lunedì 24 giugno 2013

Problema cinghiali: la Provincia di Chieti inattiva ed inerte

Severo richiamo da parte degli organi tecnici della Regione

Con una nota del 20 Giugno u.s. a firma del Direttore Regionale dell’Assessorato all’Agricoltura, Foreste, Caccia e Pesca, l’Ing. Luigi De Collibus (che si allega per debita conoscenza), la provincia di Chieti viene severamente redarguita e richiamata ai suoi stretti doveri per l’assoluta inadempienza avuta in materia di politiche tese al contenimento del cinghiale nel territorio. Nella missiva si fa esplicito riferimento alle risultanti del tavolo tenuto in regione lo scorso 31 Maggio allorquando emerse, con tutta chiarezza, che la provincia di Chieti è l’unica a non aver fatto assolutamente nulla contrariamente alle altre che hanno adottato piani di contenimento e regolamenti atti a produrre azioni che tendono a ridurre il numero di questo ungulato nel territorio.

E’ l’ennesima “”sberla” che l’amministrazione Di Giuseppantonio & c. prende per questa faccenda.

La sua inazione è paradossale ed ingiustificata alla luce delle quotidiane segnalazioni e denunce si elevano dal territorio per avvistamenti, danni alle coltivazioni agricole, pericoli concreti per le persone, incidenti automobilistici.

In tutto questo tempo la caccia di frodo prodotta dai disonesti bracconieri è cresciuta in maniera esponenziale parallelamente al consumo della carne che alimenta un fiorente ed illegale commercio che sfugge al fisco ed a qualsiasi controllo sanitario.

Non è più ammissibile che un intera amministrazione sia ancora ostaggio dei voleri di parte del consigliere delegato alla caccia. I dazi elettorali per i consensi ricevuti da gran parte del mondo venatorio nelle elezioni regionali del 2008 e provinciali del 2009 non possono avere interessi cosi elevati a discapito dell’intero territorio.

La caccia è una sana passione sportiva ma, quando le istituzioni assecondano per così tanto e lungo tempo chi ne ha fatto un vero e proprio mestiere a discapito della stragrande maggioranza dei cittadini, s.i evidenziano complicità inquietanti.

Il nostro augurio è che dopo questa “sonora sberla” politica ricevuta dalla regione qualcuno si desti dal lungo sonno in cui è caduto.

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