giovedì 26 marzo 2015

Cinghiali, a fine mese il piano di emergenza della provincia di Pescara

Cinghiali, a fine mese il piano di emergenza della provincia di Pescara
Obiettivo: ridurre i danni che la specie arreca alle colture agricole

PESCARA. Il presidente della Provincia Antonio Di Marco martedì pomeriggio ha incontrato nella sala Figlia di Iorio i sindaci del pescarese e le associazioni degli agricoltori per presentare loro la proposta di Piano quinquennale di gestione delle popolazioni di cinghiale 2015-2019 in Provincia di Pescara.

Hanno partecipato i Comuni di Montebello di Bertona, Carpineto della Nora, Farindola, Loreto Aprutino, Corvara, Sant’Eufemia a Maiella oltre ai rappresentanti della Confederazione Italiana degli Agricoltori e della Coldiretti. 
Il piano, redatto dal settore Ambiente della Provincia in collaborazione con l’Ambito Territoriale di Caccia “Pescara”, ha riscosso un consenso unanime da parte degli intervenuti.
«Questo documento – dichiara Di Marco – rappresenta uno strumento fondamentale e strategico per una corretta gestione delle popolazioni dei cinghiali, al fine di ridurre i danni che la specie arreca alle colture agricole».
Tutti i presenti hanno auspicato l’avvio di una specifica collaborazione tra le aree protette (Parchi e Riserve regionali) e le Province e la Regione.
La presenza dei cinghiali sul territorio provinciale, infatti, è diventata ormai una vera e propria emergenza, «e in quanto tale deve essere affrontata, con la collaborazione di tutti. Non è più ammissibile che ogni ente operi per sé senza alcun coordinamento, sprecando tempo e risorse finanziarie», ha sottolineato il presidente. 
A fine riunione è stato chiesto ai presenti di presentare eventuali osservazioni in tempi ristretti, dato che il piano dovrà essere sottoposto all’approvazione del Consiglio Provinciale entro la fine del mese per consentire l’attivazione degli interventi a partire dal mese di maggio.
Tra le novità introdotte vanno segnalate: la responsabilizzazione sulle attività di controllo e prevenzione danni delle squadre di caccia al cinghiale assegnatarie di specifiche porzioni di territorio (zone); costituzione di una TASK FORCE di pronto intervento, che opererà su richiesta degli agricoltori; l’attivazione della filiera di commercializzazione delle carni di cinghiale; riduzione dei danni alle colture per un importo di 200.000 €.

sabato 21 marzo 2015

Caccia, riunione operativa in Regione su problematica cinghiali

Pescara. Una valutazione sulla prossima attivazione dei Piani di Gestione Quinquennali dei cinghiali che prevedono gli abbattimenti selettivi per il controllo e la riduzione numerica della specie nelle singole province, al fine di ridurne i danni provocati all’agricoltura, alla circolazione stradale, all’altra fauna selvatica ed al territorio.

E’ stato il tema al centro di una riunione che si è tenuta presso gli uffici regionali dell’Assessorato alla Caccia, a Pescara, ed alla quale hanno preso parte l’assessore con delega alla Caccia, Dino Pepe, i rappresentanti delle quattro Province abruzzesi ed il Direttore del Dipartimento Regionale Sviluppo Economico e Politiche Agricole.

Dall’incontro, oltre alla volontà di contribuire a migliorare l’attuale regolamento, è emerso che le Province di Teramo e Pescara hanno già redatto il suddetto piano e prossimamente sarà deliberato dai rispettivi Consigli Provinciali.

Per quanto riguarda la provincia di Chieti, che presenta difficoltà di interlocuzione con l’ATC Vastese, si intende esercitare il potere sostitutivo al fine di provvedere con celerità all’elaborazione del protocollo operativo mentre la Provincia dell’Aquila si è impegnata a redigere il documento programmatico con l’ausilio tecnico del Corpo di Polizia Provinciale.

