L’AQUILA. La Regione ha detto sì all’apertura anticipata della stagione di caccia consentendola nei giorni 3-4-10-11 settembre e non dalla terza settimana del mese, come prevede la legge.
Una decisione mal sopportata dall’ambito territoriale di caccia “L’Aquila” che ha deliberato l’istituzione di aree di rispetto e quindi di divieto di caccia in modo da impedire nel proprio territorio di competenza (ad eccezione del corso del fiume Aterno) la pre-apertura della stagione.
«La Regione», afferma Walter Caporale capogruppo regionale (Verdi),« ha emesso una nota che sostanzialmente intende impedire all’Atc “L’Aquila” di vietare la caccia in pre-apertura asserendo che non è possibile l’istituzione di aree di rispetto».
E a proposito della legge quadro sulla caccia che autorizza l’apertura dell’attività venatoria dalla terza settimana di settembre e non prima, dice: « a questa legge c’è un’eccezione. E’consentito modificare i tempi stabiliti purchè si abbiano informazioni aggiornate in merito alla distribuzione e allo stato delle popolazioni di fauna selvatica in ambito regionale. Informazioni che la Regione Abruzzo non ha e che non si è mai preoccupata di procurarsi».
E infatti il timore degli esperti è che l’anticipazione dei tempi faciliti fenomeni di bracconaggio verso le altre specie in quei giorni non cacciabili e metta a repentaglio la vita di piccoli esemplari nati e non ancor svezzati.
«A lavarsene le mani», secondo il capogruppo, sarebbe anche la Provincia «che non ha pubblicizzato nel calendario venatorio le aree di rispetto deliberate dall’Atc per le quattro giornate di pre-apertura».
«I due Enti (la Regione Abruzzo e la Provincia de L’Aquila), continua Caporale, «intendono in tutti i modi consentire quanta più attività venatoria possibile, addirittura ostacolando chi sul territorio è deputato alla gestione faunistico-venatoria come nel caso dell’Atc“L’Aquila” che non vuole la pre-apertura sul proprio territorio. Se la Regione Abruzzo vuole mettere i bastoni fra le ruote all’Atc “L’Aquila” allora faccia ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale. Nel frattempo, almeno a L’Aquila, la pre-apertura non è consentita».
Fonte: primadanoi.it del 09 settembre 2011
«La Regione», afferma Walter Caporale capogruppo regionale (Verdi),« ha emesso una nota che sostanzialmente intende impedire all’Atc “L’Aquila” di vietare la caccia in pre-apertura asserendo che non è possibile l’istituzione di aree di rispetto».
E a proposito della legge quadro sulla caccia che autorizza l’apertura dell’attività venatoria dalla terza settimana di settembre e non prima, dice: « a questa legge c’è un’eccezione. E’consentito modificare i tempi stabiliti purchè si abbiano informazioni aggiornate in merito alla distribuzione e allo stato delle popolazioni di fauna selvatica in ambito regionale. Informazioni che la Regione Abruzzo non ha e che non si è mai preoccupata di procurarsi».
E infatti il timore degli esperti è che l’anticipazione dei tempi faciliti fenomeni di bracconaggio verso le altre specie in quei giorni non cacciabili e metta a repentaglio la vita di piccoli esemplari nati e non ancor svezzati.
«A lavarsene le mani», secondo il capogruppo, sarebbe anche la Provincia «che non ha pubblicizzato nel calendario venatorio le aree di rispetto deliberate dall’Atc per le quattro giornate di pre-apertura».
«I due Enti (la Regione Abruzzo e la Provincia de L’Aquila), continua Caporale, «intendono in tutti i modi consentire quanta più attività venatoria possibile, addirittura ostacolando chi sul territorio è deputato alla gestione faunistico-venatoria come nel caso dell’Atc“L’Aquila” che non vuole la pre-apertura sul proprio territorio. Se la Regione Abruzzo vuole mettere i bastoni fra le ruote all’Atc “L’Aquila” allora faccia ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale. Nel frattempo, almeno a L’Aquila, la pre-apertura non è consentita».
Fonte: primadanoi.it del 09 settembre 2011
Nessun commento:
Posta un commento