lunedì 23 giugno 2025

La Regione autorizza la caccia di 28mila uccelli, per il WWF si torna all’anno zero

Il Governo regionale torna a stupire per l’accanimento contro la fauna selvatica. Dopo la caccia ai cervi che la Giunta Marsilio-Imprudente avrebbe voluto far partire già dallo scorso anno e che finora è stata fermata solo grazie ai ricorsi del WWF e di altre associazioni ambientaliste e animaliste, ora è il turno di storni e fringuelli. L’associazione del panda che sorride incalza decisioni e scelte in materia

“Nella riunione della Conferenza Stato-Regioni del 12 giugno 2025 – spiegata la delegata WWF Abruzzo Filomena Ricci – si sono stabilite, su richiesta delle Regioni, le quantità di piccoli uccelli abbattibili in deroga al principio generale di protezione. Le Regioni italiane hanno concordato di far uccidere ai cacciatori più di 800.000 piccoli uccelli appartenenti a specie protette, come appunto il fringuello e lo storno, attraverso una forzatura del sistema delle “deroghe” previste dalla Direttiva Uccelli 2009/147/CE che protegge l’avifauna a livello europeo. Storni e fringuelli, infatti, sono specie protette in tutti i Paesi dall’Unione Europea e possono essere abbattuti solo tramite le “deroghe” consentite in via eccezionale, come in caso di documentati danni alle colture”.

“Ovviamente la Regione Abruzzo nella discussione del 12 giugno scorso non si è fatta sfuggire l’occasione di provare a fare l’ennesimo regalo ai cacciatori e si è espressa favorevolmente a questa procedura, accordandosi per consentire l’abbattimento di quasi 28.000 uccelli di queste specie. Un accanimento senza alcuna giustificazione verso piccoli uccelli indifesi che pesano meno delle cartucce con cui vengono abbattuti: un fringuello pesa in media solo 20 grammi… Sono passati vent’anni da quando la Regione Abruzzo provò ad autorizzare una simile deroga (allora si trattava di storni e passeri comuni). E nel 2004, grazie ai ricorsi del WWF, la caccia a questi piccoli uccelli fu definitivamente bloccata. Il Consiglio di Stato annullò il calendario venatorio di quell’anno e la Giunta fu costretta ad abolire l’articolo della legge regionale che prevedeva la caccia in deroga, in quanto la Commissione Europea, allarmata dal WWF, aveva rilevato contrasti con la normativa europea”.

“È sconcertante vedere – dichiara Filomena Ricci, delegata del WWF Abruzzo – come ogni occasione venga sfruttata per provare a smantellare il patrimonio faunistico-ambientale della nostra regione. Prima il tentativo di taglio del Parco regionale Sirente-Velino, poi il taglio della Riserva regionale del Borsacchio, poi la condanna a morte di quasi 500 cervi e ora la caccia a migliaia di fringuelli e storni. Invece di preoccuparsi dei veri problemi di noi abruzzesi sembra che l’unico interesse della Giunta sia accontentare i cacciatori”.

La Regione ha chiesto le proprie quote di abbattimento, ma per autorizzare queste uccisioni dovrà ora mostrare le motivazioni, cosa ben difficile considerato che nella nostra regione non esiste documentazione che provi danni all’agricoltura attribuibili a queste specie. A dimostrazione dell’approssimazione della Regione nell’affrontare il tema della gestione faunistica. È bene chiarire che la strada per arrivare a consentire concretamente la caccia sarà lunga e tortuosa e come per il Parco Sirente-Velino, la Riserva del Borsacchio e la caccia ai cervi, il WWF farà di tutto per impedire la strage di 28.000 animali la cui unica colpa è di essere l’oggetto del divertimento per i cacciatori.

Il WWF, insieme alle altre associazioni nazionali, ha già trasmesso una diffida formale a tutte le Regioni – compresa l’Abruzzo – affinché non vadano avanti su questa scelta. Non esistono, infatti, motivazioni oggettive che giustifichino tali deroghe, se non la volontà di mantenere le promesse elettorali a scapito della tutela della biodiversità. È una deriva pericolosa che aprirà nuovi contenziosi con l’Unione europea, con potenziali ricadute economiche sulle amministrazioni e responsabilità personali per gli amministratori coinvolti, ma anche su tutti i cittadini che dovranno pagare le eventuali sanzioni inflitte dall’Unione Europea.

 

Fonte: rete8.it del 21 giugno 2025 

a caccia in deroga a fringuelli e storni non è giustificata: già diffidata la Regione Abruzzo e tutte le altre».
A scriverlo è il Wwf Abruzzo che critica la decisione assunta dall'amministrazione regionale guidata dal presidente Marco Marsilio.

