Comunicato stampa dell’11 marzo 2025
Presentata nella consulta la prima
bozza del Calendario venatorio 2025/26
Nelle
osservazioni del WWF Abruzzo
preoccupazione per le pre-aperture, l’allungamento dei periodi di
caccia, il prelievo di alcune specie e l’impatto nelle terre dell’orso
La prima bozza di Calendario venatorio 2025/2026 è stata presentata in fase di consulta
e il WWF Abruzzo ha fatto pervenire le proprie osservazioni sia agli Uffici regionali sia a quelli dell’ISPRA.
“Dato
atto alla Regione Abruzzo di aver migliorato, negli ultimi anni, il
Calendario venatorio
che presenta indubbiamente minori criticità rispetto ad annualità
passate, anche grazie ai molteplici ricorsi presentati e vinti dal WWF e
dalle Associazioni ambientaliste – commenta Filomena Ricci, delegata
WWF Abruzzo – continuano però a persistere forti
preoccupazioni rispetto alle giornate
di pre-apertura e all’allungamento dei periodi di caccia, al prelievo di alcune specie e all’impatto nelle terre dell’orso.”
Assolutamente non condivisibile è l’aver riconfermato, come per l’anno scorso, l’anticipo
della caccia al cinghiale al 1° ottobre nelle aree
con presenza dell’orso marsicano,
quando, invece, negli anni passati la caccia aveva inizio da novembre.
Il mese di ottobre è ancora
un periodo molto delicato per l’orso che va alla ricerca di cibo per
acquistare peso prima dell’inverno. È assolutamente inopportuno che si
faccia questa scelta, che da un lato andrebbe a causare un disturbo per
la specie e dall’altro andrebbe a vanificare
il percorso fatto insieme a una parte del mondo venatorio che si era
formato rispetto a queste tematiche.
Per
restare in tema orso, il WWF Abruzzo segnala ormai da diversi anni,
l’omissione delle
disposizioni previste dalla Delibera di Giunta n. 480 del 05 luglio
2018 che definisce la perimetrazione dell’Area Contigua del Parco
Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise. Attenendosi a quanto previsto dalla
L. 394/91 e s.m.i., infatti, bisognerebbe adeguare
il carico venatorio, definire modi e tempi di caccia distinti per
l’Area Contigua e soprattutto permettere la caccia ai soli residenti,
come succede ad esempio per il versante laziale del Parco.
Persistono le pre-aperture
alla caccia nel mese di settembre per
alcune specie, contrariamente a quanto riportato nei Calendari venatori
di qualche anno fa, quando, la Regione Abruzzo, anche adeguandosi alle
prescrizioni dell’ISPRA, aveva programmato l’apertura unica al 1°
ottobre. Nel Calendario venatorio 2025/2026, invece,
compaiono alcune giornate di pre-apertura della caccia a settembre per
specie come gazza, cornacchia, ghiandaia e colombaccio e di apertura
generale a settembre per quaglia, fagiano, cornacchia, gazza e
ghiandaia. Rispetto al calendario venatorio dell’anno
scorso, la Regione Abruzzo vuole aumentare le specie e le giornate di
caccia a settembre, come al solito, a discapito delle popolazioni
faunistiche. Il WWF Abruzzo richiede l’apertura
generale della stagione venatoria al 1° ottobre,
per tutte le specie cacciabili, evitando ogni forma di apertura e di
pre-apertura a settembre.
L’apertura a ottobre va a ridurre gli impatti negativi della caccia
sulla fauna selvatica, anche su quella non cacciabile, in quanto, come è
noto, a settembre molte specie sono ancora nella fase di cura della
prole. Inoltre, si potrebbe ottimizzare la vigilanza
venatoria (sempre meno presente sul territorio a causa dello
smantellamento delle Polizie provinciali) e ridurre il fenomeno del
bracconaggio che avviene soprattutto quando, durante il mese di
settembre, la caccia è consentita solo ad alcune specie.
Altro punto sollevato dal WWF Abruzzo è la richiesta di escludere
dalla caccia la coturnice, la starna e l’allodola che
allo stato attuale delle conoscenze, non hanno popolazioni in grado di sostenere il prelievo venatorio.
Rispetto ai periodi di conclusione della caccia, invece, Il WWF chiede la chiusura
della stagione venatoria per tutte le specie di uccelli al 31 dicembre,
secondo il principio di garanzia della completa protezione
delle specie. Ad esempio, per la beccaccia pare inverosimile che si
continui a prevedere la caccia fino al 19 gennaio (10 gennaio nelle Aree
Natura 2000), quando l’Ordinanza del Consiglio di Stato n.8713/2016,
chiede di fissare come data ultima il 31 dicembre
o che la caccia al fagiano sia estesa nel mese di dicembre quando
l’ISPRA indica il 30 novembre come limite massimo.
La proposta di calendario venatorio abruzzese non contiene alcun riferimento alle disposizioni di legge in merito al divieto
di caccia nelle aree percorse dal fuoco,
non dando alcun riferimento ai cacciatori circa le modalità di corretto
comportamento in
caso di esercizio venatorio su tali aree (caccia sempre vietata per 10
anni, limitatamente ai soprassuoli delle aree boscate), come peraltro
ricordato già dal 2023 dal WWF Italia con una specifica nota inviata a
tutte le regioni.
“In
conclusione – commenta Claudio Allegrino, responsabile Guardie WWF
Abruzzo – nel calendario venatorio della Regione Abruzzo sono ancora
presenti evidenti
criticità, da sempre sottolineate dal WWF. Ci auguriamo che il parere
dell’ISPRA possa accogliere le osservazioni della nostra Associazione e
che gli altri Enti territoriali deputati alla salvaguardia della fauna
si esprimano sui punti più critici, in modo
da limitare i possibili impatti che ancora persistono nella
programmazione venatoria abruzzese.”