mercoledì 5 marzo 2014

Abruzzo. Sterminio di cervi e caprioli. Commissione regionale inizia la discussione. Caporale: "ostruzionismo totale"

ABRUZZO STERMINIO DI CERVI E CAPRIOLI.
COMMISSIONE REGIONALE INIZIA LA DISCUSSIONE.
CAPORALE: “OSTRUZIONISMO TOTALE”

L'Aquila, 4 marzo 2014 – Il regolamento sulla gestione degli ungulati, approvato dalla Giunta regionale è approdata oggi nella Competente commissione del Consiglio regionale abruzzese. Questa mattina sono intervenute in audizione le Associazioni ambientaliste, animaliste, venatorie e i rappresentanti degli ATC (Ambiti Territoriali di Caccia). I lavori riprendono mercoledì 12 marzo alle ore 11,00.
Dichiarazione di Walter Caporale, Presidente dell'Associazione “Animalisti Italiani Onlus” www.animalisti.it - Capogruppo al consiglio in Regione Abruzzo:
“E' stata una lunga seduta (4 ore), dai toni molti accesi. Il Presidente della commissione Prospero, schierato apertamente con i cacciatori e gli ATC, insieme a tutti i componenti di destra della Commissione; dall'altro lato il sottoscritto e il Consigliere Maurizio Acerbo.
Questa Regione non potrebbe emanare nessun regolamento per il solo fatto che è privo di un Osservatorio Faunistico e del Piano Faunistico Regionale, ma si supera e addirittura sta legiferando un Regolamento sul “controllo” degli ungulati e quindi di Cervi e Caprioli. La nostra Regione non può prevedere la caccia a queste specie che insistono negli stessi luoghi in cui è presente l'Orso Marsicano, specie super protetta per la cui tutela e conservazione la Regione percepisce Fondi Europei, che l'Abruzzo perderebbe se decidesse di far sterminare cervi e caprioli nelle zone in cui è presente anche l'orso marsicano. Se altre regioni autorizzano l'abbattimento di cervi e caprioli, l'Abruzzo, Regione Verde dei Parchi, non può approvare un regolamento del genere.
Continuerò il duro ostruzionismo, con centinaia di emendamenti, sia in Commissione che in Consiglio regionale, affinché l'uccisione dei cervi e dei caprioli non passi.
Tra l'altro questo regolamento, oltre che indegno, antiscientifico e immorale, è illegittimo perché non è stato discusso dalla Consulta regionale e toglierebbe le competenze alle Province come previsto dalla Legge regionale 10/2004 in materia di caccia ”.

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