Il Governo regionale torna a stupire
per l’accanimento contro la fauna selvatica. Dopo la caccia ai cervi
che la Giunta Marsilio-Imprudente avrebbe voluto far partire già dallo
scorso anno e che finora è stata fermata solo grazie ai ricorsi del WWF e
di altre associazioni ambientaliste e animaliste, ora è il turno di
storni e fringuelli. L’associazione del panda che sorride incalza
decisioni e scelte in materia
“Nella riunione della Conferenza
Stato-Regioni del 12 giugno 2025 – spiegata la delegata WWF Abruzzo
Filomena Ricci – si sono stabilite, su richiesta delle Regioni, le
quantità di piccoli uccelli abbattibili in deroga al principio generale
di protezione. Le Regioni italiane hanno concordato di far uccidere ai
cacciatori più di 800.000 piccoli uccelli appartenenti a specie
protette, come appunto il fringuello e lo storno, attraverso una
forzatura del sistema delle “deroghe” previste dalla Direttiva Uccelli
2009/147/CE che protegge l’avifauna a livello europeo. Storni e
fringuelli, infatti, sono specie protette in tutti i Paesi dall’Unione
Europea e possono essere abbattuti solo tramite le “deroghe” consentite
in via eccezionale, come in caso di documentati danni alle colture”.
“Ovviamente la Regione Abruzzo nella
discussione del 12 giugno scorso non si è fatta sfuggire l’occasione di
provare a fare l’ennesimo regalo ai cacciatori e si è espressa
favorevolmente a questa procedura, accordandosi per consentire
l’abbattimento di quasi 28.000 uccelli di queste specie. Un accanimento
senza alcuna giustificazione verso piccoli uccelli indifesi che pesano
meno delle cartucce con cui vengono abbattuti: un fringuello pesa in
media solo 20 grammi… Sono passati vent’anni da quando la Regione
Abruzzo provò ad autorizzare una simile deroga (allora si trattava di
storni e passeri comuni). E nel 2004, grazie ai ricorsi del WWF, la
caccia a questi piccoli uccelli fu definitivamente bloccata. Il
Consiglio di Stato annullò il calendario venatorio di quell’anno e la
Giunta fu costretta ad abolire l’articolo della legge regionale che
prevedeva la caccia in deroga, in quanto la Commissione Europea,
allarmata dal WWF, aveva rilevato contrasti con la normativa europea”.
“È sconcertante vedere – dichiara
Filomena Ricci, delegata del WWF Abruzzo – come ogni occasione venga
sfruttata per provare a smantellare il patrimonio faunistico-ambientale
della nostra regione. Prima il tentativo di taglio del Parco regionale
Sirente-Velino, poi il taglio della Riserva regionale del Borsacchio,
poi la condanna a morte di quasi 500 cervi e ora la caccia a migliaia di
fringuelli e storni. Invece di preoccuparsi dei veri problemi di noi
abruzzesi sembra che l’unico interesse della Giunta sia accontentare i
cacciatori”.
La Regione ha chiesto le proprie
quote di abbattimento, ma per autorizzare queste uccisioni dovrà ora
mostrare le motivazioni, cosa ben difficile considerato che nella nostra
regione non esiste documentazione che provi danni all’agricoltura
attribuibili a queste specie. A dimostrazione dell’approssimazione della
Regione nell’affrontare il tema della gestione faunistica. È bene
chiarire che la strada per arrivare a consentire concretamente la caccia
sarà lunga e tortuosa e come per il Parco Sirente-Velino, la Riserva
del Borsacchio e la caccia ai cervi, il WWF farà di tutto per impedire
la strage di 28.000 animali la cui unica colpa è di essere l’oggetto del
divertimento per i cacciatori.
Il WWF, insieme alle altre
associazioni nazionali, ha già trasmesso una diffida formale a tutte le
Regioni – compresa l’Abruzzo – affinché non vadano avanti su questa
scelta. Non esistono, infatti, motivazioni oggettive che giustifichino
tali deroghe, se non la volontà di mantenere le promesse elettorali a
scapito della tutela della biodiversità. È una deriva pericolosa che
aprirà nuovi contenziosi con l’Unione europea, con potenziali ricadute
economiche sulle amministrazioni e responsabilità personali per gli
amministratori coinvolti, ma anche su tutti i cittadini che dovranno
pagare le eventuali sanzioni inflitte dall’Unione Europea.
Fonte: rete8.it del 21 giugno 2025
a caccia in deroga a fringuelli e storni non è giustificata: già diffidata la Regione Abruzzo e tutte le altre».
A scriverlo è il Wwf Abruzzo che critica la decisione assunta
dall'amministrazione regionale guidata dal presidente Marco Marsilio.
