lunedì 9 giugno 2014

Allarme cinghiali: campi devastati. Coldiretti: "Regione intervenga"

L'AQUILA - "I prodotti di pregio del territorio, come lo zafferano di Navelli, sono messi a repentaglio dall'invasione incontrollata dei selvatici. Siamo di fronte alla distruzione dell’economia locale delle aree interne, uno scempio su cui diciamo basta e chiediamo una volta per tutte soluzioni definitive".


Coldiretti L'Aquila lancia un grido d'allarme e torna a chiedere l'aiuto delle istituzioni regionali per un problema, quello dei campi devastati dai cinghiali, che sta portando alla "riduzione della produzione, necessità di ripetere le operazione colturali e le semine - afferma Massimiliano Volpone, direttore di Coldiretti L'Aquila - Danni che non vengono assolutamente riequilibrati dagli esigui pagamenti riconosciuti. E Coldiretti non ci sta". 

"Al danno per un regolamento insoddisfacente sulla gestione degli ungulati, approvato dal Consiglio regionale si aggiunge ora la beffa - prosegue - Dopo Teramo, stanno arrivando in provincia di L’Aquila, i pagamenti dell’indennizzo dei danni causati alle aziende agricole. Si tratta di risarcimenti di circa il 40% dei danni accertati dalla Provincia che, certamente, non compensano i disagi arrecati dagli animali"

"Si tratta di una umiliazione bella e buona - puntualizza il direttore di Coldiretti - non servono semplicemente incentivi, sono necessarie azioni importanti e decisive. Sono completamente saltati gli equilibri ambientali, le colture sono danneggiate definitivamente, gli allevamenti aggrediti da fauna inferocita. E con l’estate, la situazione è destinata a peggiorare. Per non parlare dei problemi di sicurezza sociale. Questa mattina la notizia che riguarda il presidente della provincia aquilana, Antonio Del Corvo, che ha potuto toccare con mano i problemi che derivano dai cinghiali nella sua abitazione di Celano".

Secondo Coldiretti è necessario lavorare per un riequilibrio ambientale e faunistico.

"Gli equilibri faunistici si sono rotti e questo costituisce un forte incentivo per le aziende ad abbandonare la campagna o peggio ancora la montagna dove le buone pratiche di agricoltura e zootecnia sono irrinunciabili per il presidio idrogeologico dei versanti. Il nuovo governo regionale - conclude Volpone - dovrà considerare questo tema centrale e determinante per la vita delle aree interne.

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