martedì 31 agosto 2010

Teramo. Caccia al cinghiale, scoppia la lite

Caccia al cinghiale, scoppia la lite
Associazioni venatorie contro l'assessore provinciale Di Michele

di Barbara Gambacorta

TERAMO. Non si placa la guerra aperta tra associazioni del mondo venatorio e l'assessore provinciale competente in materia Giuseppe Di Michele. Arci Caccia, Anuu, Federcaccia, Italcaccia e Libera Caccia insieme ai due ambiti territoriali di caccia "Salinello" e "Vomano" oltre a ribadire l'apprezzamento per il varo del nuovo calendario denunciano la situazione creatasi con l'assessore che «continua ad assumere un atteggiamento di non rispetto dele regole e del calendario venatorio varato dal consiglio regionale».

«Per la prima volta dopo anni la Regione Abruzzo ha recepito le richieste del mondo venatorio, approvando un calendario che è stato condiviso da tutti», scrivono le associazioni. Al centro della disputa c'è il conflitto di competenza apertosi sulla gestione della caccia al cinghiale che la Regione ha demandato esclusivamente agli ambiti territoriali e che, secondo le associazioni, Di Michele non vorrebbe accettare.

«La Regione Abruzzo ha giustamente normato la procedura visto che nelle altre tre province abruzzesi la cacci al cinghiale veniva e viene gestita dagli ambiti territoriale. Non è comprensibile l'atteggiamento dell'assessore», scrivono, «e pertanto chiediamo alla giunta provinciale, nonchè al presidente Valter Catarra di far rispettare la legalità e di dare attuazione alla legge regionale, conseguentemente di far cessare ogni atteggiamento di ostilità dimostrato dall'assessore e dall'ufficio alla caccia».

Le associazioni venatorio ringraziano poi per l'attenzione dimostrata anche l'assessore regionale Paolo Gatti e il consigliere Emiliano Di Matteo sperando in un loro impegno per porre fine a questa situazione. La frattura tra associazioni del mondo venatorio e l'assessorato provinciale si trascina ormai sin dall'insediamento della nuova giunta Catarra. Più volte, infatti, le sigle dei cacciatori hanno protestato per quella che hanno chiamato la «lontananza» dell'istituzione provinciale nei confronti del mondo della caccia, denunciando la mancanza di collaborazione tra le parti in causa.

Da "Il Centro" del 27 agosto 2010

lunedì 30 agosto 2010

Federcaccia Giulianova: protesta contro calendario venatorio

GIULIANOVA - Il direttivo della F.I.D.C. di Giulianova si è riunito per discutere il calendario venatorio 2010/2011 che, secondo il Direttivo della federazione locale, ancora una volta vede penalizzati i cacciatori abruzzesi. “Non può tollerarsi che a 20 km di distanza , ossia nelle Marche la situazione sia completamente diversa soprattutto per ciò che concerne l'apertura alla tortora fissata per il 1 settembre, mentre in Abruzzo sono stati fissati 5, 6, 11 e 12 settembre dopo che gli A.T.C. Salinello e Vomano avevano deciso per il giorno 1 settembre”, comunicano dal Direttivo di Federcaccia Giulianova che aggiunge “Con difficoltà riusciamo a capire quali siano i motivi di queste differenze. Spesso ci si nasconde dietro a ricorsi e quant'altro, ma queste problematiche non ci sono anche nelle altre regioni? Come può essere che i tesserati debbano arrivare a 10 giorni prima della data di apertura senza sapere nulla circa l'inizio della stagione venatoria? Così facendo a nostro modesto parere si và incontro ad un allontanamento dei cacciatori dal mondo venatorio. Consapevoli del fatto che difficilmente alle nostre domande venga data una risposta, ci auguriamo che la caccia che per molti è una passione non vada scemando, per dar adito a battibecchi di chi forse dell'attività venatoria non ha alcun interesse”.

www.futurocomune.it

domenica 29 agosto 2010

L' Aquila. Arci caccia contraria al calendario venatorio

Arci caccia contraria al calendario venatorio

L’AQUILA. Contro il calendario venatorio si prepara una mobilitazione tra le associazioni. L’Arci caccia dell’Aquila esprime «forte disapprovazione e contrarietà» sul calendario approvato con legge regionale. «Non troviamo spiegazioni», si legge in una nota dell’associazione, «nell’apertura così diversificata. Non si capisce perché, nella terza domenica di settembre, sia consentita, tra l’altro, la caccia alla volpe e al cinghiale ma non alla lepre, penalizzando una cultura venatoria che, nelle zone interne, è molto popolare. Di fatto si riduce il periodo di caccia per i locali, visto che l’arrivo dell’autunno, e della neve, potrebbe di fatto chiudere la stagione favorendo così i cacciatori di altre zone. Credevamo che saremmo andati a caccia tutto l’anno e invece non si può. Il nomadismo venatorio incontrollato penalizza le zone interne».

Da "Il Centro" del 28 agosto 2010

sabato 21 agosto 2010

Teramo. Cinghiali, cacciatori contro la Provincia

TERAMO. Soddisfatti per il nuovo calendario venatorio approvato dalla Regione ma sul piede di guerra per il trattamento che la politica locale, in particolare la Provincia, riserva alle associazioni venatorie escludendole dalla gestione della caccia. Il coordinamento provinciale delle principali sigle del mondo dei cacciatori (Liberacaccia, Italcaccia, Anuu, Arcicaccia e Federcaccia) con i presidenti dei due ambiti territoriali di caccia (Salinello e Vomano) si è riunito ieri per dire la sua a poche settimane dalla riapertura della stagione. «Il calendario venatorio può essere migliorato», ha spiegato Ermanno Morelli, presidente di Federcaccia, «ma almeno è stato frutto di concertazione, invece a Teramo si continua a voler tener fuori gli ambiti territoriali dalla gestione della caccia. Da quest'anno gestiranno anche la caccia al cinghiale ma la Provincia sta ancora facendo ostruzione, dovrebbe assumere un atteggiamento più equilibrato». Il passaggio di consegne per la gestione della caccia al cinghiale dovrebbe avvenire a breve con un incontro che chiarirà i ruoli. (b.g.)

