domenica 15 giugno 2014

Pescara. Soppresso il cinghiale che nuotava in spiaggia, Lav protesta: «trattato come criminale»

«Errore gestionale macroscopico»

PESCARA. «Non si può gestire il recupero di un animale selvatico come se si avesse davanti un criminale. C'è stato un errore gestionale macroscopico, con l'ennesima inutile morte di un animale». 
Così la responsabile provinciale pescarese della Lega anti vivisezione (Lac), Antonella Agostini, commenta la vicenda del cinghiale che ieri si è spostato tra Montesilvano e Pescara, in spiaggia, e che dopo essere rimasto ferito è stato soppresso. 
La sua presenza in acqua era stata segnalata ai carabinieri di Montesilvano da alcuni cittadini e alla vista dei curiosi si e' allontanato fuggendo via verso la pineta.
Qualche ora dopo è stato avvistato nei pressi dei trabocchi di Pescara dove si è rifugiato tra gli anfratti degli scogli.
Per questioni di incolumità pubblica, la Polizia ha esploso un colpo di pistola contro il cinghiale, che aveva anche una zampa rotta. 
Al porto e' arrivato, insieme al Corpo forestale dello stato, anche il personale veterinario della Asl che ha narcotizzato il cinghiale con un fucile. Poi e' stato caricato e sistemato su un mezzo ma era molto agitato per cui e' stato legato. A seguito di una visita veterinaria si e' ritenuto opportuno sopprimerlo, considerate le sue condizioni. E' stato trasportato all'istituto Zooprofilattico di Teramo dove saranno eseguiti degli esami.
«Sempre più spesso - dice Agostini - gli animali selvatici arrivano in città perché il loro habitat ormai è compromesso dall'eccesso di antropizzazione. Quando capita, la situazione non si può gestire come fatto vicino alla zona dei trabocchi: deve intervenire e coordinare le operazioni il Corpo Forestale dello Stato, competente in materia, e il recupero dell'animale selvatico deve essere gestito solo ed esclusivamente da personale medico veterinario competente che ha la possibilità di operare in assoluta sicurezza sia per l'incolumità pubblica che per l'animale».

Nessuno a Pescara sembra ricordare l'ultima volta in cui un cinghiale è apparso sulla spiaggia e forse si tratta del primo episodio del genere nell'ultimo ventennio. Solo un anno fa alcuni ungulati erano apparsi in spiaggia a San Vito, nel Chietino, ma mai in una zona urbanizzata quanto Pescara e Montesilvano. 
«Da quando lavoro qui - dice il commissario capo del Corpo Forestale dello Stato di Pescara, Annamaria Angelozzi -, cioè tredici anni, non ho mai visto cinghiali in spiaggia. C'è da dire che segnalazioni circa la presenza di cinghiali, anche in centri abitati, sono sempre più frequenti, ma vederne uno al mare è sicuramente una cosa rara e particolare». 
L'esemplare in questione, due anni, maschio, circa cento chili, è un cosiddetto 'solengo', cioè un cinghiale che conduce una vita solitaria, diversa dalle femmine che invece si postano con i cuccioli. 
Proprio per questo l'animale potrebbe essere arrivato da solo dall'entroterra, percorrendo il corridoio verde del fiume Saline fino ad arrivare in spiaggia a Montesilvano. 
«Quando l'ho visto, - riprende Angelozzi - era in mare, nei pressi dei trabocchi, a Pescara, dove l'acqua è molto bassa. Loro amano le zone fangose e probabilmente quell'ambiente gli sarà sembrato familiare». 

Nessun commento: