martedì 27 ottobre 2020

Il Wwf sull'uomo ferito da un colpo di fucile: "L'Abruzzo non può trasformarsi in un campo di battaglia"

Il Wwf sull'uomo ferito da un colpo di fucile: "L'Abruzzo non può trasformarsi in un campo di battaglia"

Il Wwf sull'uomo ferito da un colpo di fucile: "L'Abruzzo non può trasformarsi in un campo di battaglia"

A dirlo è il Wwf Abruzzo commentando il caso dell'uomo di 71 anni ferito da un colpo di fucile sparato da un cacciatore sabato scorso a Montebello di Bertona al confine con il territorio comunale di Penne. 

L'associazione ambientalista, che parla di «assurdo incidente» segnala spari a ridosso delle abitazioni e delle aree protette, denuncia troppi scarsi controlli e invita i cittadini proprietari di terreni a chiedere alla Regione (sono gli ultimi giorni che c'è questa possibilità) il divieto di caccia nei propri fondi agricoli.

«La zona è a ridosso della riserva naturale regionale e oasi Wwf Lago di Penne», sottolinea il direttore dell'Oasi Fernando Di Fabrizio, «dove da tempo il personale segnala spari anche di notte tra l’area protetta e il centro abitato. Il territorio vestino non può trasformarsi in un campo di battaglia. Si tratta di aree limitrofe alla nostra riserva, frequentate da appassionati di natura, escursionisti e da tante persone impegnate nei lavori agricoli. Da anni segnaliamo, insieme ai residenti della zona, la pericolosità di una simile pressione venatoria». 


Il Wwf Abruzzo segnala anche che «alla caccia ordinaria, già di per sé pericolosa per la pubblica incolumità com’è dimostrato, purtroppo, da decine di incidenti, si aggiunge quella effettuata dai cacciatori-selettori che utilizzano armi di grande gittata, come le carabine, anche vicino ai centri abitati. In pratica tra la caccia ordinaria e quella di selezione molte aree della nostra regione sono interessate da una costante pressione venatoria». 

«Non è tollerabile che i cittadini rischino di essere feriti da colpi di fucile uscendo di casa o nei propri terreni privati», afferma Filomena Ricci, delegato del Wwf Abruzzo, «si organizzi una sorveglianza reale e degna di questo nome che tuteli chi vuole fruire del territorio facendo passeggiate, escursioni, osservazioni o lavorando il proprio terreno agricolo. È davvero assurdo che ci si debba preoccupare della propria incolumità mentre si svolgono queste attività, mentre a un piccolo gruppo di cittadini, che ha come hobby quello di uccidere animali, sia consentito di scorrazzare ovunque». 

Il Wwf infine ricorda che chi vuole vietare la caccia o l’ingresso dei cacciatori nei propri fondi o terreni agricoli ha ancora qualche giorno di tempo per tutelarsi: può richiederlo alla Regione Abruzzo (si veda l'immagine che segue) entro il 27 ottobre, scrivendo al Dipartimento dello Sviluppo Rurale, Caccia e Pesca. 


Fonte: ilpescara.it del 26 ottobre 2020




Potrebbe interessarti: https://www.ilpescara.it/attualita/uomo-ferito-colpo-fucile-montebello-bertona-commento-wwf.html




Coldiretti: «L’Atc Salinello riveda le ultime decisioni»

TERAMO. «Il numero dei cinghiali presenti in Italia ha superato abbondantemente i due milioni di cui almeno centomila in Abruzzo e circa il 30% in provincia di Teramo, con una diffusione che ormai si estende dalle campagne alle città mettendo a rischio la sicurezza sulle strade». È l’allarme lanciato dalla Coldiretti in riferimento alle lamentele e preoccupazioni scaturite nel Teramano dopo la decisione del consiglio dell’Atc (ambito territoriale di caccia) Salinello di istituire, pur con il voto contrario di Coldiretti, nuove e più ampie “zone di rispetto venatorio” precluse alla caccia in cui i cinghiali si riprodurranno indisturbati. «Una decisione scellerata che, determinando un aumento esponenziale degli esemplari in circolazione, favorirà di fatto solo i cacciatori (che avranno più cinghiali da cacciare) ma penalizzerà le imprese agricole, che già ora devono fare i conti con conseguenze economiche insostenibili», dice Giulio Federici, direttore Coldiretti Teramo, che chiede l’immediata convocazione di un nuovo consiglio e una rivisitazione delle decisioni prese.

