lunedì 20 settembre 2010

Lipu Abruzzo su Calendario Venatorio della Regione Abruzzo


CS 06/10
Agli organi di Stampa
COMUNICATO STAMPA
(Lipu Abruzzo su Calendario Venatorio della Regione Abruzzo)

Da oggi in Abruzzo si è aperta la stagione venatoria a quasi tutte le specie cacciabili. Di fatto tuttavia vi sono già stati diversi giorni di caccia, dal I° settembre, ad alcune specie di uccelli. E’ questa una pratica consentita ormai da qualche anno, assai dannosa per diverse specie come la tortora, in via di sensibile diminuzione in gran parte del suo areale europeo, Abruzzo compreso, e che inoltre è fonte di notevole disturbo per le specie non cacciabili senza contare le uccisioni e i ferimenti, accidentali o intenzionali ma certo non rarissimi, di uccelli di specie sempre protette.
Quest’anno il calendario venatorio abruzzese comprende alcune novità non certo positive.
Innanzitutto per la prima volta è stato approvato con legge regionale e non con delibera di giunta.
Così facendo si è reso molto difficile il ricorso da parte delle associazioni ambientaliste al TAR, al fine di rimuoverne irregolarità ed anomalie. La Regione ha così dimostrato nei fatti quanto poco tenga conto la partecipazione ed il coinvolgimento democratico dei portatori d’interesse.
Inoltre con questa scappatoia si è evitato di sottoporre il calendario venatorio al parere obbligatorio dell’ ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), organismo nazionale competente per legge, nonché al Comitato per la Valutazione d’ Impatto Ambientale della Regione Abruzzo, che avrebbe dovuto esprimere un parere vincolante sui contenuti del calendario venatorio.
Va ricordato poi che in un recente documento l’ ISPRA ha comunicato a tutte le regioni che, in applicazione dell’ art. 42 della legge comunitaria 2009, sulla base della situazione oggettiva delle varie specie di uccelli la caccia a quasi tutte le specie non deve iniziare prima del I° ottobre e non deve terminare oltre il 20 gennaio. La Regione Abruzzo non ha minimamente tenuto conto di queste prescrizioni discendenti da una legge dello Stato.
Ma c’è di più! Martedì prossimo andrà in discussione in Regione una proposta di modifica del calendario ancora più permissiva. La recente legge regionale di approvazione del calendario venatorio aveva introdotto un unico comparto di caccia. Aveva cioè ristabilito il dannosissimo nomadismo venatorio che slega completamente il cacciatore dal territorio, per cui di fatto viene a perdere qualsiasi interesse ad una gestione razionale e sostenibile della fauna selvatica, essendo praticamente certo che non sarà lui a cogliere i frutti di una buone gestione venatoria. Con questa novità il cacciatore non è più legato ad una zona specifica ma è libero di sparare in gran parte del territorio regionale. Martedì prossimo dunque la maggioranza cercherà di far approvare l’allungamento del periodo del comparto unico a tutta la stagione di caccia. Si torna indietro di vent’ anni e si annulla uno dei cardini essenziali per una gestione della caccia compatibile con le risorse faunistiche del territorio.

Città S. Angelo, 19 settembre 2010

Stefano Allavena
Delegato LIPU per l’Abruzzo

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