giovedì 31 luglio 2025

Fauna selvatica, CIA Abruzzo: “Finalmente un cambio di passo. Ora strumenti concreti per tutelare agricoltura e sicurezza”

 "Accogliamo con favore il disegno di legge presentato dal ministro Lollobrigida: è il primo vero passo verso una revisione seria della legge 157/92, ormai inadeguata ad affrontare l’emergenza fauna selvatica che sta mettendo in ginocchio l’agricoltura e minando la sicurezza pubblica anche in Abruzzo”. Così il presidente CIA Agricoltori Italiani Abruzzo, Nicola Sichetti, commenta l’incontro svoltosi a Roma tra Cia nazionale e il ministro dell’Agricoltura sulla proposta di riforma della normativa vigente sulla fauna selvatica.

“La situazione è fuori controllo, soprattutto in regioni come la nostra”, prosegue Sichetti, “dove la presenza eccessiva di cinghiali, cervi e caprioli ha ormai superato ogni soglia di tollerabilità. In Abruzzo stimiamo danni per milioni di euro ogni anno alle colture agricole, con aziende costrette a smettere di produrre o abbandonare intere aree rurali. Senza contare l’aumento costante degli incidenti stradali e i casi di incursioni sempre più frequenti nei centri abitati.”

Cia Abruzzo sottolinea l’importanza dell’inserimento nel Ddl del riconoscimento del ruolo attivo degli imprenditori agricoli nel contenimento della fauna selvatica.

“È fondamentale”, aggiunge Sichetti, “che gli agricoltori formati e abilitati possano intervenire direttamente nei piani di controllo, al fianco delle istituzioni, per proteggere le proprie produzioni e garantire la continuità dell’attività agricola. In Abruzzo molte aziende si trovano isolate, senza alcun tipo di presidio efficace: così non si può andare avanti.”

Positivo, per la Confederazione regionale, anche il rafforzamento del ruolo degli ATC (Ambiti Territoriali di Caccia) e la previsione di una maggiore sinergia con il mondo agricolo. “Serve una regia unica e più autorevole”, dichiara Sichetti, “capace di superare l’attuale frammentazione delle competenze. Non possiamo più permetterci scarichi di responsabilità tra enti, province, forze di polizia e gestori delle aree protette.”

Infine, Cia Abruzzo rilancia con forza la necessità di un fondo nazionale per gli indennizzi automatici e di procedure rapide per il ristoro dei danni. “Non è più accettabile che gli agricoltori debbano attendere anni per vedersi riconosciuti risarcimenti, spesso parziali o insufficienti. La riforma è un’occasione storica: ora serve il coraggio politico di portarla a termine e la volontà di ascoltare chi ogni giorno presidia e lavora il territorio”, conclude il presidente.

CIA – Agricoltori Italiani Abruzzo

 

Fonte: ilnuovonline.it del 25 luglio 2025 

domenica 27 luglio 2025

CITTADINI OFENA ESASPERATI: “CACCIA AI CINGHIALI, TROPPI SPARI, QUI E’ DIVENTATO IL FAR WEST”

OFENA – “L’area della  piana di Ofena sta diventando una specie di far west per troppi colpi di carabina da parte di  coloro che vanno a caccia di cinghiali nell’ambito della pur lecita attività selettiva. Non sono tanti ma  sparano troppi colpi secondo  la gente. Di recente una schioppettata ha danneggiato un tubo per l’irrigazione che è stato centrato in pieno come attesta la fotografia. Non si saprà mai se si tratta di un colpo andato a male per errore o se si voleva rompere l’irrigatore per far  uscire acqua nei pressi  poi sicura meta dei cinghiali da abbattere”.

Le lamentele arrivano dai residenti della zona e sono state raccolte da Dino Rossi portavoce del Cospa, una associazione di allevatori, agricoltore nel comune in provincia dell’Aquila, che vorrebbe evitare di presentare denunce

“Queste pur lecite  attività selettive”, questa la protesta,  “sono pericolose in quanto i cacciatori si muovono e operano di notte ma non considerano che per il caldo molta gente di queste parti è solita andare in giro. Ma questo avviene anche la mattina presto quando molti contadini e allevatori sono già in circolazione  per cui si creano involontariamente delle situazioni di pericolo da prevenire. Si dimentica che da queste parti ci sono molte aziende e abitazioni!”

Tra l’altro i cacciatori dovrebbero operare ognuno per conto suo nella zona assegnata  ma qualcuno afferma di averne visti ben tre insieme. Insomma per la popolazione servirebbe una maggiore disciplina per regolare l’attività selettiva che non va demonizzata: “Basta seguire le regole”.

Fonte:abruzzoweb.it del 20 luglio 2025 

venerdì 25 luglio 2025

Caccia al cinghiale, ATC Vastese diffidata per presunte irregolarità nell’assegnazione dei distretti

VASTESE. L’Ambito Territoriale di Caccia Vastese finisce sotto accusa.

Con una formale diffida inviata in data 11 luglio 2025, l’avvocato Fiorenzo Cieri, in rappresentanza dell’Associazione Caccia Sviluppo Territorio Abruzzo, nella persona del sig. Stefano Cordisco, denuncia una serie di irregolarità nella gestione dell’ente, accusato di non aver dato seguito ad una specifica istanza relativa all’assegnazione dei distretti e delle zone di caccia al cinghiale.

 Secondo il regolamento regionale, l’assegnazione dei distretti deve avvenire prioritariamente in base al criterio della proporzione tra il numero di cacciatori iscritti a ciascuna squadra e l’estensione del territorio richiesto, mentre le cosiddette “zone bianche” devono essere annualmente assegnate alle squadre confinanti che ne facciano richiesta, o in mancanza, d’ufficio, secondo i criteri di viciniorità e funzionalità gestionale, con assoluto rispetto del principio di rotazione solo se previsto da accordi di macroarea.

