lunedì 8 ottobre 2012

Caccia, Febbo: vi denuncio. Il Wwf: non vediamo l’ora!

L’assessore attacca Acerbo e ambientalisti: è legale sparare a cervi e caprioli L’associazione: Tar e Consulta contro di lui. Il sondaggio del Centro a quota 3mila


PESCARA. Mauro Febbo che dice: sto pensando di denunciare alla procura Maurizio Acerbo e gli ambientalisti. Acerbo che irride in dialetto pescarese all’assessore regionale alla caccia: «È andato in cascetta», scrive sulla sua bacheca di Facebook. Gli ambientalisti del Wwf che fanno sapere a Febbo che non vedono l’ora di essere denunciati per portare le carte che dimostrerebbero una gestione non corretta dell’attività venatoria in Abruzzo. E, come se non bastasse, Federcaccia nazionale avverte dal suo sito internet che il Centro ha lanciato un sondaggio in cui chiede ai lettori di dire se siano favorevoli o contrari alla caccia aperta anche a cervi e caprioli, invitando iscritti e simpatizzanti ad andare sul sito del nostro giornale e votare (sono circa 3mila i votanti finora).

Tutto nasce dall’avviso pubblicato, il 26 settembre scorso, sul Bura (Bollettino ufficiale della Regione Abruzzo) con cui la giunta regionale autorizza, per il futuro, in Abruzzo, la caccia anche a cervi e caprioli affidando alle Province il compito di mettere a punto appositi piani. E dalla denuncia di questa situazione fatta, tre giorni fa, dal consigliere regionale di Rifondazione comunista, Acerbo, e dal successivo annuncio da parte del Wwf Abruzzo della sua intenzione di ricorrere al Tar contro l’avviso.

Ieri, l’assessore Febbo è tornato alla carica contro i suoi critici. «Il consigliere Acerbo, supportato da Wwf e animalisti», dice l’assessore regionale,« continua nella sua opera di mistificazione dei fatti rappresentando agli organi di stampa situazioni assolutamente false, peraltro contraddette chiaramente da leggi e regolamenti esistenti».

«Se il consigliere Acerbo (il Wwf e gli animalisti) avesse letto con attenzione gli “Indirizzi” (l’avviso pubblicato sul Bura ndr)», aggiunge Febbo, «avrebbe ben compreso che gli stessi riguardano la gestione degli ungulati e non solo il prelievo. L’attività di gestione, che consiste principalmente nella rilevazione della distribuzione della popolazione e nei censimenti, com’è ovvio, va svolta su territori omogenei dove la specie vive, perché gli animali selvatici non conoscono confini amministrativi: è quindi necessaria un’azione congiunta di Regione, Province ed enti gestori delle aree protette, come gli Indirizzi chiaramente prevedono. Che poi la conservazione delle specie si realizzi all’interno delle aree protette, ove è vietata la caccia, mentre all’esterno si può esercitare il prelievo venatorio è già stabilito dalla normativa in vigore (la legge 394 del 1991 per le aree protette e la legge 157 del 1992 per la protezione della fauna ed il prelievo venatorio (la caccia ndr)) a cui gli “Indirizzi” sono conformi». «Mi chiedo allora, quando il consigliere Acerbo (il Wwf e gli animalisti) afferma che di fatto sarà aperta la caccia anche a cervi e caprioli e sarà affidato alle Province di autorizzare l’ingresso dei cacciatori in aree protette, se lo fa perché non ha assolutamente compreso la materia o perché volutamente manipola i fatti?».

Secondo l’assessore Febbo, è « evidente l’intento» di Acerbo, Wwf e animalisti di «strumentalizzare qualsiasi atto provenga dall’assessorato e dalla direzione all’Agricoltura e alla caccia, l’operato dei quali viene costantemente e puntualmente contestato come se vi fosse un’unica cabina di regia, attraverso atti o comunicati stampa che spesso e volentieri danno informazioni false, errate o infondate, al punto che gli uffici competenti stanno valutando la possibilità di un’eventuale segnalazione alla Procura della Repubblica».

Il Wwf, da parte sua, non si tira indietro e invita «caldamente l'assessore e i suoi uffici ad andare realmente in Procura auspicando che portino con loro le sentenze del Tar Abruzzo e della Corte costituzionale che negli ultimi anni hanno sonoramente bocciato la gestione venatoria dell'assessore, della giunta regionale e della regione. Così sarà più semplice per il giudice farsi un'idea dello stato della caccia in Abruzzo». Il Wwf conclude dicendo che «certo non si fa intimidire da tali affermazioni».

2 commenti:

Anonimo ha detto...

il wwf è una banda al servizio della massoneria

Anonimo ha detto...

wwf banda di massoni