domenica 1 settembre 2013

Si riapre la caccia. Il Wwf «impallina» Febbo

PESCARA A partire da questa mattina, in Abruzzo, scatta la pre-apertura della stagione venatoria, che consentirà agli appassionati di dedicarsi alla caccia alla tortora, al merlo, alla cornacchia grigia e alla gazza. Solo a metà settembre e ai primi di ottobre, invece, ci sarà il via libera per le altre specie cacciabili. Le associazioni ambientaliste non ci stanno. «La caccia riapre in quasi tutta Italia il primo settembre, nonostante la Legge 157/92 preveda l’apertura ordinaria la terza domenica di settembre - attacca Dante Caserta, presidente nazionale del Wwf - Non è tollerabile, anche perché la cosiddetta pre-apertura impatta principalmente sulla tortora, una specie che a livello europeo è in stato di conservazione sfavorevole, risultando in costante declino numerico e che in questo periodo è nella fase di nidificazione». Quindi l'affondo contro la Regione: «L'Abruzzo si segnala perché aprirà in anticipo, pur in assenza dell’obbligatorio Piano Faunistico Venatorio, che in base alla legge risulta determinante per iniziare a valutare la possibilità di una pre-apertura. E questo - sottolinea l'esponente del Wwf - nonostante abbia perso 5 ricorsi al Tar negli ultimi 5 anni, oltre a un ricorso al Consiglio di Stato e a due ricorsi alla Corte Costituzionale». L'assessore regionale alla Caccia, Mauro Febbo, replica a muso duro: «Ormai gli ambientalisti non sanno più a cosa attaccarsi, visto che la Regione quest'anno ha approvato un calendario venatorio tra i più conservativi. La pre-apertura ha avuto il parere favorevole dell'Ispra, l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, che per tutte le specie cacciabili, prive di un buono stato di conservazione in Europa, si è espressa affermando che quanto riportato nel calendario venatorio è in linea con le direttive della Comunità Europea». Rinviati al mittente anche gli attacchi sul piano della legalità. «Le associazioni ambientaliste continuano a non dire la verità - afferma Febbo - Emblematico il caso del ricorso contro il calendario venatorio 2011-2012, che ha visto scattare la censura del Tar soltanto per 2 dei 9 punti trattati». Il Wwf, nel frattempo, ha lanciato una campagna nazionale, invitando i cittadini a bombardare di e-mail gli indirizzi di posta elettronica del presidente del Consiglio, Enrico Letta e del ministro dell'Ambiente, Andrea Orlando, per chiedere di combattere la caccia selvaggia.
S.B.

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