«Il governo regionale», si legge in una nota
dell'associazione, «torna a stupire per l’accanimento contro la fauna
selvatica. Dopo la caccia ai cervi che la giunta Marsilio-Imprudente
avrebbe voluto far partire già dallo scorso anno e che finora è stata
fermata solo grazie ai ricorsi del Wwf e di altre associazioni
ambientaliste e animaliste, ora è il turno di storni e fringuelli».
L'associazione ambientalista e animalista prosegue: «Nella riunione
della conferenza Stato-Regioni del 12 giugno 2025 si sono stabilite, su
richiesta delle Regioni, le quantità di piccoli uccelli abbattibili in
deroga al principio generale di protezione. Le Regioni italiane hanno
concordato di far uccidere ai cacciatori più di 800mila piccoli uccelli
appartenenti a specie protette, come appunto il fringuello e lo storno,
attraverso una forzatura del sistema delle “deroghe” previste dalla
direttiva Uccelli 2009/147/Ce che protegge l’avifauna a livello europeo.
Storni e fringuelli, infatti, sono specie protette in tutti i Paesi
dall’Unione Europea e possono essere abbattuti solo tramite le “deroghe”
consentite in via eccezionale, come in caso di documentati danni alle
colture».
--
Il Wwf sulla caccia a storni e fringuelli: "Già diffidata la Regione Abruzzo"
https://www.ilpescara.it/attualita/wwf-caccia-storni-fringuelli-diffida-regione-abruzzo.html
© IlPescara«La caccia in deroga a fringuelli e storni non è giustificata: già diffidata la Regione Abruzzo e tutte le altre».
A scriverlo è il Wwf Abruzzo che critica la decisione assunta
dall'amministrazione regionale guidata dal presidente Marco Marsilio.
«Il governo regionale», si legge in una nota
dell'associazione, «torna a stupire per l’accanimento contro la fauna
selvatica. Dopo la caccia ai cervi che la giunta Marsilio-Imprudente
avrebbe voluto far partire già dallo scorso anno e che finora è stata
fermata solo grazie ai ricorsi del Wwf e di altre associazioni
ambientaliste e animaliste, ora è il turno di storni e fringuelli».
L'associazione ambientalista e animalista prosegue: «Nella riunione
della conferenza Stato-Regioni del 12 giugno 2025 si sono stabilite, su
richiesta delle Regioni, le quantità di piccoli uccelli abbattibili in
deroga al principio generale di protezione. Le Regioni italiane hanno
concordato di far uccidere ai cacciatori più di 800mila piccoli uccelli
appartenenti a specie protette, come appunto il fringuello e lo storno,
attraverso una forzatura del sistema delle “deroghe” previste dalla
direttiva Uccelli 2009/147/Ce che protegge l’avifauna a livello europeo.
Storni e fringuelli, infatti, sono specie protette in tutti i Paesi
dall’Unione Europea e possono essere abbattuti solo tramite le “deroghe”
consentite in via eccezionale, come in caso di documentati danni alle
colture».
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Il Wwf prosegue: «Ovviamente la Regione Abruzzo nella discussione del
12 giugno scorso non si è fatta sfuggire l’occasione di provare a fare
l’ennesimo regalo ai cacciatori e si è espressa favorevolmente a questa
procedura, accordandosi per consentire l’abbattimento di quasi 28.000
uccelli di queste specie. Un accanimento senza alcuna giustificazione
verso piccoli uccelli indifesi che pesano meno delle cartucce con cui
vengono abbattuti: un fringuello pesa in media solo 20 grammi… Sono
passati vent’anni da quando la Regione Abruzzo provò ad autorizzare una
simile deroga (allora si trattava di storni e passeri comuni). E nel
2004, grazie ai ricorsi del Wwf, la caccia a questi piccoli uccelli fu
definitivamente bloccata. Il Consiglio di Stato annullò il calendario
venatorio di quell’anno e la giunta fu costretta ad abolire l’articolo
della legge regionale che prevedeva la caccia in deroga, in quanto la
Commissione Europea, allarmata dal Wwf, aveva rilevato contrasti con la
normativa europea».
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Il Wwf sulla caccia a storni e fringuelli: "Già diffidata la Regione Abruzzo"
https://www.ilpescara.it/attualita/wwf-caccia-storni-fringuelli-diffida-regione-abruzzo.html
© IlPescara«La caccia in deroga a fringuelli e storni non è giustificata: già diffidata la Regione Abruzzo e tutte le altre».
A scriverlo è il Wwf Abruzzo che critica la decisione assunta
dall'amministrazione regionale guidata dal presidente Marco Marsilio.
«Il governo regionale», si legge in una nota
dell'associazione, «torna a stupire per l’accanimento contro la fauna
selvatica. Dopo la caccia ai cervi che la giunta Marsilio-Imprudente
avrebbe voluto far partire già dallo scorso anno e che finora è stata
fermata solo grazie ai ricorsi del Wwf e di altre associazioni
ambientaliste e animaliste, ora è il turno di storni e fringuelli».
