domenica 11 ottobre 2015

TERAMO/LE GADIT RICORRONO AL TAR CONTRO IL CALENDARIO VENATORIO DELLA REGIONE

Il Calendario Venatorio Regionale d’Abruzzo dovrà essere rivisto e corretto è questo il diktat lanciato dalle Guardie Ambientali D’Italia sezione Provinciale di Teramo.
Questo calendario viola palesemente i pareri I.S.P.R.A. (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) , ai sensi dell’Art 42 della legge comunitaria 2009 recepiti in Italia con decreto del 6 novembre 2012 del Ministro dell’Ambiente con cui sono state stabilite le modalità di trasmissione e la tipologia di informazioni che le regioni sono tenute a comunicare per la rendicontazione alla Commissione europea sulle ricerche e i lavori riguardanti la protezione, la gestione e l’utilizzazione delle specie di uccelli.
In primo luogo non viene applicato il principio di “precauzione” in assenza di censimenti faunistici e di appositi atti di pianificazione per le specie stanziali e migratrici considerate a rischio.
Inoltre i periodi di caccia nei confronti della Beccaccia, Starna e dei Turdidi sono ben più ampi di quanto richiesto dal noto KEY CONCEPT- ovvero la guida comunitaria in materia, che consente alle Regioni di discostarsi, utilizzando dati scientifici aggiornati e specificamente riferiti al proprio territorio ed alle singole specie migratrici.
Queste le parole del presidente della G.A.DIT. ERCOLE Gaetano (NELLA FOTO A SINISTRA) “ Noi, come Associazione ambientale non lasceremo nulla di intentato al fine di tutelare il patrimonio paesaggistico e faunistico della nostra Regione.
Questa è una battaglia che stiamo portando avanti da tempo, in particolare quella sulla Beccaccia, che è una specie in SPEC3, ovvero considerata in uno stato di conservazione sfavorevole e in declino, il cui periodo di caccia è stato inopinatamente prolungato discostandosi dalle indicazioni del documento ORNIS della Commisione Europea, dalle linee guida I.S.P.R.A. e sulla base di censimenti, la cui legittimità, per alcuni corsi , abbiamo sin da subito contestato alla Regione e alla Provincia di Teramo.
Per questo motivo il nostro legale l’Avvocato DI FURIA Daniele ha già provveduto a notificare presso il T.A.R. de L’Aquila il ricorso avverso al calendario venatorio.
Ricordiamo che proprio lo scorso 17 settembre , per quanto a nostra conoscenza , il Comitato Regionale CCR-VIA (Comitato di Coordinamento Regionale per la Valutazione di Impatto Ambientale) si è espresso attraverso l’emanazione del parere VINCA (Valutazione di incidenza Ambientale) riguardante il Calendario venatorio.
Al riguardo sembrerebbe che il calendario non rispetti peraltro le indicazioni del comitato CCR-VIA e quindi vada rivisitato in taluni suoi aspetti .”

giovedì 1 ottobre 2015

Teramo, Team fa spiare e poi licenzia un operaio: "Andava a caccia ma era in malattia"

Le prove della truffa raccolte da un investigatore privato ingaggiato dalla società che si occupa di pulizia urbana. Il consigliere Di Russo: "Pedinamenti e appostamenti rientrano nei poteri del datore di lavoro"

TERAMO. L'azienda ingaggia un investigatore privato per dimostrare che un dipendente in malattia va invece regolarmente a caccia. Succede a Teramo, dove la Teramo Ambiente, azienda dell'igiene urbana partecipata in maggioranza dal Comune di Teramo, ha licenziato in tronco un operaio perché, assente per malattia dal lavoro, risultava invece impegnato in attività non compatibili con lo stato di salute denunciato. A dare conferma del licenziamento è stata Anna Di Russo, componente del Consiglio di amministrazione della Team, che ha sottolineato come «il licenziamento per giusta causa sia stato deciso perché è venuto a mancare il rapporto fiduciario con l'azienda, in quanto a seguito di controlli fatti eseguire si dedicava ad attività non compatibili con uno stato di malattia». Quanto al ricorso a un investigatore privato, il consigliere Di Russo ha aggiunto: «Sono stati fatti appostamenti e investigazioni che rientrano nei poteri del datore di lavoro. Il fatto ci dispiace, siamo stati costretti a farlo perché abbiamo notato un aumento esponenziale delle assenze che ci ha allarmato e questo è a tutela di tutti gli altri lavoratori che ogni giorno scendono in strada ed eseguono la loro attività»