giovedì 10 settembre 2015

Alla volpe non piace questo elemento

Qualche giorno fa, per la prima volta in 34 anni, a casa mia in Abruzzo è arrivata la volpe, il mio animale preferito. La aspettavo da quando ero piccola, avevo un sacco di cose da raccontarle, alla volpe. Purtroppo, però, non è venuta a salutare me ma a trucidare le mie papere, che vivevano in giardino come cani e a cui tutti eravamo affezionati. Le due femmine sono morte perché stavano covando le uova con gli anatroccoli e non hanno voluto abbandonare il nido che si erano costruite sotto un bell’albero.

Il maschio, rimasto solo ferito perché come ogni maschio che si rispetti se l’è data a gambe, è sotto shock: non si nutre più, e sicuramente non avrà vita lunga. Gli guardo gli occhi spenti e cerco di immaginare i suoi pensieri, senza più le sue femmine starnazzanti a riempirgli le giornate.

La volpe è arrivata in giardino in corrispondenza della riapertura della caccia: sulle colline intorno si sentono i fucili sparare e nel bosco non c’era più modo di stare, per lei. Sopravvissuta, è diventata portatrice di morte dove non avrebbe dovuto.

Foto di Vincenzo Corona – Volpe nel bosco verso Passo Godi

Le volpi sono cacciatrici, direte voi, fanno razzie nei pollai per nutrire se stesse ed i propri cuccioli, direte ancora voi, è la natura, direte sempre voi che avete un sacco di cose da dire, Dio vi benedica! La natura, in realtà, dice altro: dice per esempio che dovrebbero esserci degli equilibri, nel bosco, e pensate un po’ ci sono pure, fino a che una panda 4×4 non arriva a rompere le palle.

Eh ma allora i cinghiali? Quelli sono tanti, divorano i raccolti e ammazzano pure gli automobilisti! È vero, perchè non sono cinghiali abruzzesi*: qualche anno fa sono stati immessi sul nostro territorio in maniera programmata e a fine puramente venatorio delle specie di cinghiale provenienti dal centro-europa. Questi animali, più grandi ed aggressivi di quelli abruzzesi (che, guarda il caso, stavano sparendo) si sono rivelati molto inclini al nomadismo e all’adattamento, con i risultati di oggi: un vizietto sfuggito di mano, in pratica. Di chi è la colpa, se la popolazione dei cinghiali sta facendo più danni della peste allora? Della lobby dei cacciatori. Di chi è la colpa, se la volpe mangia ciò che non dovrebbe? Della lobby dei cacciatori e dei suoi giocattoli rumorosi.

Di chi è la colpa, se tutto questo viene permesso? Nostra (cit.), perchè non ce ne frega niente della volpe, del cinghiale cecoslovacco scostumato, del mio povero papero vedovo e di tutto quello che va oltre il nostro cancello, come sempre.

Io sono contro la caccia, non so se s’era capito, e potrei reagire alla violenza con altra violenza ma non sta bene, per le signorine di buona famiglia, quindi mi limiterò a fornire ai cacciatori delle valide alternative per trascorrere i momenti di svago senza spargimenti di sangue. Dunque, cacciatori abruzzesi, la domenica mattina voi potreste, in alternativa:

- Fare all’amore con le vostre mogli;

- Iscrivervi ad un corso di tango;

- Giocare a paintball;

- Lavare la macchina, aspettare che piova e poi lavarla di nuovo;

- Cucinare un timballino e fare i provini per Masterchef Turchia;

- Rotolarvi dal Corno Grande del Gran Sasso cantando “Montagne verdi” ;

- Leggere un libro, ma non sulla caccia;

- Provare a capire che quello che fate fa schifo, e andare da un bravo analista.

Se poi tu, sì proprio tu che stai leggendo, hai qualche idea migliore aiutami:adotta un cacciatore! Fagli capire che la vita è bella: portalo al mare, fallo sognare, fagli rottamare la panda 4×4 e via di cabriolet, col vento tra i capelli e senza fucili a colmare i vuoti.

A perdere.

di Laura Romani

Nota dell’Autrice

Il primo che mi commenta “buonista” o “banale” vince un panino con la Porchetta di Colledara ed un buono per lavare l’auto la domenica mattina. Affrettatevi!.


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