domenica 31 luglio 2011

Caccia in Abruzzo: mai peggio di così!

Comunicato stampa 30 luglio 2011

Caccia in Abruzzo: mai peggio di così!
In corso la discussione su due proposte di calendario venatorio, entrambe pessime.
La fauna di quella che era la Regione Verde è in balia dell’estremismo venatorio.


“La Regione dei Parchi è ormai in balia dell’estremismo venatorio di questa maggioranza e di alcuni funzionari dell’Assessorato all’agricoltura”.
Questa è la dura accusa del WWF che oggi in una conferenza stampa ha denunciato quanto sta avvenendo nella predisposizione del calendario venatorio 2011-2012.
In un gioco delle parti al ribasso, da un lato l’Assessorato regionale all’agricoltura ha predisposto una pessima proposta di calendario venatorio che andrà all’esame del Comitato Valutazione d’Impatto Ambientale il prossimo 2 agosto, dall’altro alcuni consiglieri regionali (tra cui Sospiri, Prospero e Iampieri) hanno presentato una proposta di legge al Consiglio regionale per approvare un calendario venatorio triennale che va a premiare le fazioni più oltranziste del mondo venatorio.
Va innanzitutto chiarito che approvare il calendario venatorio con legge regionale, invece con atto amministrativo di Giunta come prevede la legge, è un escamotage per cercare di evitare i ricorsi al TAR che negli ultimi anni bocciavano puntualmente le illegittime scelte filo-venatorie della Regione, poiché risulta giuridicamente difficile impugnare una legge regionale.
Dal punto di vista procedurale, quanto sta accadendo ha dell’incredibile: i funzionari regionali stanno lavorando, secondo la normale procedura amministrativa, su un testo di calendario che diventerà “fantasma” non appena il Consiglio regionale avrà approvato con legge l’altro calendario.
Senza considerare lo scontro istituzionale con il Governo nazionale e la Commissione Europea, visto che viene presentata una proposta di legge senza considerare che già lo scorso anno il Governo ha impugnato davanti alla Corte Costituzionale il calendario venatorio della Regione Abruzzo, approvato sempre con legge.

“I contenuti dei due testi in discussione hanno una sola cosa in comune”, dichiara Dante Caserta, consigliere nazionale WWF, “sono entrambi pessimi. Si tratta di calendari completamente irrispettosi delle normative comunitarie in materia di conservazione della Natura. Quella che era la Regione dei Parchi e della Natura sembra essere in mano ad estremisti che appoggiano le posizioni più retrive dei cacciatori. I funzionari regionali sono arrivati a scrivere che è possibile cacciare specie di anatre ormai rarissime, come il Codone, ammettendo però che vi sono in tutta la regione solo 25 esemplari di questa specie (e i cacciatori sono 15.000!). Questo modo di fare apre un contrasto, non solo con il Governo nazionale, ma anche con la Commissione Europea giustamente preoccupata per una gestione venatoria che sta riducendo allo stremo la fauna selvatica”.

Per questo il WWF, assieme ad altre associazioni, da un lato ha presentato al Comitato VIA osservazioni tecnico-scientifiche sulla proposta dell’Assessorato e dall’altro ha inviato una nota a tutti i consiglieri regionali ricordando che la fauna è patrimonio indisponibile dello Stato e che, votando un calendario venatorio proprio di un organo amministrativo come la Giunta regionale, compiono un atto amministrativo. E su questi atti la Corte Costituzionale ha chiarito che non esiste il principio di immunità che vale per le scelte “politiche” dei consiglieri quando legiferano. Per cui, qualora tale iniziativa si dimostrasse illegittima e causasse danni irreversibili, il WWF valuterà tutte le azioni possibili per fermare questa deregulation venatoria.
Il WWF chiede al Presidente del Consiglio Regionale di fermare la discussione della legge per l’approvazione del calendario triennale, anche in considerazione che presto vi sarà la sentenza della Corte Costituzionale sulla legge regionale che approvò il calendario venatorio dello scorso anno.
Al Comitato VIA della Regione il WWF chiede di bocciare il calendario venatorio proposto dagli Uffici dell’Assessorato regionale perché manifestamente in contrasto con le normative comunitarie e privo della relazione di incidenza ambientale.

