martedì 25 febbraio 2014

Chieti – Cacciatore in fuga dopo avere sparato ai colombacci

Intervento del Corpo Forestale dello Stato

GEAPRESS – Caccia illegale ai colombacci e ad altre specie. Questa l’accusa sollevata dal Corpo forestale dello Stato nei confronti di un cacciatore sopreso in località Selciaroli, nel Comune di Crecchio (CH).

Il Personale del Comando Stazione di Ortona, allertato da una chiamata giunta al numero di Emergenza Ambientale 1515, è riuscito infatti ad individuare la provenienza dei colpi sparati e a fermare il cacciatore che, incurante della chiusura della stagione venatoria faceva fuoco contro la fauna selvatica. I colpi provenivano da un’area boscata limitrofa al centro abitato di Crecchio (CH).

Dal controllo è emerso come l’arma utilizzata era priva della limitazione di colpi prevista dalla normativa vigente e quindi mezzo di caccia non consentito.

Il responsabile, malgrado il tentativo di fuga, è stato fermato e deferito all’Autorità Giudiziaria. L’arma e le munizioni sono state sottoposte a sequestro.

mercoledì 19 febbraio 2014

Provincia di Chieti. Emergenza cinghiali, ci pensa l’assessore Moroni

Finalmente qualcuno con il quale incazzarsi. Il neo assessore provinciale Franco Moroni è il responsabile dell’attuazione del piano di controllo dei cinghiali, lo strumento urgente pomposamente annunciato dalla Provincia e mai attuato nonostante le deliberazioni dell’ente. Fresco di nomina, l’assessore Moroni affida ad un post su facebook questa breve comunicazione: “Enrico Di Giuseppantonio, Presidente della Provincia, nel corso della Giunta Provinciale che si é tenuta questa mattina mi ha assegnato le seguenti deleghe: Edilizia scolastica e provinciale; Politiche di sicurezza negli ambienti di lavoro; Protezione Civile; Difesa del suolo; Problematiche Petrolifere; Attuazione Piano di Controllo Cinghiali. Domattina (oggi per chi legge, ndr) mi recherò in Provincia per conoscere il personale assegnato al settore di mia competenza ed essere informato sulle problematiche di prima urgenza”.


Ecco, tra le problematiche di prima urgenza ci permettiamo di suggerire all’assessore Moroni proprio l’attuazione del piano di controllo dei cinghiali su tutto il territorio della Provincia, nel Vastese soprattutto.

L’ente, nei mesi scorsi, ha dato l’ok ad una fase di emergenza che prevedeva l’utilizzo dei selecontrollori formati dall’Atc Vastese. Una emergenza rimasta tale perché a quelle pompose ed entusiastiche dichiarazioni di intenti, con tanto di conferenza stampa autocelebrativa, non è seguito nulla di concreto. Il piano di prelievi effettuati dai selecontrollori non è mai partito, nonostante fosse urgente, e non si capisce bene il perché. Il consigliere delegato alla Caccia, Giovanni Staniscia, non ha mai aperto bocca su questa vicenda e probabilmente nemmeno su altre. La speranza è che ora, con l’arrivo in giunta dell’assessore Moroni, la situazione al limite del ridicolo si possa finalmente sbloccare.

Se non altro agricoltori e automobilisti che continuano a subire danni dai cinghiali sanno almeno con chi prendersela.

domenica 9 febbraio 2014

D'Amico: 'Provincia di Chieti assente nella caccia e nella pesca'

Chieti. "Le funzioni dirette e future della Province saranno: la viabilità, l’edilizia scolastica e, su delega della regione, caccia e pesca poi resteranno alcuni compiti di coordinamento su ambiente, trasporto pubblico locale ed urbanistica".

Così in una nota il capogruppo del Pd in Consiglio Provinciale a Chieti, Camillo D'Amico, che aggiunge: "Tutto questo lo sarà al di là del sistema elettorale e della conformazione fisica e giuridica avranno le Province. In questi giorni, in cui il presidente Di Giuseppantonio è alle prese con la 'complicata' soluzione del rebus per ricomporre la sua giunta monca di ben sei assessori dimessosi anticipatamente per concorrere alle prossime elezioni regionali del 25 maggio, non si è mosso un dito per mettere a punto la campagna per il selecontrollo nel contenimento del cinghiale e la provincia opera contro decisioni assunte all’unanimità dal proprio consiglio nel campo della pesca. La delibera per attivare il contentimento del numero di cinghiali, attraverso il metodo del 'selecontrollo', non ha mai trovato attivazione anche se fu “venduta” alla pubblica opinione come la migliore possibile ne risulta siano stati investiti gli Ambiti Territoriali di Caccia (Atc) per supplire a questa assenza. Finita la stagione venatoria, eliminati tanti capi resterà in piedi solo la caccia dei bracconieri con i problemi che riemergeranno in tutta la loro interezza. 