 

Fonte: ilcentro.it del 25 ottobre 2020

Montebello di Bertona (Pe). Ferito alla gamba dal colpo di fucile sparato a 200 metri

Incidente di caccia in località Campo Mirabello: 71enne trasportato a Chieti con l'eliambulanza, l'arma era in mano a un 78enne denunciato per lesioni personali colpose

PESCARA. Incidente di caccia nel primo pomeriggio a Montebello di Bertona. Un uomo di 71 anni, che stava andando a trovare un parente, è stato colpito da un colpo di fucile partito inavvertitamente dall'arma di un 78enne distante circa 200 metri e impegnato in una battuta di caccia al cinghiale.

L'incidente è avvenuto in località Campo Mirabello. L'uomo, le cui iniziali sono B.F., è stato soccorso dagli operatori del 118 e trasportato con l'eliambulanza del 118 di Pescara all'ospedale S.S. Annunziata di Chieti per una ferita alla gamba. Le indagini per ricostruire l'accaduto sono affidate ai carabinieri della Compagnia di Penne. Il 78enne denunciato per "lesioni personali colpose".

 

Fonte: ilcentro.it del 24 ottobre 2020

giovedì 1 ottobre 2020

Il WWF diffida gli ATC: «Nelle aree contigue la caccia solo per i residenti»


Comunicato stampa del 25 settembre 2020

Nella regolamentazione venatoria “dimenticata” la fascia esterna del Parco d’Abruzzo

Il WWF diffida gli ATC: «Nelle aree contigue la caccia solo per i residenti»

Il WWF ha inviato ieri una diffida agli ATC presenti nel territorio dell’area contigua del versante abruzzese del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise (ATC Avezzano; Roveto-Carseolano; Sulmona; Subequano), perché si attivino al fine di evitare che siano ammessi nei propri territori cacciatori non residenti nell’area protetta e nell’area contigua.

L’istituzione delle aree contigue è prevista dall’art. 32 della Legge quadro sulle aree protette (394/1991). La norma riconosce a questi territori un importante valore dal punto di vista della conservazione. Sono, infatti, “aree-cuscinetto” limitrofe ai parchi nazionali, fungono da corridoi faunistici e garantiscono una protezione maggiore per gli animali rispetto alle zone più lontane dai Parchi grazie alla predisposizione di regolamentazioni che limitano il rischio di mortalità dovuto a cause antropiche. In particolare nelle aree contigue è di fondamentale importanza far sì che l’attività venatoria sia limitata, così come la norma nazionale definisce chiaramente, ai soli residenti. Una limitazione ancor più necessaria quando nei territori sono presenti specie dall’elevato interesse conservazionistico quali l’Orso bruno marsicano. È noto, infatti, che la sfida per la conservazione dell’Orso si gioca ben oltre le aree protette e si può vincere soltanto se si darà a questo animale la possibilità di espandere e consolidare il proprio areale al fuori dei Parchi.

La Regione Abruzzo con la Deliberazione di Giunta n. 480/2018 ha perimetrato l’area contigua e non può “dimenticarsene” nel momento della predisposizione dei calendari venatori: in quello 2020/2021 ne fa solo un veloce accenno, mentre con una nota dell’11/09/2020 il Dipartimento Agricoltura chiede agli ATC presenti nei territori dell’area contigua la ridefinizione del nuovo carico venatorio.

Il WWF ricorda invece le indicazioni normative presenti nella legge quadro nazionale, negli stessi atti della Regione Abruzzo (oltre al riferimento presente nel calendario venatorio) e chiede che gli ATC facciano in modo di ammettere all’attività venatoria in area contigua del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise esclusivamente i residenti nell’area protetta e nell’area contigua stessa.

La Regione Abruzzo e il Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise dal canto loro intervengano per le rispettive competenze affinché le aree contigue (che si attendono dal 1991!), perimetrate nel 2018 e lasciate da allora nel limbo, vengano finalmente anche formalmente istituite e se ne predisponga la regolamentazione necessaria perché specie come l’Orso bruno marsicano abbiano le tutele che le leggi nazionali impongono e che a livello locale non si possono ignorare né far finta di non conoscere.



WWF Italia ONLUS, Abruzzo
abruzzo@wwf.it
Facebook: WWF Abruzzo