Queste le principali censure del WWF sui due calendari in discussione:
a) Non si rispettano le indicazioni del parere dell’Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale (periodi per le specie cacciabili contenuti nelle Linee Guida ISPRA per la predisposizione dei calendari venatori, munizioni con piombo, comparto unico sulla migratoria, ecc.). Non vengono esposti dai proponenti i dati necessari per superare le indicazioni dell'ISPRA (anzi, i numeri esposti nella relazione, come quelli relativi ai tesserini venatori, testimoniano come l’attività venatoria nella Regione sia gestita in forme inaccettabili e del tutto contrarie alle normative nazionali ed internazionali). La giurisprudenza in materia ha chiarito che gli Stati possono disporre limiti generali a tutela delle specie, anche ai fini del rispetto delle normative internazionali. Inoltre esiste l’obbligo del monitoraggio che appare del tutto disatteso da parte dei proponenti. Gli unici dati, peraltro citati in maniera del tutto fuorviante, sono quelli relativi ai censimenti svernanti degli acquatici e si tratta di dati che dovrebbero determinare la chiusura per un gran numero di specie in considerazione del fatto che non vi sono presenze tali da rendere possibile il prelievo, tenendo conto dell’obbligo di mantenere le popolazioni in uno stato favorevole.
b) La relazione allegata alla proposta di calendario dell’Assessorato non può essere in alcun modo interpretata come uno studio di incidenza ambientale (indispensabile per l’espletamento delle procedure di Valutazione di Incidenza Ambientale) in quanto non affronta le problematiche dell’incidenza dell’attività venatoria sulle specie (come Orso bruno, Lupo, Lanario, Grillaio, Pellegrino, Aquila reale, Calandro, Ortolano, ecc.) e sugli habitat protetti dalle direttive europee e sui siti della Rete Natura 2000. Ancora peggio la proposta in discussione al Consiglio regionale nella quale la relazione di incidenza è addirittura assente!
c) La decisione di introdurre il cosiddetto “comparto unico sulla migratoria” contrasta con i principi basilari della Legge quadro nazionale sulla caccia, promuovendo un’attività venatoria scollegata dal contesto ambientale e territoriale. Tale scelta, inoltre, è causa di un forte aumento della pressione venatoria in aree estremamente delicate quali quelle utilizzate dall’Orso e da altre specie prioritarie.
d) I numeri ed i grafici sui ripopolamenti fanno emergere un quadro sconvolgente. Ogni anno si immettono sul territorio migliaia e migliaia di individui di Starna e Fagiano. Secondo i dati forniti dalla Regione vi sarebbe su queste popolazioni un prelievo nell’ordine delle centinaia di individui (e, quindi, rimarrebbero vivi i 9/10 degli animali immessi), ma questo non porta all’insediamento di popolazioni vitali di queste specie. È evidente la totale mancanza di una gestione faunistica corretta che rende necessaria una segnalazione alla Corte dei Conti, visto che si sta parlando di spese per centinaia di migliaia di euro, denaro che viene sottratto ad una gestione faunistica più corretta (realizzazione di censimenti, piani di conservazione delle specie in direttiva, miglioramenti ambientali, ecc.).
e) Il calendario venatorio continua a prevedere l’uso di munizionamento con piombo, nonostante le gravissime implicazioni per la salute umana e l’impatto negativo sulle specie di uccelli necrofagi.
f) È molto grave la proposta di consentire la caccia a specie quali Moretta e Coturnice. La prima, presente in poche decine di esemplari, può essere scambiata facilmente con la Moretta tabaccata, specie in Allegato I della Direttiva Uccelli, concentrata in Abruzzo in alcune aree della Valle del Sangro aperte alla caccia e/o, quando protette, di estensione del tutto limitata. La seconda non ha un contingente tale da poter sostenere un prelievo (e, peraltro, la Regione non riporta alcun dato sulla consistenza della popolazione).
h) I calendari proposti, che dovrebbero basarsi sui migliori dati scientifici disponibili, non sono suffragati da studi fatti dalla Regione, non considerano i piani di gestione delle diverse specie protette né quelli disponibili per le specie cacciabili, non prendono in considerazione le decine di pubblicazioni scientifiche esistenti sulla fauna abruzzese, pubblicate sulle riviste scientifiche nazionali ed internazionali, nonostante queste avrebbero fornito indicazioni utili sull’incidenza dell’attività venatoria sulle specie

