Il Comitato Valutazione di Impatto Ambientale della Regione Abruzzo ha votato contro l’impegno per la conservazione dell'orso bruno marsicano. Un vero e proprio “regalo” alla lobby venatoria.
In merito al mutamento del Comitato Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) della Regione Abruzzo che abiura la decisione di chiudere la caccia fino all'1 novembre nelle aree più importanti per la salvaguardia dell’orso bruno marsicano esprimiamo profondo dissenso, e riteniamo che la scelta incosciente fatta da VIA sia da considerare un vero e proprio “regalo” alla lobby venatoria, un continuo abuso non più tollerabile.
Il Comitato Valutazione di Impatto Ambientale della Regione Abruzzo ha infatti votato contro l’impegno per la conservazione dell'orso bruno marsicano, respingendo le prescrizioni poste a tutela della specie ormai ridotta a poche decine di esemplari, già simbolo della Natura italiana.
La pratica da parte di molte regioni e province italiane, di autorizzare la preapertura della stagione di caccia, è una privilegio inammissibile nei confronti del mondo venatorio, ed è soprattutto una strage immotivata dal punto di vista scientifico ed etico, che ha conseguenze gravissime nei riguardi di tutte le specie che stanno terminando il loro periodo riproduttivo.
La caccia “ordinaria” già uccide ogni anno decine di milioni di animali selvatici. Inoltre grazie a deroghe, abbattimenti selettivi o altri pretesti, la stagione venatoria non finisce praticamente mai. Evidentemente, per una lobby ormai giunta quasi al tramonto, che non gode di popolarità né di consenso da parte dei cittadini, non è abbastanza: bisogna poter impugnare il fucile, con la possibilità di uccidere, anche solo per “puro divertimento”.
L'Abruzzo rischia di diventare lo zimbello d'Italia. Grazie ai suoi dirigenti di destra, che ignorano la tutela degli orsi marsicani, difendono i cacciatori, boicottano il Parco Nazionale della Costa, la nostra Regione perderà turisti, posti di lavoro e finanziamenti Europei. Vergogna!
I cacciatori non tollerando i limiti che la legislazione e la scienza impongono alla loro feroce attività, ed evidentemente, ritenendo insufficienti le centinaia di milioni di animali che uccidono ogni anno, tentano la carta della politica per ovviare alle limitazioni impostegli dalla legge, proprio grazie all’aiuto del politico di turno disposto a farsi portavoce delle loro richieste. Questo caso è l'esempio lampante: è l’ assessorato all'agricoltura guidato da Mauro Febbo che avrebbe chiesto al comitato di valutazione impatto ambientale (Via) di rivedere la decisione del 3 agosto scorso con la quale aveva deciso il posticipo all'1 novembre dell'apertura della caccia nell'area di massima concentrazione dell'orso bruno marsicano, proprio per tutelare la specie in uno dei periodi più delicati, il pre-letargo. Ciò dimostra quanto poco accorta e sensibile sia la politica regionale in materia di caccia e tutela delle specie protette anche in presenza di leggi (l'accordo Patom per la protezione dell'orso), sottoscritte dalla Regione stessa.
A questo proposito, invitiamo tutti a partecipare domenica 25 settembre, alla Marcia della Pace Perugia-Assisi in segno di dissenso verso l’uccisione di ogni essere vivente.
Fonte: animalisti.it del 20 settembre 2011
In merito al mutamento del Comitato Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) della Regione Abruzzo che abiura la decisione di chiudere la caccia fino all'1 novembre nelle aree più importanti per la salvaguardia dell’orso bruno marsicano esprimiamo profondo dissenso, e riteniamo che la scelta incosciente fatta da VIA sia da considerare un vero e proprio “regalo” alla lobby venatoria, un continuo abuso non più tollerabile.
Il Comitato Valutazione di Impatto Ambientale della Regione Abruzzo ha infatti votato contro l’impegno per la conservazione dell'orso bruno marsicano, respingendo le prescrizioni poste a tutela della specie ormai ridotta a poche decine di esemplari, già simbolo della Natura italiana.
La pratica da parte di molte regioni e province italiane, di autorizzare la preapertura della stagione di caccia, è una privilegio inammissibile nei confronti del mondo venatorio, ed è soprattutto una strage immotivata dal punto di vista scientifico ed etico, che ha conseguenze gravissime nei riguardi di tutte le specie che stanno terminando il loro periodo riproduttivo.
La caccia “ordinaria” già uccide ogni anno decine di milioni di animali selvatici. Inoltre grazie a deroghe, abbattimenti selettivi o altri pretesti, la stagione venatoria non finisce praticamente mai. Evidentemente, per una lobby ormai giunta quasi al tramonto, che non gode di popolarità né di consenso da parte dei cittadini, non è abbastanza: bisogna poter impugnare il fucile, con la possibilità di uccidere, anche solo per “puro divertimento”.
L'Abruzzo rischia di diventare lo zimbello d'Italia. Grazie ai suoi dirigenti di destra, che ignorano la tutela degli orsi marsicani, difendono i cacciatori, boicottano il Parco Nazionale della Costa, la nostra Regione perderà turisti, posti di lavoro e finanziamenti Europei. Vergogna!
I cacciatori non tollerando i limiti che la legislazione e la scienza impongono alla loro feroce attività, ed evidentemente, ritenendo insufficienti le centinaia di milioni di animali che uccidono ogni anno, tentano la carta della politica per ovviare alle limitazioni impostegli dalla legge, proprio grazie all’aiuto del politico di turno disposto a farsi portavoce delle loro richieste. Questo caso è l'esempio lampante: è l’ assessorato all'agricoltura guidato da Mauro Febbo che avrebbe chiesto al comitato di valutazione impatto ambientale (Via) di rivedere la decisione del 3 agosto scorso con la quale aveva deciso il posticipo all'1 novembre dell'apertura della caccia nell'area di massima concentrazione dell'orso bruno marsicano, proprio per tutelare la specie in uno dei periodi più delicati, il pre-letargo. Ciò dimostra quanto poco accorta e sensibile sia la politica regionale in materia di caccia e tutela delle specie protette anche in presenza di leggi (l'accordo Patom per la protezione dell'orso), sottoscritte dalla Regione stessa.
A questo proposito, invitiamo tutti a partecipare domenica 25 settembre, alla Marcia della Pace Perugia-Assisi in segno di dissenso verso l’uccisione di ogni essere vivente.
Fonte: animalisti.it del 20 settembre 2011
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