giovedì 2 luglio 2015

Emergenza cinghiali: “attività di controllo anche nelle aree protette”

Mercoledì scorso, presso la sede della Provincia di Pescara, si è tenuta, su invito del Presidente della Provincia di Pescara Antonio Di Marco, una riunione con il personale del Parco nazionale del Gran Sasso Monti della Laga e del parco Nazionale della Maiella, per discutere sul problema dei danni che la specie cinghiale arreca alle colture agricole. Così si legge in un comunicato stampa della provincia.

Alla riunione erano presenti: il Presidente della Provincia di Pescara Antonio Di Marco; il direttore del Parco Nazionale della Maiella Oremo Di Nino; il funzionario del parco Nazionale G. Sasso M.ti della Laga Federico Striglioni; i tecnici della Provincia di Pescara Antonio Forese e Franco Recchia.

“Ho voluto convocare questo incontro alla luce delle gravi difficoltà che i sindaci dei comuni della provincia stanno incontrando a causa delle continue proteste dei cittadini, esasperati dalla presenza incontrollata dei cinghiali sul territorio – ha spiegato Di Marco -. Dobbiamo trovare al più presto una soluzione comune per arginare questo fenomeno, soprattutto all’interno delle aree protette. Ho voluto invitare tutti i soggetti coinvolti per illustrare loro la mia proposta: estendere le operazioni delle attività di controllo della Provincia anche all’interno delle aree protette nella zone poste nelle immediate vicinanze dei confini degli ATC, in modo tale da poter operare su territori omogenei.

Ricordo, infatti, che in quattro settimane (il nostro lavoro è iniziato il 25 maggio scorso, a seguito dell’approvazione del piano quinquennale di gestione delle popolazioni di cinghiale 2015-2019) sono stati abbattuti 170 cinghiali, numero di gran lunga superiore rispetto agli anni precedenti, quando i capi abbattuti variavano dai 90 ai 100 individui.

Tutto ciò è stato possibile grazie ad una nuova organizzazione delle modalità di abbattimento e in particolare indirizzando i selecontrollori direttamente nelle aree colpite dai danni negli anni precedenti e individuate nel piano quinquennale di gestione del cinghiale o nei campi segnalati direttamente dagli agricoltori”.

Il dottor Striglioni ha fatto sapere che la proposta sarà presa in considerazione nell’ambito delle attività del tavolo tecnico politico che il parco sta costituendo su mandato del Consiglio direttivo e della Comunità del Parco. Striglioni ha, inoltre, evidenziato i risultati ottenuti mediante le catture con recinti e la costituzione di una filiera delle carni. Il Direttore del Parco della Maiella ha, invece, comunicato che alcuni Sindaci del Parco hanno emesso un’ordinanza per la pubblica incolumità, mirata alla cattura dei cinghiali che frequentano le aree prospicienti i centri abitati. La riunione è terminata con l’impegno della Provincia di inviare ai parchi, entro la prima settimana di luglio, la cartografia con l’individuazione delle zone interne alle aree protette dove poter intervenire con il selecontrollo.

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