martedì 30 novembre 2010

Parco Abruzzo: regolamentare la caccia nelle aree Patom

VILLALAGO - "È necessario attivare tavoli di concertazione con Regioni, Province e ambiti territoriali di caccia ricadenti in area Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, per arrivare a regolamentare l'attivita' venatoria nelle aree soggette al progetto Patom (Piano d'azione per la tutela dell'Orso marsicano) a partire dalla prossima stagione".

Lo afferma il presidente del Pnalm, Giuseppe Rossi, che spiega che il posto "dov'è stata avvistata la famigliola di tre cuccioli e mamma orsa, tra Scanno e Villalago, è un'area Patom, quindi dovrebbe essere più protetta e soggetta a limitazioni".

La legge regionale sulla caccia, la 39/2010, all'articolo 3, comma 7, sancisce il principio della cacciabilità con la tecnica della girata e l'abbattimento selettivo del cinghiale nelle aree Patom, previo parere dell'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale).

La Provincia dell'Aquila, tramite il competente settore Ambiente, ha chiesto un parere all'Ispra e questi si è pronunciato con una serie di osservazioni che vanno dalla posticipazione del calendario venatorio all'interdizione di tale attività in aree particolarmente sensibili.

Vista la competenza della Regione Abruzzo in materia, ed essendo la stessa capofila del progetto Patom, la Provincia dell'Aquila gli ha rimesso il parere dell'Ispra ed è in attesa di comunicazioni.

Ad avere i maggiori problemi sono i cacciatori degli Atc che ricadono in queste aree e gli organi di polizia per l'applicazione di una norma non chiara.

Fonte: abruzzoweb.it del 29 novembre 2010

domenica 21 novembre 2010

Parco Sirente-Velino. Sorpresi a stanare gli animali con radio e cani, si sospetta la complicità coi cacciatori

Massa d’Albe. Operazione della Forestale nel Parco Sirente-Velino. Il direttore Di Nino: «Comportamenti da reprimere»

Disturbano la fauna selvatica, denunciati

Sorpresi a stanare gli animali con radio e cani, si sospetta la complicità coi cacciatori


FEDERICO CIFANI
MASSA D’ALBE (L'AQUILA). Tre persone sono state denunciate per atteggiamento di caccia e disturbo della fauna selvatica. I fatti si sono svolti in località Punta Canale, nel comune di Massa d’Albe, all’interno del Parco Sirente Velino. Dotati di radio erano intenti a far uscire dal perimetro dell’area protetta gli animali selvatici. Mentre uno di loro sorvegliava la strada, stando al resoconto della Forestale, gli altri spaventavano gli animali spingendoli a valle. Poi una volta fuori dal territorio del Parco i complici cacciatori avrebbero potuto abbattere la selvaggina. Questo sempre stando alle supposizioni degli agenti. Una pratica diffusa nel territorio, questa volta fermata dagli uomini del comando Forestale di Magliano dei Marsi bis. Gli agenti li hanno osservati per diverso tempo e al momento opportuno sono scattate le denunce. A nulla sono quindi valse le scuse dei tre, residenti del posto, che hanno cercato di difendersi: «Stavamo facendo una passeggiata». Il Parco si costituirà parte civile all’eventuale processo. «Il nostro intento è sempre stato quello di veicolare cultura e attenzione all’ambiente ma questi comportamenti devono essere fermati in modo repressivo. Un’azione» ha detto Oremo Di Nino, direttore del Parco Sirente Velino «che sarà rafforzata su tutto il territorio anche grazie alla collaborazione con i centri territoriali ambientali, mentre un sentito ringraziamento va a gli uomini che hanno operato in questo caso». Il comando Forestale di Magliano dei Marsi bis lavora a stretto contatto con i vertici del Parco ed è uno dei cinque Cta del Parco Sirente Velino.

Fonte: Il Centro del 20 novembre 2010

giovedì 18 novembre 2010

Caramanico Terme, faina uccisa e appesa al cartello del Parco della Majella

Pescara. Una scena agghiacciante è quella che si è rivelata agli occhi degli abitanti di S.Tommaso, piccola frazione del Comune di Caramanico Terme, quando nella notte fra martedì e mercoledì hanno visto il cadavere di una faina pendere per la coda da una corda legata ad un'insegna del Parco Nazionale della Majella.

Prime ipotesi lasciano pensare che il gesto sia una macabra manifestazione di protesta da parte di cacciatori o agricoltori nei confronti dello stesso Ente Parco. Alcuni abitanti del luogo riferiscono della presenza di bracconieri che da anni piazzano trappole non consentite, i cosiddetti ‘lacci’, per catturare esemplari di cinghiali e di altre specie. Ma oltre a questi individui criminali, anche i cacciatori e gli agricoltori della zona si sarebbero spesso lamentati presso la direzione del Parco per regolamenti restrittivi o per le incursioni degli animali protetti presso orti e coltivazioni. Non sono mancati, in passato, ritrovamenti di cervi feriti e presso i residenti è diffusa la convinzione che i gravi incendi degli ultimi anni siano da ricondurre alle stesse motivazioni.
La notizia è circolata rapidamente anche su Facebook, dove alcuni denunciano: “Questo è una delle tante crudeltà che commettono i bracconieri di S. Tommaso, Caramanico e paesi limitrofi: uccidere un animale indifeso e mostrarlo come trofeo come rivalsa nei confronti del Parco della Majella”.

