martedì 17 giugno 2014

D'Amico: 'Ma quando partirà il piano di contenimento del cinghiale in provincia di Chieti?'

Chieti. "Le notizie quotidiane di danni alle colture agricole ed incidenti automobilisti causati dai cinghiali ci allarma ma restiamo perplessi sull’efficacia e sui tempi di attuazione del piano di contenimento adottato dalla provincia di Chieti da settembre del 2013".
Così in una nota il capogruppo del Pd in Consiglio Provinciale a Chieti, Camillo D'Amico, che aggiunge: "Pomposamente l’assessore alla Caccia e Pesca, Franco Moroni, ha reiteratamente annunciato l’avvio che è ancora di là da venire, stando alle notizie che abbiamo, nonostante sia stato da tempo sottoscritto la relativa convenzione con i due Ambiti Territoriali di Caccia (Atc) del Vastese e Chietino – Lancianese. Tutto questo è avvenuto dopo cinque lunghi anni di assoluta assenza ed inadempienze per questo che è stato uno dei problemi più dibattuto e sollecitato verso l’amministrazione Di Giuseppantonio.
Per D'Amico "E’ deplorevole che ancora nulla di concreto si sia avviato quando i danni sono una costante quotidiana ed i cittadini si sentono disarmati e non tutelati di fronte alla pericolosa invadenza di questo ungulato che ormai spopola dappertutto. Non siamo per l’eradicazione della specie. Vogliamo un fortissimo contenimento numerico che riduca ai minimi termini il pericolo per l’incolumità delle persone e le colture agricole; per fare questo, se necessario, s’adottino anche misure straordinarie come l’apertura della caccia di selezione anche dentro le aree attualmente tutelate e proibite a qualsiasi azione tendente allo scopo. La legislatura volge al termine (25 Ggugno prossimo), rimarranno in carica solo il Presidente e la giunta sino all’insediamento della nuova amministrazione provinciale di forma e contenuto del tutto diversa di come sin qui i cittadini l’hanno conosciuta, ma Noi saremo i 'cani da guardia' affinchè gli impegni assunti, di qualsiasi natura, vengano mantenuti ed attuati non lesinando la pubblica denuncia e la mobilitazione politica e popolare, se necessario, per ottenerne il solenne rispetto".

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