giovedì 6 novembre 2014

A Teramo i cacciatori sparano a ridosso delle case

Proteste ed esposti a Fonte Baiano: «Abbiamo paura, giorni fa hanno anche ucciso un gatto»

TERAMO Cacciatori, una volta tanto, nel mirino: protestano i residenti del quartiere di Fonte Baiano per gli spari troppo vicini alla cinta urbana. «Ci risiamo, con l'apertura della caccia torna la paura. La situazione va avanti da due o tre anni, non sappiamo più a chi rivolgerci, siamo disperati», spiega Diana Coruzzi, che abita nel tratto finale di via Brodolini, «i cacciatori per legge devono rimanere almeno a cento metri dall'abitato ma spesso chi va a caccia si avvicina sino a una cinquantina di metri. Di questo passo l’unica soluzione sarà chiedere al sindaco di emettere un’ordinanza che vieti la caccia nella zona».

La strada in cui risiede la signora, che collega viale Bovio con il confine del comune di Torricella, si trova quasi al confine della cinta urbana, nel quartiere immerso nel verde di Fonte Baiano. A scatenare le proteste degli abitanti, preoccupati per la loro incolumità e quella delle proprie famiglie, è proprio il timore che durante l’attività venatoria i cacciatori sparino troppo vicino alle case e ai campi coltivati. Per questo motivo era già stato presentato un esposto da parte dei residenti al Corpo forestale e alla Provincia.

A detta della signora, oltre a non essere stati rispettati i limiti di prossimità per la caccia, ultimamente sono state organizzate anche delle battute notturne, evidentemente al cinghiale. «Cacciano a ridosso del mio giardino, delle vigne e dei campi agricoli, con estremo pericolo non solo per i bambini che vanno in bicicletta lungo la strada», conclude Diana Coruzzi, «ma anche per le persone che ci lavorano. Non si sono fermati quando era in corso la vendemmia, né in questi giorni durante la raccolta delle olive. Domenica hanno ucciso anche un gatto. Il pericolo per le persone è reale».

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