Daniele Galli

Fonte: cityrumors.it del 18 novembre 2010

mercoledì 17 novembre 2010

Iampieri (PdL): "il cacciatore, vero amante della natura"

Iampieri (PdL) dice no alle modifiche di legge sull'attività venatoria e annuncia ordine del giorno regionale

L'Aquila. La legislazione italiana in materia di caccia è tra le più restrittive d’Europa e francamente appare incomprensibile un’ulteriore stretta di vite in materia”. Emilio Iampieri, consigliere regionale d’Abruzzo, esprime la propria “perplessità” sulla proposta di modifica della legge annunciata dal ministro Brambilla con cui si impedirebbe il passaggio sui terreni privati dei praticanti di questo antico sport, centinaia di migliaia di appassionati su tutto il territorio nazionale. “Apprezzo il lavoro svolto dal ministro nell’esercizio del suo mandato e le manifesto la mia più totale solidarietà per le intimidazioni subìte – puntualizza il consigliere regionale del PdL – ma in difesa dell’attività venatoria si è già pronunciata una precisa volontà popolare, peraltro ribadita senza equivoci in ben sette referendum. Si tratta di una volontà che non può essere in alcun modo ignorata o aggirata. Una tale modifica – sottolinea Iampieri, componente della commissione consiliare agricoltura – non farebbe altro che sposare lo stereotipo del cacciatore così come rappresentato dall’ambientalismo ideologico dell’estrema sinistra: un pericoloso nemico della natura. Alla Brambilla – conclude il consigliere – vorrei invece far presente come il cacciatore, vero amante di una natura che consoce e frequenta, è più ambientalista degli ambientalisti da salotto e di tutti coloro che vorrebbero salvaguardare l’ambiente eliminando la presenza dell’uomo”. Un concetto, quest’ultimo, che il consigliere intende portare all’attenzione del prossimo consiglio regionale, proponendo un ordine del giorno ad hoc in cui venga riaffermata una volta di più la necessità, semmai, di valorizzare l’attività venatoria e difenderla da chi, strumentalmente, vorrebbe criminalizzarla.

Fonte: terremarsicane.it del 16 novembre 2010

lunedì 1 novembre 2010

PNALM: appello ai cacciatori

Appello ai cacciatori
In occasione dell’apertura della caccia al cinghiale


Pescasseroli. - In occasione dell’apertura della caccia al cinghiale, il Parco invia un Appello ai cacciatori che frequenteranno l’Area Contigua, affinchè pongano particolare attenzione nell’esercizio della attività venatoria, ad evitare disturbo ed eventuali danni alle specie faunistiche più preziose del nostro Paese.

Nel momento in cui l’Ente Parco divulga questo “Appello”, il Presidente Giuseppe Rossi dichiara di riporre la massima fiducia nella sensibilità dei cacciatori che frequenteranno queste zone, che faranno certamente tutto il possibile per non arrecare disturbo e danno alla fauna del Parco e specialmente all’Orso marsicano.

APPELLO AI CACCIATORI
In occasione dell’apertura della caccia al cinghiale

L'area dove state cacciando è contigua al Parco Nazionale, zona in cui la fauna è molto ricca e abbondante. Accanto alle specie cacciabili sono presenti altre specie animali particolarmente protette e importati per l'equilibrio ambientale come l'orso bruno marsicano, il lupo e il camoscio appenninico.
L'orso è molto raro ed è il simbolo di questo territorio: merita quindi la massima attenzione e protezione, quiete e tranquillità. Durante la battuta al cinghiale è possibile coinvolgerlo e arrecargli danni, magari involontariamente, e a volte causarne anche la morte.
E' perciò necessario tenere sempre un comportamento responsabile e attento, al fine di evitare disturbo e di danneggiare queste preziose specie animali, patrimonio del Parco e della collettività.
Durante l'attività di caccia è sempre bene tenere presente la possibilità di incontrare un orso, un lupo o un'altra delle specie protette, e perciò occorre fare sempre attenzione ed essere prudenti; oltre ad evitare ovviamente sanzioni e contravvenzioni, contribuirete a mantenere quest'area ricca di fauna: un'area speciale dove rispettare pienamente, non Soltanto la normativa in vigore, ma e soprattutto l’etica del leale esercizio della caccia.
Il Parco desidera ringraziare molto per l’attenzione e la collaborazione e per le eventuali segnalazioni tramite il Servizio Sorveglianza di avvistamenti della fauna protetta.

Pescasseroli, 31 ottobre 2010
L’ENTE PARCO

CACCIARE IN UN’AREA SPECIALE RICHIEDE COMPORTAMENTI SPECIALI

Area protetta: PN Abruzzo, Lazio e Molise
Web: http://www.parks.it/parco.nazionale.abruzzo
Mittente: PN Abruzzo, Lazio e Molise
Sito web mittente: http://www.parcoabruzzo.it