lunedì 12 luglio 2010

Caccia in Abruzzo - Caporale: "la Regione rispetti le recenti ordinanze del Tar e la legge Comunitaria

COMUNICATO STAMPA


CACCIA IN ABRUZZO
CAPORALE “LA REGIONE RISPETTI LE RECENTI ORDINANZE DEL TAR E LA LEGGE COMUNITARIA”

Dichiarazione di Walter Caporale, Presidente dell’Associazione “Animalisti Italiani Onlus” e Consigliere regionale.

“La Giunta regionale abruzzese si appresta ad approvare in questi giorni il Calendario Venatorio 2010-2011. Lo scorso anno il Calendario Venatorio della Regione Abruzzo è stato bocciato ben due volte a seguito dei ricorsi al Tribunale Amministrativo prima del WWF e poi della LAC ed Animalisti Italiani Onlus.
In sostanza i Giudici amministrativi hanno censurato più volte il comportamento della Giunta Regionale in quanto le scelte adottate nel calendario venatorio, nonostante le diffide delle associazioni per la tutela dell’ambiente e degli animali, non erano motivate, pur andando contro i pareri scientifici emanate dall’istituto nazionale che si occupa di studiare la fauna selvatica (ISPRA).
Ancora una volta diffidiamo la Regione Abruzzo ad adottare provvedimenti in seno al Calendario Venatorio che vadano nella direzione del pieno soddisfacimento dei piaceri venatori a discapito della tutela minima della conservazione della fauna selvatica.
Ricordiamo che, come previsto dalla legge, l’esercizio dell’attività venatoria è consentita purché non contrasti con l’esigenza di conservazione della fauna selvatica.
La Regione Abruzzo ha il dovere quindi di uniformarsi a quanto disposto dalle ordinanze del TAR e dalla recente approvazione della cosiddetta “comunitaria 2009” che prevede alcune importanti novità in materia di tutela della fauna selvatica come la riduzione dei tempi e delle specie cacciabili che sono in uno stato di conservazione sfavorevole.
La Regione Abruzzo, secondo quanto disposto dalla normativa vigente, dovrebbe gestire l’attività venatoria in base al principio della programmazione dell’attività stessa basata su rilievi numerici, su documentazione scientifica e su apporti tecnici in materia di biologia e fauna selvatica. Ebbene, tali indirizzi programmatici sono, di anno in anno, del tutto disattesi dall’amministrazione regionale essendo quindi la prima a violare le leggi. Siamo ad un livello di degrado gestionale tale che il Piano Faunistico Venatorio (documento che disciplina la pianificazione dell’esercizio venatorio) è addirittura scaduto nel 2005 e quindi sarebbe impossibile andare a caccia senza disciplinare tale attività.
L’ Associazione Animalisti Italiani adotterà ogni azione tale affinché venga impedito una ulteriore svendita del patrimonio ambientale della nostra regione ad un manipolo di vecchi cacciatori oramai privi di qualsiasi senso morale ed etico”.

Lanciano, 12 Luglio 2010

Fonte: www.animalisti.it

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