Al fine di verificare la stesura definitiva dei suddetti Piani e rendere operative le azioni di selecontrollo dei cinghiali, entro il più breve tempo possibile, per contrastare e ridurre i danni provocati dai cinghiali, si è convenuto di fissare una nuova riunione entro la prima decade di aprile.

domenica 8 marzo 2015

Per la Federcaccia la beccaccia è stabile, per il Centro Studi Beccacce la specie è un declino

Federcaccia Abruzzo critica Centro Studi Beccacce per alcune inesattezze in alcuni articoli.

beccaccia uccisa
Continua la divulgazione di inesattezze da parte di Centro Studi Beccacce, associazione a cui difettano la conoscenza scientifica e l’operatività. Nell’articolo apparso sulla stampa del 28/02/2015 si legge: “Beccaccia a rischio di estinzione”, nulla di più inesatto, la specie beccaccia è ritenuta demograficamente “stabile “nell’areale riproduttivo. Tale valutazione dell’Uniione Eutropea deriva dai giudizi scientifici di importanti enti quali Wetlands International e Bird Life International. L'Unione Europea ha infatti esclusa la beccaccia dalle specie che necessitano di Piano di Gestione Internazionale non rinnovando tale documento nel 2012. Le velleità invece non difettano a questa associazione che si propone come soggetto coordinatore per attività che sono in capo alla Regione stessa, quali il monitoraggio della specie suddetta e si propone quale terminale raccoglitore dei dati relativi agli abbattimenti nella stagione venatoria. La conoscenza delle norme eviterebbe a questa novella associazione dall’altisonante denominazione, brutte figure ed atteggiamenti che ad un cattivo pensatore apparirebbero quantomeno arroganti, pretendendo di volersi sostituire a Regione e ATC nelle loro funzioni. E’ bene anche si sappia che la FANBPO è una federazione di associazioni privatistiche (di beccacciai) che non ha nessun ruolo istituzionale, quindi un semplice circolo di appassionati.

La FACE, federazione delle associazione venatorie europee, non annovera l’associazione Beccacciai d’Italia come sua espressione, mentre l’associazione Amici di Scolopax è partner ufficiale dell’Ufficio Avifauna della Federazione Italiana della Caccia membro della FACE, i cui corsi in Abruzzo sono riconosciuti dall’ISPRA, ed ha un protocollo di monitoraggio che gode del patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. Ed è stata appunto la FACE a far riconoscere come stabile lo status della specie beccaccia, non CSB o altri che sostengono periodi venatori alla beccaccia restrittivi rispetto ai periodi biologici scientificamente accertati.

L’associazione Amici di Scolopax, diversamente da Beccacciai d’Italia ha tenuto in Abruzzo, corsi di preparazione per il monitoraggio delle beccacce gratuitamente ponendo l’interesse collettivo al di sopra di interessi economici, propensione di molti in questo momento nella nostra regione. Amici Di Scolopax e Federcaccia anche quest’anno proseguono, con la Regione Abruzzo e gli Enti Parco, la ricerca scientifica con il progetto Overland, catturando delle beccacce e dotandole di trasmettitori satellitari.

E’ per questi motivi che la Federazione Italiana della Caccia Abruzzo, in accordo con i propri vertici nazionali, e l’associazione Amici di Scolopax ONLUS stigmatizzano le affermazioni e l’operato dell’associazione CSB che, tra l’altro, sembrerebbe avere sede all’interno dell’ATC Chietino- Lancianese. Se così fosse, sarà opportuno che gli Organi di controllo intervengano per verificarne la liceità. La Federazione Italiana della Caccia ricorda la diffida per i suoi dirigenti e i suoi soci ad avere collaborazioni con tale associazione come stabilito dalla Federcaccia Nazionale.
Federcaccia 

Fonte: cacciapassione.com del 07 marzo 2015