Nell’ambito della pesca viene sistematicamente disattesa una delibera consiliare (n. 3 del 31/1/2012) adottata all’unanimità ove si stabilì il pagamento di € 10, 00 annue a carico di ogni pescatore che richiedesse il tesserino all’ente. Le quote così raccolte sarebbero state utilizzate per il ripopolamento di pesce nei corsi di fiume dell’intero territorio. Risulta che l’ente, per gli anni 2012 e 2013, abbia incassato circa 30.000 euro rimasti inutilizzati ne impegnati. Siamo di fronte all’ennesimo episodio d’incapacità di spesa e di programmazione. Di fronte a questo problema, almeno così parrebbe, la 'maggioranza di centrodestra a guida udc (!)' nel mentre non riesce ancora a decidere chi dovrà occupare lo scranno di assessore provinciale per la residuale parte della legislatura, utile solo a metterlo nel curriculm vitae di chi avrà questa opportunità, starebbe pensando di non attuare il deliberato assunto dal Consiglio. Questo sostanzierebbe il danno alla beffa perché, non solo i pescatori pagano un obolo per consentirsi una salutare passione, ma l’ente, non sapendo come spendere queste risorse finanziarie già finalizzate, rinuncerebbe ad incassarli".

martedì 4 febbraio 2014

In Abruzzo prorogata la caccia fino al 10 febbraio, il Wwf: "Ennesimo provvedimento dannoso"

In Abruzzo prorogata la caccia fino al 10 febbraio, il Wwf: "Ennesimo provvedimento dannoso"
La Giunta regionale ha approvato una delibera che estende la caccia alla specie colombaccio fino al 10 febbraio prossimo nei territori di Teramo, Pescara e Chieti. La proroga è stata concessa su richiesta delle tre Province coinvolte.

Dichiara Luciano Di Tizio, presidente del WWF Abruzzo: ”Permettere ai cacciatori di esercitare il proprio hobby anche a febbraio, seppur con le limitazioni previste, è una offesa per la maggior parte dei cittadini abruzzesi che vendono ancora una volta la fauna selvatica, patrimonio indisponibile dello Stato e quindi della collettività, concessa indebitamente a una categoria di soggetti armati. L’allungamento della stagione di caccia è dannoso per la tutela della fauna selvatica tutta, non solo per l’abbattimento della specie consentita.

L’auspicio è che la vigilanza sia intensificata per impedire che la proroga sul colombaccio si trasformi in una mattanza generalizzata. Si dovrà muovere in particolare la Polizia provinciale dei tre territori coinvolti: in questo caso non vale l’abituale motivazione della carenza di personale.

Le Province, così pronte ad accontentare i cacciatori, devono esserlo altrettanto nel garantire che la proroga, secondo noi comunque dannosa, avvenga nel pieno rispetto delle normative in vigore. Senza questa garanzia non avrebbero dovuto chiedere l’estensione, come saggiamente ha fatto la Provincia dell’Aquila, e la Regione non avrebbe dovuto concederla”. 




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sabato 1 febbraio 2014

Proroga della caccia fino al 10 febbraio. L'Associazione Animalisti Italiani presenta immediato ricorso.

Roma, 31 gennaio 2014 - Approvate le proroghe della stagione di caccia fino al 10 febbraio in Abruzzo e Lazio.
Dichiarazione di Walter Caporale, Presidente Associazione “Animalisti Italiani Onlus” www.animalisti.it : “Proroghe illegittime in mancanza di Piani Faunistici Venatori regionali e soprattutto approvate rigorosamente e intenzionalmente in prossimità della fine della stagione venatoria per impedire sospensioni del Tar. L'Associazione “Animalisti Italiani Onlus” sta procedendo comunque ai ricorsi al TAR in entrambe le Regioni e questa volta non ci limiteremo solo al semplice ricorso amministrativo, ma procederemo anche verso chi, per favorire i cacciatori, gestisce il patrimonio faunistico come se ne fosse il proprietario assoluto.
La regione Lazio proroga la caccia per 55.000 cacciatori (quarta regione per numero di Cacciatori in Italia) a colombaccio, ghiandaia, cornacchia grigia e gazza. Le restrizioni a poche specie, sono false e vergognose: chi li farà i controlli?
E' vergognoso prorogare anche ad una sola specie, il colombaccio, come avviene in Abruzzo. Chi controllerà 16.000 cacciatori abruzzesi che faranno razzie, nel periodo più freddo dell'anno, di tutte le specie che si presenteranno a tiro e non solo del Colombaccio? Dove sono i controlli? Chi paga il danno che queste persone arrecheranno apportando un notevole disturbo biologico a specie non cacciabili nonché protette?

E' una vergogna cacciare nel periodo in cui gli animali sono più vulnerabili. Non bastava far sterminare gli animali da settembre a gennaio. Certi Governatori, chi con le amanti scoperte, chi con gli amanti coperti, non hanno più alcun ritegno”.

Ass. Animalisti Italiani Onlus - Comunicato stampa del 31 gennaio 2014