centrodestra abruzzese, modifiche alla norma di riferimento che stravolgono profondamente i criteri di rappresentanza delle Associazioni dei cacciatori all’interno dei Comitati di gestione degli Atc (Ambiti Territoriali di Caccia). Questa norma ha generato inoltre ricorsi al Tar promossi dalle Associazioni venatorie proprio a tutela dei loro diritti. Sul caso è intervenuto il consigliere regionale del Partito Democratico Dino Pepe. “Siamo di fronte” ha evidenziato Pepe, “a divisioni profonde in maggioranza che stanno generando caos e confusione anche nell’apparato burocratico regionale nella applicazione della modifica di legge. Una interpretazione autentica che penalizza la maggior parte degli iscritti delle varie associazioni venatorie.  Nel corso dell’ultimo consiglio regionale, il capogruppo della Lega, Vincenzo D’Incecco, insieme alla collega di partito Sabrina Bocchino e a Massimo Verrecchia, attuale capogruppo di Fratelli d’Italia, notoriamente il consigliere più vicino al Presidente Marsilio, avevano proposto di mettere rimedio a questo grosso svarione, presentando un emendamento per abrogare quella che è stata definita una ‘legge truffa’. Tale iniziativa non ha ricevuto il necessario consenso tra le fila della maggioranza tanto che lo stesso proponente è stato costretto a scendere a più miti consigli accettando di spostare la discussione in commissione, per meglio approfondire il caso anche ascoltando i rappresentati dei cacciatori stessi. Lo scorso 16 maggio, la commissione, ha dato un parere pressoché unanime nella direzione di cancellare tale norma. In questa ottica: il presidente Emiliano Di Matteo ha inoltrato una lettera ufficiale al vice presidente Imprudente chiedendo formalmente l’impegno di non procedere alle nomine in seno ai comitati di gestione e di attendere la pronuncia del Tar che il prossimo 7 giugno ha fissato la data per l’eventuale sospensiva, in più il Capogruppo della Lega D’Incecco ha promesso di riproporre l’emendamento per cancellare la norma. La prima promessa è stata già disattesa in quanto il Presidente Marsilio su proposta dell’assessore Imprudente ha emanato il decreto di nomina del comitato di gestione dell’ATC dell’Aquila. Per la seconda aspettiamo Lega e Fratelli d’Italia alla prova dei fatti del Consiglio regionale già convocato per domani.  Sarà quella la sede” ha concluso sarcastico Pepe “per valutare se il centrodestra intende mantenere gli impegni presi oppure se D’Incecco e Verrechia intendono continuare a sparare, è proprio il caso di dirlo solo ‘colpi a salve’ non producendo alcuno effetto risolutivo della problematica. Per quanto ci riguarda, siamo pronti a cancellare tale norma. Come già precisato in commissione, ammettiamo che al momento della sua approvazione abbiamo commesso una svista che siamo pronti a recuperare”.

 Fonte: ekuonews.it del 29 maggio 2023