giovedì 14 ottobre 2010

Attacco della Lega Nord Abruzzo su legge caccia e Parco Sirente

SULMONA – La difesa del territorio e delle tradizioni locali sono state da sempre un punto ideologico di forza della Lega Nord. E ora il Coordinamento Provinciale dell’Aquila del partito, prendendo spunto dal provvedimento con cui il governo ha impugnato la legge regionale abruzzese sulla caccia la settimana scorsa, ripone l’attenzione sulla difesa e la valorizzazione delle tradizioni territoriali. In questo caso, quelle specifiche abruzzesi.
Il partito di Bossi in Abruzzo allora, fa sapere in un comunicato che intende dissentire “ora come in passato, da questo tipo di prevaricazioni e le condanna proprio perché lontane dalle reali competenze sulla tutela del territorio, le quali dovrebbero riguardare in prima analisi, prevalentemente le popolazioni che il territorio abitano. Ovvero le genti d’Abruzzo – sostiene il coordinamento - che da secoli interagiscono con gli ecosistemi che conoscono meglio dei legislatori. Agricoltori, cacciatori, boscaioli, proprietari di terreno, che dal territorio possono ricavare reddito producendo allo stesso tempo una forma di tutela naturale, che proviene dalla cultura immemore legata alle varie attività e non certo dalle forme di tutela ‘dall’alto’, come ad esempio le istituzioni delle Zps (zone di protezione speciale)”.Ma i leghisti d’Abruzzo se la prendono anche con gli enti preposti alla tutela delle nostre aree faunistiche e in particolar modo, come scritto ancora nel comunicato, con il Parco Sirente Velino: “un’istituzione questa, al di là degli ultimi incongrui tentativi di riorganizzazione, su cui bisognerebbe invece procedere solo nel senso di una chiusura immediata. Occorre dire basta a questo inutile ‘poltronificio’ – sostiene ancora il coordinamento provinciale leghista -, un Ente che non ha fatto altro che sovrapporre vincoli superflui, a vincoli già esistenti. Una struttura che le popolazioni stesse non hanno mai sentito come necessaria, dato che non ha mai sortito benefici per alcuno, fornendo come unico risultato quello di produrre uno spopolamento manifesto e disoccupazione per i centri abitati del dell’area parco”. Insomma ai carrozzoni nostrani, la Lega preferirebbe anteporre il modello amministrativo del proprio Carroccio, con la restituzione dei territori a chi questi li abita da sempre, ovvero i cittadini, le popolazioni autoctone. Ricordando le infinite possibilità anche economiche che attività antropiche quali agricoltura, pastorizia, caccia, raccolta della legna e prodotti del sottobosco, fino al corretto utilizzo delle bio-masse, possono apportare al benessere collettivo. Ancora una voce gettata al risveglio dei cittadini comunque, “e non certo agli ambientalisti che pensano di essere gli unici depositari della tutela territoriale”.
RR

Da "Rete5.tv" del 14 ottobre 2010

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