mercoledì 26 marzo 2014

Discussa la prima tesi di laurea sulla Riserva di Punta Aderci (Ch). La pressione venatoria alimenterebbe i conflitti tra cinghiale ed attività umane

Lunedì 24 marzo è stata discussa la prima tesi di laurea avente come oggetto di studio la Riserva Naturale di Punta Aderci e la sua fauna.


La neolaureata Emiliana De Michele, relatore Prof. Andrea Mazzatenta, ha discusso la tesi, premiata con la lode, dal titolo: “Un contributo all’etogramma di cinghiale, volpe e martora: studio colfocal sampling nella Riserva Naturale di Punta Aderci”, presso la Facoltà di Medicina Veterinaria di Teramo.

Lo studio, durato circa un anno, ha evidenziato che la Riserva è uno scrigno di biodiversità, spesso ignorato. Tale preziosa biodiversità finalmente è svelata grazie all’impiego di una tecnologia di ripresa remota, che ha permesso di acquisire filmati e immagini uniche della fauna mammologica della riserva (cinghiale, volpe, martora, tasso, ecc.).

In particolare, lo studio ha messo in luce caratteristiche del comportamento sconosciute al mondo scientifico, fino ad oggi. La Riserva diventa così punto di riferimento per studi etoecologici. Poche sono infatti le aree che offrono la possibilità di fare queste osservazioni in prossimità del mare, ciò supporta la necessità di tutelare, preservare e studiare tale area e i suoi veri abitanti sempre di più.

Lo studio ha evidenziato come la pressione venatoria sul cinghiale induca drammatici cambiamenti nel comportamento e nella distribuzione locale di questo animale, tali da provocare potenziale disturbo alle attività antropiche. I cinghiali, a seguito della pressione venatoria, si rifugiano in aree tranquille come la riserva e le aree urbane o peri-urbane alimentando il conflitto con le attività umane.

Prezioso il supporto tecnico-logistico di Alessia Felizzi, della Coop CoGestre e collaboratori, oltre al contributo scientifico del dott. Vincenzo Ronzitti biologo e attento conoscitore della riserva.



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