giovedì 26 gennaio 2012

Chieti, polemica sulla proroga al Calendario Venatorio .

Una modifica al Calendario Venatorio della Provincia di Chieti proroga la stagione di caccia ma viene considerato dai Verdi un vero e proprio “attentato alle specie faunistiche”.

La Provincia di Chieti ha deciso di prorogare il Calendario Venatorio fino al 9 febbraio 2012 provocando l’immediata reazione degli ambientalisti innescando la polemica soprattutto contro il Presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio.

Primo tra tutti a contestare la decisione della Provincia è il capogruppo dei Verdi al Consiglio regionale, Walter Caporale, che afferma “La misura accontenterebbe i consiglieri filo venatori, mettendo a serio rischio le specie animali particolarmente vulnerabili a causa del freddo”.

Ciò a cui si riferisce Caporale è il punto sedici capo B del Calendario Venatorio 2011-2012 sulle “Specie cacciabili e periodi di caccia” secondo il quale “Le Province sulla base di dati in loro possesso previo parere vincolante dell’ISPRA, Istituto Superiore Protezione e Ricerca Ambientale, possono posticipare la chiusura del periodo di prelievo venatorio al 9 febbraio 2012 per alcune specie”.

Le specie a cui fa riferimento il documento sono la ghiandaia, il colombaccio e la cornacchia grigia per le quali è ammessa la caccia con modalità da appostamento fisso temporaneo e senza utilizzare il cane. Inoltre, si legge ancora nel documento, “Le Province provvedono altresì a regolamentare per questo periodo le modalità di accesso ai cacciatori non residenti”.

Secondo Caporale, “La caccia da appostamento al solo combaccio non è garanzia di rispetto biologico di tutte le altre specie per cui è vietato cacciare” pertanto lo stesso Caporale ha chiesto direttamente all’ISPRA “se in questo periodo è auspicabile la chiusura totale dell’attività venatoria nel rispetto delle specie particolarmente in declino”.

Infine conclude sarcastico Caporale “La prossima delibera del Presidente Di Giuseppantonio sarà quella di sparare alla Croce Rossa per accontentare gli armieri e i voti dei guerrafondai?”.




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