«Il governo regionale», si legge in una nota dell'associazione, «torna a stupire per l’accanimento contro la fauna selvatica. Dopo la caccia ai cervi che la giunta Marsilio-Imprudente avrebbe voluto far partire già dallo scorso anno e che finora è stata fermata solo grazie ai ricorsi del Wwf e di altre associazioni ambientaliste e animaliste, ora è il turno di storni e fringuelli».

L'associazione ambientalista e animalista prosegue: «Nella riunione della conferenza Stato-Regioni del 12 giugno 2025 si sono stabilite, su richiesta delle Regioni, le quantità di piccoli uccelli abbattibili in deroga al principio generale di protezione. Le Regioni italiane hanno concordato di far uccidere ai cacciatori più di 800mila piccoli uccelli appartenenti a specie protette, come appunto il fringuello e lo storno, attraverso una forzatura del sistema delle “deroghe” previste dalla direttiva Uccelli 2009/147/Ce che protegge l’avifauna a livello europeo. Storni e fringuelli, infatti, sono specie protette in tutti i Paesi dall’Unione Europea e possono essere abbattuti solo tramite le “deroghe” consentite in via eccezionale, come in caso di documentati danni alle colture».



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Il Wwf sulla caccia a storni e fringuelli: "Già diffidata la Regione Abruzzo"
https://www.ilpescara.it/attualita/wwf-caccia-storni-fringuelli-diffida-regione-abruzzo.html
© IlPescara

«La caccia in deroga a fringuelli e storni non è giustificata: già diffidata la Regione Abruzzo e tutte le altre».
A scriverlo è il Wwf Abruzzo che critica la decisione assunta dall'amministrazione regionale guidata dal presidente Marco Marsilio.

«Il governo regionale», si legge in una nota dell'associazione, «torna a stupire per l’accanimento contro la fauna selvatica. Dopo la caccia ai cervi che la giunta Marsilio-Imprudente avrebbe voluto far partire già dallo scorso anno e che finora è stata fermata solo grazie ai ricorsi del Wwf e di altre associazioni ambientaliste e animaliste, ora è il turno di storni e fringuelli».

L'associazione ambientalista e animalista prosegue: «Nella riunione della conferenza Stato-Regioni del 12 giugno 2025 si sono stabilite, su richiesta delle Regioni, le quantità di piccoli uccelli abbattibili in deroga al principio generale di protezione. Le Regioni italiane hanno concordato di far uccidere ai cacciatori più di 800mila piccoli uccelli appartenenti a specie protette, come appunto il fringuello e lo storno, attraverso una forzatura del sistema delle “deroghe” previste dalla direttiva Uccelli 2009/147/Ce che protegge l’avifauna a livello europeo. Storni e fringuelli, infatti, sono specie protette in tutti i Paesi dall’Unione Europea e possono essere abbattuti solo tramite le “deroghe” consentite in via eccezionale, come in caso di documentati danni alle colture».

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Il Wwf prosegue: «Ovviamente la Regione Abruzzo nella discussione del 12 giugno scorso non si è fatta sfuggire l’occasione di provare a fare l’ennesimo regalo ai cacciatori e si è espressa favorevolmente a questa procedura, accordandosi per consentire l’abbattimento di quasi 28.000 uccelli di queste specie. Un accanimento senza alcuna giustificazione verso piccoli uccelli indifesi che pesano meno delle cartucce con cui vengono abbattuti: un fringuello pesa in media solo 20 grammi… Sono passati vent’anni da quando la Regione Abruzzo provò ad autorizzare una simile deroga (allora si trattava di storni e passeri comuni). E nel 2004, grazie ai ricorsi del Wwf, la caccia a questi piccoli uccelli fu definitivamente bloccata. Il Consiglio di Stato annullò il calendario venatorio di quell’anno e la giunta fu costretta ad abolire l’articolo della legge regionale che prevedeva la caccia in deroga, in quanto la Commissione Europea, allarmata dal Wwf, aveva rilevato contrasti con la normativa europea».



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Il Wwf sulla caccia a storni e fringuelli: "Già diffidata la Regione Abruzzo"
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«La caccia in deroga a fringuelli e storni non è giustificata: già diffidata la Regione Abruzzo e tutte le altre».
A scriverlo è il Wwf Abruzzo che critica la decisione assunta dall'amministrazione regionale guidata dal presidente Marco Marsilio.

«Il governo regionale», si legge in una nota dell'associazione, «torna a stupire per l’accanimento contro la fauna selvatica. Dopo la caccia ai cervi che la giunta Marsilio-Imprudente avrebbe voluto far partire già dallo scorso anno e che finora è stata fermata solo grazie ai ricorsi del Wwf e di altre associazioni ambientaliste e animaliste, ora è il turno di storni e fringuelli».