Nella diffida si invita l’ATC a procedere senza indugio all’assegnazione dei distretti secondo i criteri stabiliti dal regolamento, escludendo ogni forma di rotazione automatica non prevista, e ad astenersi da qualsiasi condotta che possa violare o eludere le disposizioni vigenti.

Fonte: vastoweb.it del 18 luglio 2025

giovedì 17 luglio 2025

Fauna selvatica, Blasioli e Pepe: “La Regione taglia i rimborsi agli allevatori”

L’AQUILA – La gestione della fauna selvatica in Abruzzo rappresenta oggi una delle
emergenze più gravi per il settore agricolo regionale, ma la maggioranza, spiegano i consiglieri regionali del Pd, Pepe e Blasioli, continua a dimostrare totale immobilismo di fronte a una situazione ormai fuori controllo. «Anziché intervenire con misure concrete, la Giunta ha optato addirittura per una riduzione drastica delle risorse: nel bilancio 2025 i fondi destinati ai risarcimenti al settore agricolo e zootecnico sono stati infatti tagliati del 60%. Una sforbiciata di oltre 260 mila euro che lascia disponibili, ora, appena 180 mila euro, aggravando ulteriormente una situazione già fortemente compromessa» lo affermano in una nota il Vicepresidente del consiglio regionale, Antonio Blasioli, e Dino Pepe, già assessore alle politiche agricole, a commento della delibera di attuazione dei tagli in bilancio per dare copertura al disavanzo sanitario.

Secondo i Consiglieri del Pd, questa decisione rappresenta un vero e proprio schiaffo agli agricoltori abruzzesi che hanno visto le proprie aziende messe in ginocchio dai danni causati dalla fauna selvatica. «Non possiamo non ricordare – dichiarano – le recenti audizioni, in Conferenza dei Capigruppo, di quattro associazioni di settore (Confagricoltura, CIA, Copagri e LiberiAgricoltori) che hanno consegnato al presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri ben 10mila firme di agricoltori esasperati, avanzando, alla presenza dell’assessore
all’agricoltura Emanuele Imprudente, puntuali richieste per una gestione più efficace della problematica. Non ultima, una proposta di modifica della legge regionale per l’esercizio dell’attività venatoria e la protezione della fauna selvatica».
«Ad oggi, nessuno degli impegni assunti in quella sede è stato rispettato – proseguono Blasioli e Pepe -. Al contrario, si continua a tagliare risorse già di per sé insufficienti senza una concreta e fondata indicazione su come e dove reperire i fondi necessari. Il Dipartimento Agricoltura intanto subisce, per il triennio 2025-2027, una riduzione di circa 4 milioni di euro
(3,7 milioni), e non vi è alcuna certezza sulle risorse disponibili. Risorse tuttavia fondamentali per sostenere il settore primario abruzzese e garantire servizi essenziali agli imprenditori agricoli».
«La situazione relativa ai contributi si fa sempre più drammatica: nel corso di questi 6 anni di governo di centrodestra, il pagamento degli indennizzi è stato drasticamente ridotto, con rimborsi che coprono appena il 15-20% dei danni effettivamente riscontrati. Di fronte a questa inadeguatezza del sistema, molti agricoltori hanno smesso persino di presentare denuncia, completamente sfiduciati da un meccanismo che non li tutela minimamente.
 
È necessario e urgente un cambio di passo, va attivato un sistema di monitoraggio omogeneo, trasparente e costantemente aggiornato, fondato su criteri scientifici condivisi e riconosciuti.
Solo attraverso questo approccio sarà possibile calibrare correttamente le azioni, valutare i risultati ottenuti e rendere finalmente trasparente il rapporto tra fauna, territorio e attività imprenditoriali. Occorre poi garantire risarcimenti tempestivi e adeguati per tutti i danni causati dalla fauna. I fondi in bilancio per gli indennizzi erano già gravemente insufficienti, a seguito del taglio del 60% le risorse si sono ancora di più assottigliate e per questo motivo vanno subito ripristinate».

«È fondamentale incentivare inoltre le misure di autodifesa per gli agricoltori: la prevenzione deve essere sostenuta con risorse adeguate per l’installazione di recinzioni, sistemi dissuasivi efficaci e protezioni specifiche per allevamenti e colture. Bisogna dare subito attuazione alle
richieste del mondo agricolo abruzzese, a partire dalla revisione complessiva delle leggi regionali in materia di gestione e disciplina dei danni causati dalla fauna selvatica e dell’esercizio venatorio, anche nell’ottica di rimuovere definitivamente gli ostacoli burocratici
che impediscono la partecipazione attiva degli agricoltori nelle decisioni che li riguardano direttamente. Anche perché Il problema della gestione della fauna non riguarda soltanto la tutela delle colture e della produzione agricola, ma coinvolge anche l’incolumità delle
persone, come dimostrano purtroppo i numerosi e sempre più frequenti incidenti stradali causati dalla presenza incontrollata di animali selvatici sulle nostre strade».

«La maggioranza di centrodestra» concludono i consiglieri regionali del Pd «ha il dovere di assumersi le proprie responsabilità e fornire risposte concrete a una emergenza che non può più essere ignorata o affrontata con tagli indiscriminati alle risorse. Gli agricoltori abruzzesi meritano rispetto e soluzioni efficaci, non l’ennesima dimostrazione di immobilismo e superficialità»