martedì 31 agosto 2010

Teramo. Caccia al cinghiale, scoppia la lite

Caccia al cinghiale, scoppia la lite
Associazioni venatorie contro l'assessore provinciale Di Michele

di Barbara Gambacorta

TERAMO. Non si placa la guerra aperta tra associazioni del mondo venatorio e l'assessore provinciale competente in materia Giuseppe Di Michele. Arci Caccia, Anuu, Federcaccia, Italcaccia e Libera Caccia insieme ai due ambiti territoriali di caccia "Salinello" e "Vomano" oltre a ribadire l'apprezzamento per il varo del nuovo calendario denunciano la situazione creatasi con l'assessore che «continua ad assumere un atteggiamento di non rispetto dele regole e del calendario venatorio varato dal consiglio regionale».

«Per la prima volta dopo anni la Regione Abruzzo ha recepito le richieste del mondo venatorio, approvando un calendario che è stato condiviso da tutti», scrivono le associazioni. Al centro della disputa c'è il conflitto di competenza apertosi sulla gestione della caccia al cinghiale che la Regione ha demandato esclusivamente agli ambiti territoriali e che, secondo le associazioni, Di Michele non vorrebbe accettare.

«La Regione Abruzzo ha giustamente normato la procedura visto che nelle altre tre province abruzzesi la cacci al cinghiale veniva e viene gestita dagli ambiti territoriale. Non è comprensibile l'atteggiamento dell'assessore», scrivono, «e pertanto chiediamo alla giunta provinciale, nonchè al presidente Valter Catarra di far rispettare la legalità e di dare attuazione alla legge regionale, conseguentemente di far cessare ogni atteggiamento di ostilità dimostrato dall'assessore e dall'ufficio alla caccia».

Le associazioni venatorio ringraziano poi per l'attenzione dimostrata anche l'assessore regionale Paolo Gatti e il consigliere Emiliano Di Matteo sperando in un loro impegno per porre fine a questa situazione. La frattura tra associazioni del mondo venatorio e l'assessorato provinciale si trascina ormai sin dall'insediamento della nuova giunta Catarra. Più volte, infatti, le sigle dei cacciatori hanno protestato per quella che hanno chiamato la «lontananza» dell'istituzione provinciale nei confronti del mondo della caccia, denunciando la mancanza di collaborazione tra le parti in causa.

Da "Il Centro" del 27 agosto 2010

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