mercoledì 14 luglio 2010

Guerra tra politica ed associazioni venatorie

L'Arcicaccia spara a zero su Staniscia
Il delegato provinciale alla Caccia bocciato dall'associazione venatoria

VASTO - Gestione e programmazione dell'attività venatoria nel Vastese e nella provincia di Chieti. L'ArciCaccia, per bocca del presidente provinciale Angelo Pessolano, mette in evidenza le numerose, troppe, criticità e boccia pesantemente l'opera del consigliere delegato Staniscia.
"Un anno è ormai trascorso dall'insediamento della giunta di centrodestra e per ciò che concerne il settore caccia vige la totale assenza di attività sia da parte del delegato Staniscia, ex presidente provinciale della Federcaccia quindi esperto del settore, che del relativo ufficio caccia. Tutto dorme, tutto tace".
Presidente Pessolano, usa parole pesanti. Cosa succede nel mondo venatorio?
"All'inizio si era paventata una piccola scossa riformatrice in merito al regolamento delle guardie venatorie volontarie, riforma che però si è arenata in commissione agricoltura, come pure il disciplinare sulla caccia al cinghiale che, revocato l'anno scorso, oggi sembra fonte di discussioni informali tra cacciatori e delegati sulla realizzazione di fantasiose 'zone' da sempre rifiutate da tutte le associazioni venatorie provinciali".
Insomma, una situazione di stallo.
"Certo, e nel frattempo il bracconaggio imperversa, in particolare alla specie cinghiale. Notizie recenti contano abbattimenti notturni e diurni anche con pistole e altri mezzi fra i quali anche l'utilizzo di gabbie atte a catturare la specie per lauti banchetti messi in atto da non-cacciatori che si sentono sicuri e agiscono indisturbati grazie alla totale assenza di controllo del territorio".
Davvero una situazione problematica quella che descrive.
"Elenchero solo alcune tra le tante cose che non funzionano: Consulta della caccia inesistente non si sà a causa di chi o di cosa, ma di certo l'organo più importante del settore caccia ad oggi non esiste forse Staniscia non ha bisogno di consultarsi con gli altri membri della consulta, forse sa già tutto lui e la consulta della caccia può aspettare. Si autorizzano gare cinofile senza il parere della stessa, non si può parlare delle varie problematiche che assilano la nostra passione, non si parla del nuovo calendario venatorio, del nuovo piano faunistico, dei recinti provinciali in abbandono, delle zone ripopolamento e cattura lasciate al loro destino, delle aree cinofile provinciali per le quali i cacciatori pagano € 7.50 a cane e non sono ormai ripopolate da due anni come le ZRC. Non si parla della azienda faunistico venatoria Santa Barbara (di Castiglione Messer Marino, ndr) la cui concessione, dalla morte del titolare, non si capisce che fine abbia fatto. Nel frattempo ad un ATC provinciale CHIETINO/LANCIANESE viene permesso di attuare un'area cinofila temporanea di dimensioni rilevanti ai cofini col parco e al cui interno vi si trovano SIC e ZPS nel periodo di massima riproduzione delle specie stanziali e migratrici (dal mese di febbraio al mese di luglio). Decisione che riteniamo avvallata dai dirigenti dell'ufficio caccia in totale contravvenzione alle norme che tutelano la fauna selvatica".
Senza peli sulla lingua Pessolano, che continua: "Novità dell'ultima ora un grande censimento alla specie cinghiale con i censitori di fauna selvatica e i selecontrollori da attuare entro luglio su tutto il territorio provinciale. In mezzo a tutto questo casino mi viene da dire: non è che stavamo meglio quando pensavamo di stare peggio?".
Insomma, secondo l'ArciCaccia le aspettative dei cacciatori, dopo il cambio di maggioranza in Provincia, sono state deluse.
"Ad oggi abbiamo perso un assessorato è abbiamo preso un delegato, abbiamo lasciato Tamburrino per prendere Staniscia, ma le cose non sono migliorate, anzi sono peggiorate. Speriamo che le cose cambino in fretta, perché così non si puo più andare avanti"
http://www.sansalvo.net/archivio_news/2010/L-ArciCaccia--spara--a-zero-su-Staniscia_6753.php

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