L'associazione ambientalista e animalista prosegue: «Nella riunione
della conferenza Stato-Regioni del 12 giugno 2025 si sono stabilite, su
richiesta delle Regioni, le quantità di piccoli uccelli abbattibili in
deroga al principio generale di protezione. Le Regioni italiane hanno
concordato di far uccidere ai cacciatori più di 800mila piccoli uccelli
appartenenti a specie protette, come appunto il fringuello e lo storno,
attraverso una forzatura del sistema delle “deroghe” previste dalla
direttiva Uccelli 2009/147/Ce che protegge l’avifauna a livello europeo.
Storni e fringuelli, infatti, sono specie protette in tutti i Paesi
dall’Unione Europea e possono essere abbattuti solo tramite le “deroghe”
consentite in via eccezionale, come in caso di documentati danni alle
colture».
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Il Wwf prosegue: «Ovviamente la Regione Abruzzo nella discussione del
12 giugno scorso non si è fatta sfuggire l’occasione di provare a fare
l’ennesimo regalo ai cacciatori e si è espressa favorevolmente a questa
procedura, accordandosi per consentire l’abbattimento di quasi 28.000
uccelli di queste specie. Un accanimento senza alcuna giustificazione
verso piccoli uccelli indifesi che pesano meno delle cartucce con cui
vengono abbattuti: un fringuello pesa in media solo 20 grammi… Sono
passati vent’anni da quando la Regione Abruzzo provò ad autorizzare una
simile deroga (allora si trattava di storni e passeri comuni). E nel
2004, grazie ai ricorsi del Wwf, la caccia a questi piccoli uccelli fu
definitivamente bloccata. Il Consiglio di Stato annullò il calendario
venatorio di quell’anno e la giunta fu costretta ad abolire l’articolo
della legge regionale che prevedeva la caccia in deroga, in quanto la
Commissione Europea, allarmata dal Wwf, aveva rilevato contrasti con la
normativa europea».
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Il Wwf sulla caccia a storni e fringuelli: "Già diffidata la Regione Abruzzo"
https://www.ilpescara.it/attualita/wwf-caccia-storni-fringuelli-diffida-regione-abruzzo.html
© IlPescara«La caccia in deroga a fringuelli e storni non è giustificata: già diffidata la Regione Abruzzo e tutte le altre».
A scriverlo è il Wwf Abruzzo che critica la decisione assunta
dall'amministrazione regionale guidata dal presidente Marco Marsilio.
«Il governo regionale», si legge in una nota
dell'associazione, «torna a stupire per l’accanimento contro la fauna
selvatica. Dopo la caccia ai cervi che la giunta Marsilio-Imprudente
avrebbe voluto far partire già dallo scorso anno e che finora è stata
fermata solo grazie ai ricorsi del Wwf e di altre associazioni
ambientaliste e animaliste, ora è il turno di storni e fringuelli».
L'associazione ambientalista e animalista prosegue: «Nella riunione
della conferenza Stato-Regioni del 12 giugno 2025 si sono stabilite, su
richiesta delle Regioni, le quantità di piccoli uccelli abbattibili in
deroga al principio generale di protezione. Le Regioni italiane hanno
concordato di far uccidere ai cacciatori più di 800mila piccoli uccelli
appartenenti a specie protette, come appunto il fringuello e lo storno,
attraverso una forzatura del sistema delle “deroghe” previste dalla
direttiva Uccelli 2009/147/Ce che protegge l’avifauna a livello europeo.
Storni e fringuelli, infatti, sono specie protette in tutti i Paesi
dall’Unione Europea e possono essere abbattuti solo tramite le “deroghe”
consentite in via eccezionale, come in caso di documentati danni alle
colture».
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Il Wwf prosegue: «Ovviamente la Regione Abruzzo nella discussione del
12 giugno scorso non si è fatta sfuggire l’occasione di provare a fare
l’ennesimo regalo ai cacciatori e si è espressa favorevolmente a questa
procedura, accordandosi per consentire l’abbattimento di quasi 28.000
uccelli di queste specie. Un accanimento senza alcuna giustificazione
verso piccoli uccelli indifesi che pesano meno delle cartucce con cui
vengono abbattuti: un fringuello pesa in media solo 20 grammi… Sono
passati vent’anni da quando la Regione Abruzzo provò ad autorizzare una
simile deroga (allora si trattava di storni e passeri comuni). E nel
2004, grazie ai ricorsi del Wwf, la caccia a questi piccoli uccelli fu
definitivamente bloccata. Il Consiglio di Stato annullò il calendario
venatorio di quell’anno e la giunta fu costretta ad abolire l’articolo
della legge regionale che prevedeva la caccia in deroga, in quanto la
Commissione Europea, allarmata dal Wwf, aveva rilevato contrasti con la
normativa europea».
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