giovedì 28 luglio 2011

Consiglio Regionale Abruzzo. Cacciatore aggredisce Caporale

ABRUZZO, CACCIA. CONSIGLIO REGIONALE

CACCIATORE AGGREDISCE IN COMMISSIONE CAPORALE





L’Aquila, 27 luglio 2011 - Nel corso del dibattito sulla vergognosa legge caccia che la Regione si appresta ad approvare – una Legge che aumenta i giorni di caccia, le specie cacciabili, gli orari di caccia, permette ai cacciatori abruzzesi di spostarsi in tutta la regione anziché rimanere nella sola provincia di appartenenza, apre la caccia al 1 settembre anziché alla terza domenica del mese, non risparmia lo sterminio degli animali anche nel periodo di migrazione, nel periodo di accoppiamento, durante la riproduzione, mentre i cuccioli crescono…… - oggi nel corso delle audizioni di associazioni venatorie, province, ATC ecc nella III Commissione regionale, un rappresentante dei “cosiddetti migratoristi” ha cominciato ad insultare il Capogruppo regionale dei Verdi, Walter Caporale, accusandolo di essere il responsabile del 70% di aree protette in Abruzzo e vietate alla caccia, di voler danneggiare la caccia e i cacciatori…..

“Naturalmente” – dichiara il Capogruppo regionale dei Verdi, Walter Caporale – “ quando il solerte difensore dei cacciatori mi ha urlato, insultandomi, di non parlare più e di andarmene, di essere la causa della rovina dei cacciatori abruzzesi e mi si è avvicinato con fare “più che minaccioso”, ho chiesto ed ottenuto che l’individuo fosse immediatamente allontanato dalla Sala della Regione, dove tra l’altro non aveva diritto di rimanere dopo il suo breve intervento…..Qualcuno, fuori microfono, mi ha detto di stare attento perché mi ritroverò i cacciatori sotto casa di notte e che ci penseranno loro…..Forse queste persone non sanno che lotto dalla parte di tutti i deboli e sfruttati dall’età di 14 anni, che mi hanno aggredito, distrutto la macchina, bucato le ruote, lanciato sassi - e colpi di fucile -, minacciato: ma sono e rimango in prima linea nel difendere chi non si può difendere, ma anche gli abruzzesi.

Perché i consiglieri regionali che si apprestano ad approvare una Legge illegittima, tutta dalla parte dei cacciatori, con sempre meno vincoli e tutele per gli animali, devono sapere che grazie a loro diminuiranno ancora di più i turisti nella nostra regione, stanchi e stufi di ritrovarsi fucili, cartucce, cacciatori dentro i terreni, gli agriturismo, le campagne dove si va per riposare, respirare aria pulita, ritrovare il contatto con la natura…Non di certo per rischiare di essere impallinati o di non poter dormire la mattina all’alba per le centinaia di colpi di fucile…..L’Assessore alla Caccia può approvare il Calendario Venatorio, rispettoso dei pareri degli Enti preposti (ISSPRA, VIA regionale, Legge 10/2004, Legge Quadro 157/92…) senza dover coinvolgere il Consiglio Regionale llegittimamente su un aspetto che non lo riguarda. Noi presenteremo ricorsi e denunceremo questa Legge, se dovesse essere approvata, alla Comunità Europea ma anche agli organi nazionali. La Legge dello scorso anno è stata già impugnata dal Governo Nazionale che nei prossimi mesi emetterà la sentenza. Questa volta saremo ancora più duri e determinati nel combattere una palese illegalità. Io sto dalla parte dell’80% degli italiani che è contrario alla caccia, e dalla parte degli animali, ma anche delle centinaia di turisti, cercatori di funghi, amanti della montagna che ogni anno vengono feriti o uccisi da questa pratica”.

L’Aquila, 27 luglio 2011

mercoledì 27 luglio 2011

Calendario venatorio. Caporale: chiederò il ritiro

Comunicato stampa

CACCIA - PRESENTATA LEGGE ILLEGITTIMA

AVVOCATI DELLE ASSOCIAZIONI DIFFIDANO I CONSIGLIERI.

CAPORALE: “CHIEDERO’ IL RITIRO”.


I Consiglieri Nasuti, Prospero, Di Matteo, Gatti e Iampieri hanno depositato un Progetto di legge illegittimo dal titolo “Norme per la definizione del Calendario Venatorio regionale per le Stagioni 2011/20012, 2012/2013, 2013/2014”.