L'associazione ambientalista e animalista prosegue: «Nella riunione della conferenza Stato-Regioni del 12 giugno 2025 si sono stabilite, su richiesta delle Regioni, le quantità di piccoli uccelli abbattibili in deroga al principio generale di protezione. Le Regioni italiane hanno concordato di far uccidere ai cacciatori più di 800mila piccoli uccelli appartenenti a specie protette, come appunto il fringuello e lo storno, attraverso una forzatura del sistema delle “deroghe” previste dalla direttiva Uccelli 2009/147/Ce che protegge l’avifauna a livello europeo. Storni e fringuelli, infatti, sono specie protette in tutti i Paesi dall’Unione Europea e possono essere abbattuti solo tramite le “deroghe” consentite in via eccezionale, come in caso di documentati danni alle colture».

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Il Wwf prosegue: «Ovviamente la Regione Abruzzo nella discussione del 12 giugno scorso non si è fatta sfuggire l’occasione di provare a fare l’ennesimo regalo ai cacciatori e si è espressa favorevolmente a questa procedura, accordandosi per consentire l’abbattimento di quasi 28.000 uccelli di queste specie. Un accanimento senza alcuna giustificazione verso piccoli uccelli indifesi che pesano meno delle cartucce con cui vengono abbattuti: un fringuello pesa in media solo 20 grammi… Sono passati vent’anni da quando la Regione Abruzzo provò ad autorizzare una simile deroga (allora si trattava di storni e passeri comuni). E nel 2004, grazie ai ricorsi del Wwf, la caccia a questi piccoli uccelli fu definitivamente bloccata. Il Consiglio di Stato annullò il calendario venatorio di quell’anno e la giunta fu costretta ad abolire l’articolo della legge regionale che prevedeva la caccia in deroga, in quanto la Commissione Europea, allarmata dal Wwf, aveva rilevato contrasti con la normativa europea».



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«La caccia in deroga a fringuelli e storni non è giustificata: già diffidata la Regione Abruzzo e tutte le altre».
A scriverlo è il Wwf Abruzzo che critica la decisione assunta dall'amministrazione regionale guidata dal presidente Marco Marsilio.

«Il governo regionale», si legge in una nota dell'associazione, «torna a stupire per l’accanimento contro la fauna selvatica. Dopo la caccia ai cervi che la giunta Marsilio-Imprudente avrebbe voluto far partire già dallo scorso anno e che finora è stata fermata solo grazie ai ricorsi del Wwf e di altre associazioni ambientaliste e animaliste, ora è il turno di storni e fringuelli».

L'associazione ambientalista e animalista prosegue: «Nella riunione della conferenza Stato-Regioni del 12 giugno 2025 si sono stabilite, su richiesta delle Regioni, le quantità di piccoli uccelli abbattibili in deroga al principio generale di protezione. Le Regioni italiane hanno concordato di far uccidere ai cacciatori più di 800mila piccoli uccelli appartenenti a specie protette, come appunto il fringuello e lo storno, attraverso una forzatura del sistema delle “deroghe” previste dalla direttiva Uccelli 2009/147/Ce che protegge l’avifauna a livello europeo. Storni e fringuelli, infatti, sono specie protette in tutti i Paesi dall’Unione Europea e possono essere abbattuti solo tramite le “deroghe” consentite in via eccezionale, come in caso di documentati danni alle colture».

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Il Wwf prosegue: «Ovviamente la Regione Abruzzo nella discussione del 12 giugno scorso non si è fatta sfuggire l’occasione di provare a fare l’ennesimo regalo ai cacciatori e si è espressa favorevolmente a questa procedura, accordandosi per consentire l’abbattimento di quasi 28.000 uccelli di queste specie. Un accanimento senza alcuna giustificazione verso piccoli uccelli indifesi che pesano meno delle cartucce con cui vengono abbattuti: un fringuello pesa in media solo 20 grammi… Sono passati vent’anni da quando la Regione Abruzzo provò ad autorizzare una simile deroga (allora si trattava di storni e passeri comuni). E nel 2004, grazie ai ricorsi del Wwf, la caccia a questi piccoli uccelli fu definitivamente bloccata. Il Consiglio di Stato annullò il calendario venatorio di quell’anno e la giunta fu costretta ad abolire l’articolo della legge regionale che prevedeva la caccia in deroga, in quanto la Commissione Europea, allarmata dal Wwf, aveva rilevato contrasti con la normativa europea».



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Il Wwf sulla caccia a storni e fringuelli: "Già diffidata la Regione Abruzzo"
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