lunedì 27 settembre 2010

I cacciatori sparano nella riserva Borsacchio

I cacciatori sparano nella riserva

Borsacchio, allarme di Braca e Avolio: «Bisogna piazzare subito i divieti»


ROSETO. Mancano i cartelli di divieto così i cacciatori sparano liberamente nella riserva del Borsacchio. A denunciarlo sono i consiglieri comunali di Roseto Emidio Braca e Pasquale Avolio, i quali sottolineano che cacciare all’interno dell’area protetta in questione è un reato anche in assenza dell’apposita cartellonistica.
«Purtroppo nell’area della riserva del Borsacchio, istituita con una legge regionale del 2005, dove la caccia è espressamente vietata dalla legge», è la denuncia dei due consiglieri di opposizione, «si sta sparando in allegria e nel totale disinteresse delle autorità che dovrebbero invece vigilare sull’osservanza di questo divieto. I cacciatori, dal canto loro, ritengono lecita la loro attività in quanto manca la perimetrazione e la cartellonistica a cui avrebbero dovuto provvedere i Comuni di Roseto e Giulianova». Ad ogni modo, come ribadito più volte dalla giurisprudenza amministrativa, i cartelli non sarebbero neppure necessari: la pratica dell’attività venatoria in un’area protetta è proibita anche in assenza di segnalazione dei divieti.
«Visto anche il colpevole ritardo con cui la sua maggioranza sta affrontando la questione della riserva del Borsacchio», dicono Avolio e Braca rivolgendosi al sindaco Franco Di Bonaventura, «non sarebbe opportuno emanare un’ordinanza per far rispettare il divieto dell’attività venatoria nella nostra area protetta? Lei non sa che cacciare nelle aree protette è reato nonostante l’assenza di tabellazione, come ha infatti stabilito la suprema Corte di Cassazione?».
I consiglieri sollecitano dunque l’amministrazione affinché venga richiesto l’intervento della Forestale e della polizia provinciale affinché si adoperino a far rispettare il divieto. «Perché lei sorvola su tale limitazione?», chiedono ancora al primo cittadino Braca e Avolio, «Forse per non perdere la manciata di voti che verrebbe al suo partito dai cacciatori?».
In attesa che vengano fissate delle regole certe, dunque, la riserva del Borsacchio continua a essere frequentata anche dai cacciatori creando così le proteste degli ambientalisti. Tra i nodi da sciogliere c’è anche quello della gestione della futura riserva, anche se prima bisognerà attendere che si decida circa i confini effettivi dell’area. Un altro problema da risolvere è inoltre l’approvazione del progetto di Pan (piano di assetto naturalistico), passato di mano dal Comune alla Provincia. Le associazioni ambientaliste hanno ribadito la necessità di emendare il progetto redatto dai tecnici incaricati dal Comune di Roseto, eliminando ogni previsione di nuova edificazione nel perimetro della riserva.

Da "Il Centro" del 14 settembre 2010

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