L’illegittimità del Documento ha suscitato la reazione delle Associazioni animaliste e ambientaliste che tramite i loro uffici legali hanno diffidato i consiglieri Regionali dal procedere alla discussione e approvazione del Calendario Venatorio Triennale. Documento, appunto, riconosciuto doppiamente illegittimo, perché l’amministrazione e la gestione del Patrimonio Faunistico compete alla Giunta e perché il documento dovrebbe essere frutto di studi sulle popolazioni della fauna cacciabile e stabilire anno per anno i periodi e le quantità cacciabili attraverso una delibera di Giunta e non con legge, addirittura triennale.

Dichiarazione di Walter Caporale, Capogruppo regionale dei Verdi:

“Domani, 27 luglio 2011, inizia la discussione nelle Commissioni del calendario venatorio triennale e il presidente di Commissione al fine di legittimare l’illegittimo ha proceduto ad invitare in Audizione, per la prima volta in assoluto, tutte le Associazioni animaliste e ambientaliste. Quasi ad assicurarsi con la loro presenza la restituzione della legittimità alla Proposta di legge.

Una manovra indecente e di basso respiro politico e strategico. Inviterò le Associazioni a non presentarsi e chiederò il ritiro immediato della legge, pena le conseguenze previste dalle leggi nazionali, comunitarie; nonché amministrative e di gestione del Patrimonio”.

L’Aquila, 26 luglio 2011

Gruppo Consiliare Verdi Regione Abruzzo

domenica 17 luglio 2011

Calendario venatorio: "la Giunta Regionale e la maggioranza si apprestano a fare ancora peggio"

Calendario venatorio regionale: il balletto delle contraddizioni sotto l'occhio vigile della Comunità Europea



“Dopo la vicenda disastrosa della passata stagione venatoria, che ha visto la legge regionale impugnata dal Governo ed un rischio tuttora aperto di infrazione per violazione delle direttive dell’Unione Europea, la Giunta Regionale e la maggioranza si apprestano a fare ancora peggio, demolendo definitivamente la credibilità della Regione Abruzzo”.

È quanto dichiara il consigliere regionale del Pd, Claudio Ruffini, il quale spiega che, da un lato, la Giunta Regionale ha predisposto la proposta di Calendario venatorio 2011-2012 e, dopo aver acquisito il parere dell’istituto deputato alla formulazione di pareri tecnici sulla gestione faunistica, ha pubblicato il Calendario sul sito della Regione, annunciandone l’imminente approvazione. Dall’altro lato, poi, i Consiglieri di maggioranza portano all’esame della competente Commissione consiliare un disegno di legge per l’approvazione di un Calendario triennale, riproponendo la stessa via che portò lo scorso anno all’impugnativa da parte del Governo.

“E’ una schizofrenia ridicola” commenta Ruffini “che rischia di determinare un caos senza precedenti e conseguenze pesantissime. Non intendiamo tollerare questo stato di cose”. Il consigliere del Pd chiede, dunque, che la Giunta Regionale attui quanto previsto dall'art. 43 della Legge Regionale n.10/2004 e deliberi, dopo aver coinvolto i soggetti interessati attraverso la Consulta regionale, il Calendario annuale 2011-2012.

“L’idea di tornare ad approvare un calendario triennale attraverso una legge”aggiunge “è in contrasto con le norme nazionali e regionali e, nella sostanza, è assurda in una Regione che, a distanza di sette anni dall’entrata in vigore della legge quadro regionale, non è riuscita ad adottare il nuovo Piano Faunistico-venatorio e non si è ancora dotata del previsto Osservatorio faunistico regionale. Non consentiremo un nuovo ed indecente balletto di iniziative contraddittorie, mosse da interessi particolari e devastanti per la credibilità della Regione, oltre che per le esigenze di tutela della fauna selvatica e di corretto esercizio dell’attività venatoria. Ci appelliamo al Presidente Gianni Chiodi e all'assessore Mauro Febbo, affinché provvedano ad adempiere al loro dovere istituzionale e amministrativo ed evitino di lasciare al futuro della Regione sanzioni pesanti imposte dalla Comunità Europea, per le velleità di alcuni consiglieri regionali. Questi sono i veri costi inutili della politica che vanno assolutamente evitati”.


Fonte: cityrumors.it del 16 luglio 2011