venerdì 20 giugno 2014

Chieti. Cinghiali, la Provincia rompe gli accordi con gli Atc

ABBATTIMENTI selettivi di cinghiali, salta l’accordo tra Provincia e Atc.
Ennesimo colpo di scena per quanto riguarda l’ormai annosa questione del selecontrollo nel Chietino. Dopo i ritardi e i rinvii, la Provincia, in maniera inaspetatta e unilaterale, ha deciso di fare marcia indietro rispetto agli accordi sottoscritti con gli Ambiti territoriali di caccia e di adottare, in blocco ed in maniera acritica, il piano operativo già in uso nel Pescarese.
In base agli accordi presi con gli Atc tutta la gestione dei prelievi sarebbe spettata proprio agli ambiti territoriali di caccia. Ora, vista la decisione della Provincia, il tutto passa nelle mani della Polizia provinciale.

Esautorati, dunque gli Atc, che pure in questi mesi preparatori hanno investito tempo e risorse, sia intellettuali che economiche. In sostanza, invece di delegare l’organizzazione e la gestione degli abbattimenti selettivi di cinghiali agli Atc, cioè agli enti che stanno sul territorio e dunque conoscono bene le relative criticità e hanno un rapporto diretto con i cacciatori e i selecontrollori, la Provincia ha deciso di gestire di propria mano tutta l’operazione. Contravvenendo, dunque, a quanto sottoscritto in precedenza proprio con gli Atc.
Inoltre l’ente chietino ha pensato bene, anzi male, di ignorare le indicazioni fornite da esperti di calibro nazionale, e di limitarsi a recepire il piano operativo sugli abbattimenti selettivi in vigore, da anni ormai, nel Pescarese.

Un piano che fa acqua da tutte le parti, pieno di regole “vessatorie” per i selecontrollori e cavilli che non hanno alcun fondamento scientifico, e che all’atto pratico, dopo anni di applicazione, non ha dato i risultati sperati. I cinghiali, nel pescarese, continuano a fare danni alle colture e sono praticamente ovunque, come dimostra la cattura operata da Polizia e Forestale, nei giorni scorsi, sul litorale. E come dimostrano le dichiarazioni dell’assessore pescarese Lattanzio che si rivolge ai prefetti.

In sostanza l’assessore di Pescara, Mario Lattanzio, dichiara pubblicamente l’inefficacia del selecontrollo attuato per anni. E il suo omologo di Chieti, l’assessore Franco Moroni, cosa fa? Recepisce proprio quel protocollo operativo.
Francesco Bottone

1 commento:

Anonimo ha detto...

Se si vuole ridurre in modo considerevolmente il numero dei cinghiali nel territorio non servono carabine visori notturni e quanto altro.....non saranno i pochi eletti dai corsi che potranno risolvere il problema, perchè questi signori "eruditi" stanno solo provocando antipatie nei confronti dei e tra cacciatori;invece se si coinvolgono tutti i cacciatori residenti nei luoghi rifugi,zone rimp.....durante il solo periodo di caccia il risultato sarebbe di gran lunga più risolutivo e senza problemi di sorta!