giovedì 7 marzo 2013

Aielli (AQ), caccia nel parco: indagati 5 bracconieri

Aielli, caccia nel parco: indagati 5 bracconieri

Accusati di associazione a delinquere, sequestrati fucili e trofei. Per uccidere utilizzavano anche trappole e bocconi di carne avvelenata

AVEZZANO. Associazione a delinquere finalizzata al bracconaggio nel parco regionale Sirente Velino. Con questa accusa il pubblico ministero Guido
Cocco ha chiuso l’inchiesta a carico di cinque persone di Aielli. Si tratta di Giuseppe Cesarini, 58 anni, Emilio Angeloni (64), Sergio Angeloni (60), Antonio Macerola (65) e Daniel Ioan Chetan (30).
Secondo le accuse i cinque hanno «esercitato più volte la caccia di animali (alcuni dei quali protetti) quali lupi, cinghiali, fagiani, cervi, caprioli, coturnici, allodole cappellute, gallinelle d’acqua, picchi rossi, pernici, germani reali all’interno del perimetro del parco regionale Sirente Velino con il ricorso a mezzi vietati (trappole e bocconi di carne avvelenata) e, in alcuni casi, persino in divieto di divieto generale».
I presunti reati, sempre in base a quanto ricostruito durante le indagini, sono stati commessi dal gennaio 2010 all’8 settembre 2011. Macerola è un maresciallo dell’Esercito in pensione. Emilio Angeloni è accusato anche di avere illegalmente detenuto, nonostante il divieto di revoca del porto d’armi, una serie di armi, fra le quali fucili e pistole.
Le indagini sono state portate a termine dal Corpo forestale dopo la segnalazione arrivata «dal mondo venatorio». In pratica, alcuni cacciatori rispettosi della legge si sono ribellati e hanno segnalato azioni illegali all’interno dell’area protetta.
In abitazioni e garage degli indagati sono stati sequestrati dieci fucili calibro 12 a canne lisce più lunghe del normale e con visori notturni, una carabina calibro 22, un fucile a canne mozze e fucili ad aria compressa. Ma c'erano anche coltelli e una roncola. Nei congelatori dei frigoriferi anche carne di animali cacciati. Senza contare i trofei, fra cui una testa di cervo. Uno degli indagati, sempre in base a quanto accertato dalla Forestale, esibiva in casa la foto di un lupo appena ucciso. I cinque indagati avrebbero agito fra Aielli, Cerchio, Ortona dei Marsi, Venere, Gioia e altri territori del parco Sirente Velino.
Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Salvatore Carmelo Occhiuto,
Franco Colucci, Domenico Simone, Domenico Massaro, Patrizia Coletta e Antonio Milo.

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