mercoledì 9 luglio 2014

Vasto. Ostruzionismo della Libera Caccia, ma il selecontrollo parte comunque

Ostruzionismo della Libera Caccia, ma il selecontrollo parte comunque. E questa volta davvero. Si è tenuta nel pomeriggio di ieri, presso la sede dell’Atc Vastese, una riunione tecnica propedeutica all’avvio della fase di prelievo selettivo di cinghiali che prenderà il via, questa volta davvero, lunedì prossimo, il 7 luglio. I selecontrollori in regola con i versamenti e con le armi tarate e certificate sono stati convocati per l’assegnazione dei distretti sui quali operare.

Una riunione tecnica interrotta dall’intervento di Antonio Campitelli, presidente regionale della Libera Caccia, il quale ha sollevato dubbi e perplessità relativamente all’operazione selecontrollo. Carte e documenti alla mano, il presidente Campitelli ha ricordato ai presenti che l’Atc Vastese, con deliberazione in comitato di gestione, aveva stabilito di non dare corso al selecontrollo prima di aver incassato i fondi promessi dalla Provincia, finalizzati a realizzare recinzioni, colture a perdere e altri espedienti di dissuasione a difesa dei campi coltivati.

«Non ci sono fondi, perché la Provincia, nonostante le varie promesse, non li ha ancora girati all’Atc. – ha puntualizzato, polemizzando, Campitelli - La Provincia è quindi inadempiente rispetto agli accordi presi con questo Atc. Propongo, a questo punto, di uscire dal protocollo operativo e di non dare seguito al selecontrollo fino a quando quei fondi non saranno accreditati».

A replicare alle obiezioni della Libera Caccia il supervisore delle attività di campo appena nominato dalla Provincia, Angelo Pessolano: «L’assessore Moroni e il comandante della Polizia provinciale, Ferrante, hanno assicurato a questo Atc che la delibera con qualche saranno trasferiti i fondi verrà firmata venerdì . Comunque si tratta di un falso problema, perché la Provincia ci ha intimato di partire immediatamente con gli abbattimenti, soprattutto nelle zone di Vasto, Furci e Gissi, cioè dove sono maggiori i danni segnalati sia alle attività agricole che gli incidenti stradali dovuti all’attraversamento di cinghiali. Prima gli abbattimenti, solo successivamente i recinti e gli altri dissuasori. Questo è quanto ci ha richiesto di fare la Provincia, anche dopo le reiterate sollecitazioni da parte di Copagri, Coldiretti e Cia».


Dunque abbattimenti selettivi in una prima fase di emergenza urgenza, per l’applicazione della quale non servono i fondi pubblici attesi forse un po’ pretestuosamente da Campitelli.

Polemiche a parte, da lunedì il protocollo operativo prenderà il via.

«Il territorio dell’Atc Vastese è stato suddiviso in 35 distretti, – ha spiegato l’avvocato Giacomo Nicolucci titolare dei corsi abilitanti al selecontrollo - ma in questa prima fase ne attiveremo soltanto 12, quelli indicati dalla Provincia come prioritari. Il piano di abbattimento quali-quantitativo prevede il prelievo di novanta cinghiali. Si tratta di un prelievo con funzioni di controllo, non propriamente di selecontrollo. Tutta l’operazione sarà gestita dall’Atc Vastese in nome e per conto della Provincia. La Polizia provinciale, che supervisiona e coordina l’intera operazione, si occuperà dei controlli e di far rispettare il disciplinare».

E così da lunedì i selecontrollori saranno operativi sul territorio. I maggiori abbattimenti sono previsti nella zona costiera tra Vasto e Casalbordino e di Gissi e Furci dove i danni all’agricoltura sono ingenti, ma anche nell’Alto Vastese, in particolare a Castiglione Messer Marino, Schiavi di Abruzzo, Montazzoli, Castelguidone e Celenza sul Trigno sono stati assegnati dei capi. Ad ogni singolo cacciatore è stata assegnata una fascetta numerata che corrisponde ad un solo abbattimento.

Le operazioni potranno essere svolte tutti i giorni, fatta accezione per il sabato e la domenica (quindi compresi il martedì e venerdì normalmente di silenzio venatorio, ndr) dalle ore 18 alle ore 22.
Francesco Bottone

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