lunedì 3 ottobre 2011

Caccia in zona A di difesa dell’orso marsicano

L'Aquila, 2 ott 2011 - Lipu, Altura e Pro-Natura condividono pienamente l’interrogazione a risposta scritta immediata presentata dal Consigliere regionale Maurizio Acerbo il 29 settembre scorso, nella quale si chiede al Presidente della Giunta Regionale Chiodi quali misure intenda prendere per tutelare adeguatamente i pochi orsi marsicani rimasti, minacciati, nel momento particolarmente delicato che precede l’inverno, quando cioè devono accumulare notevoli scorte di grasso per superare il difficile periodo invernale, da una pressione venatoria intensa che provoca notevoli disturbi e interferenze in zone intensamente frequentate dagli orsi nel periodo autunnale, in quanto particolarmente ricche di risorse alimentari, ma purtroppo fuori dal Parco nazionale d’Abruzzo. Senza contare il grave e costante pericolo di uccisioni di orsi scambiati per cinghiali, nonché di altre specie rare e protette.

E’ questo, in ordine di tempo, l’ultimo episodio che dimostra come l’Assessorato all’Agricoltura della Regione e il Comitato VIA della Regione medesima non facciano praticamente nulla per evitare che la specie simbolo dell’Abruzzo si estingua. La Giunta Regionale ha approvato con delibera dell’agosto 2010 il piano per la tutela dell’orso marsicano, il cosiddetto PATOM, che fornisce indicazioni chiare, basate sui risultati di rigorose ricerche scientifiche, su quello che si può fare e non si può fare, nel Parco nazionale e nelle zone circostanti, non meno importanti per la sopravvivenza dell’orso dell’area interna al Parco, per evitare il tracollo di questo piccolo nucleo.

Per presumibili quanto miopi calcoli di ritorno elettorale l’Assessorato all’Agricoltura non ha esitato a spingere sul Comitato VIA affinchè venisse cancellata la precedente decisione del 3 agosto di evitare la caccia nella zona più importante per l’orso fino al 1° novembre. E il Comitato non ha esitato ad annullare la precedente decisione, malgrado che fosse stata adottata su richiesta del Parco nazionale sulla base delle informazioni e dei dati contenuti nel PATOM. E non è certo questa la prima volta il cui il Comitato VIA autorizza interventi che o sono fonte di notevole disturbo per l’orso ed altre specie di mammiferi o di uccelli, di importanza prioritaria a livello comunitario, oppure sono causa di consumo ed alterazioni irreversibili del territorio essenziale per la vita di queste specie, come l’enorme centrale fotovoltaica in via di completamento a cavallo tra i comuni di Villavallelonga e di Collelongo.

Si tratta di una situazione chiaramente insostenibile. Ammettano chiaramente i competenti organi regionali di non avere alcuna intenzione di fare qualche cosa di concreto per evitare l’estinzione dell’orso marsicano, e pesanti impatti su altre specie di grande importanza. E se ne trarranno quindi le conseguenze a livello di opinione pubblica, ministeriale e comunitario. Se così non è vanno adottate senza ulteriori indugi sia la costituzione dell’area contigua al Parco d’Abruzzo, prevista dalla Legge 394 sulle aree protette di vent’anni fa e rimasta finora lettera morta, sia l’applicazione seria e concreta delle indicazioni e delle prescrizioni contenute nel PATOM, per la cui applicazione, tra l’altro, proprio la Regione Abruzzo è il capofila.




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