lunedì 6 settembre 2010

Preapertura: ventimila doppiette abruzzesi possono sparare

Caccia, oggi la preapertura
Le ventimila doppiette abruzzesi possono sparare, ma per mezza giornata e solo contro 5 specie


PESCARA. Parte questa mattina la prima delle 4 giornate di preapertura della caccia in Abruzzo (5,6,11 e 12 settembre). Le ventimila doppiette della regione potranno sparare però solo per mezza giornata, fino alle ore 12. Lo stabilisce la delibera della giunta che elenca anche le specie cacciabili.

Si tratta di cinque specie alle quali si può cacciare solo con la modalità dell'appostamento e con un limite di carniere: tortora (massimo 5 capi al giorno), merlo (5 capi al giorno), cornacchia grigia, gazza, colombaccio.

Esclusa invece dal provvedimento la caccia alla quaglia, ad altre specie cacciabili e con modalità diverse dall'appostamento.

L'apertura ufficiale della caccia in Abruzzo sarà il 19, terza domenica di settembre, secondo questo schema: quaglia e starna (fino al 30 novembre), tortora, merlo, allodola (fino al 20 dicembre), fagiano, ghiandaia, cinghiale (fino 31 dicembre), colombaccio, cornacchia grigia, gazza, volpe (fino al 31 gennaio),

Lepre dal 1º ottobre al 31 dicembre. Il grosso delle catutre può essere fatto dal 15 ottobre al 31 gennaio per cesena, tordo bottaccio, tordo sassello, germano reale, folaga, gallinella d'acqua, alzavola, porciglione, fischione, codone, mestolone, marzaiola, moriglione, beccaccino, pavoncella, canapiglia, frullino. Dal 1º novembre al 31 gennaio tocca alla beccaccia. Dal 1º ottobre al 30 novembre a coturnice e moretta.

In realtà la preapertura non trova favorevoli molti cacciatori che la ritengono tardiva. Soprattutto per la tortora, che, si legge nei vari blog dedicati alla caccia, «ormai è già volata via».

Moti hanno protestato anche per il fatto che l'apertura avviene in ritardo rispetto ad altre regioni che hanno iniziato il 1º settembre.

La scorsa settimana il direttivo di Giulianova di Federcaccia ha espresso rammarico perché il calendario venatorio «ancora una volta vede penalizzati i cacciatori abruzzesi. Ha detto il presidente Matteo Francioni: «Non può tollerarsi che a 20 chilometri di distanza, nelle Marche, la situazione sia completamente diversa». Gli appassionati giuliesi contestano il fatto che, nonostante gli ambiti territoriali di caccia del Salinello e del Vomano avessero fissato la pre-apertura della caccia a specie quali la tortora e il colombaccio al primo settembre, la delibera regionale del 23 agosto li ha obbligati a posticipare l'inizio a oggi.

Ma questo è stato un anno particolarmente difficile per la definizione del calendario con corsi e controricorsi tra Regione e ambientalisti.

Da quest'anno, poi, la legge comunitaria approvata tra le polemiche pochi mesi fa dalla Camera, ha cambiato le carte in tavola: l'articolo 42 del testo di recepimento della direttiva Ue ha modificato la legge che regola l'attività venatoria, la 157.

Tra i punti principali, la possibilità di estendere il periodo di caccia fino al 10 febbraio oltre la chiusura del 31 gennaio, e una maggiore attenzione alle specie nei periodi di migrazione e riproduzione.

Da "Il Centro" del 05 settembre 2010

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