Da "Il Centro" del 19 agosto 2010

martedì 17 agosto 2010

ABRUZZO/CACCIA: FEBBO, SOLO QUI POSIZIONI WWF PRECONCETTE E INCOERENTI

(ASCA) - L'Aquila, 12 ago - In merito alle polemiche seguite all'approvazione del calendario venatorio 2010-2011 che, secondo il Wwf Abruzzo, sarebbe avvenuta attraverso una legge regionale per non incorrere nel rischio di ricorsi amministrativi, l'assessore con delega alla Caccia, Mauro Febbo, sottolinea che ''i rappresentanti abruzzesi del Wwf, oltre che ribadire, ad ogni occasione, le due bocciature che il Tar Abruzzo ha espresso nei confronti del calendario venatorio della scorsa stagione, farebbero bene a ricordare anche che, dopo quelle pronunce negative, c'e' stata una terza favorevole alla Regione''.
L'assessore Febbo, inoltre, non riesce a comprendere ''come mai, solo in Abruzzo, il Wwf e buona parte del mondo ambientalista perseguano la politica di un no preconcetto, mentre in altre regioni assumono posizioni meno integraliste''.
''In sostanza - prosegue - questi pseudo paladini dell'ambiente sono portatori di un no ideologico che conferma, oltretutto, la loro intransigenza nei confronti delle politiche dell'Assessorato.
Per rendersi conto di cio', basta ricordare che i due calendari venatori predisposti nel periodo di mia competenza ricalcano, in gran parte, quelli programmati dal mio predecessore Verticelli verso cui, pero', non sono stati inoltrati ricorsi di alcun genere''.
''E questo atteggiamento, tutt'altro che improntato alla coerenza, - sostiene ancora Febbo - lo si riscontra principalmente quando viene contestato il Comparto Unico per la caccia, la cui istituzione e' prevista da una legge regionale del 2004. Come mai se ne ricordano solo oggi'?''. Infine, l'Assessore invita ''gli ambientalisti del Wwf a seguire meglio le dinamiche che si sviluppano in Consiglio regionale dal momento che dovrebbero sapere che la legge sul calendario venatorio 2010-2011, oltre all'approvazione del gruppo di maggioranza, ha avuto l'ok anche da larga parte dell'opposizione con l'astensione, solo per motivi tecnico-legislativi e non sostanziali, dell'Italia dei Valori''.
iso/map/bra (Asca)

sabato 14 agosto 2010

WWF ABRUZZO: puntuale come ogni anno arriva il regalo per i cacciatori

Puntuale come ogni anno arriva il regalo per i cacciatori

Scomodato l’intero Consiglio della Regione Abruzzo chiamato ad approvare per legge un atto amministrativo come il calendario venatorio regionale


Questa mattina, nella sala Commissioni del Comune di Pescara, Dante Caserta, consigliere nazionale del WWF Italia, e Loredana Di Paola, della segreteria del WWF Abruzzo, hanno tenuto una conferenza stampa sul calendario venatorio 2010/11.

Per la prima volta nella storia della Regione Abruzzo il calendario venatorio non è stato approvato con una delibera di Giunta regionale, come prevede la legge regionale sulla caccia del 2004, ma attraverso una legge regionale.

L’obiettivo di chi ha proposto questa “novità” è chiaro: mettersi al riparo da ricorsi amministrativi, dopo le due “batoste” rimediate al TAR Abruzzo dall’Assessore Febbo con il calendario venatorio dello scorso anno (due volte impugnato e due volte bocciato dal giudice amministrativo). Approvando il calendario per legge la Regione ha pensato di sottrarsi al giudizio della magistratura, poiché le leggi regionali, a differenza delle delibere di Giunta regionale, non sono, di regola, impugnabili.

Il ricorso ad una legge regionale consente poi di eludere ogni giustificazione tecnico-scientifica che dovrebbe essere alla base delle scelte sui prelievi venatori. E l’approvazione per legge di un calendario venatorio è ancora più grave in una regione come l’Abruzzo dove non è presente neppure l’altro strumento indicato dalla legge per la gestione della caccia, il Piano faunistico-venatorio che è scaduto nel 2005!

In realtà il testo di legge originario predisposto dall’Assessore Febbo e dal consigliere Giuliante prevedeva un tale elenco di illegittimità che lo stesso Ufficio legislativo della Regione Abruzzo con il parere del 2 agosto 2010 aveva evidenziato insuperabili problematiche che, peraltro, il WWF aveva già sollevato con tre note indirizzate alla Regione.

La proposta di legge originaria, infatti, prevedeva l’approvazione di un calendario venatorio della durata di 3 anni! Non solo: delegava alle province la possibilità di stabilire una preapertura del periodo di caccia, predeterminando così un enorme caos gestionale e faceva un gran regalo ai bracconieri consentendo l’ingresso ed il trasporto di armi all’interno dei parchi nazionali in aperto contrasto con la normativa italiana sulle aree naturali (solo l’Ente parco interessato, attraverso appositi regolamenti, può normare il trasporto di armi nei parchi).

A fronte di queste evidenti violazioni delle normative vigenti, il Consiglio regionale, nella seduta del 3 agosto 2010, ha stralciato completamente queste parti, smentendo così lo stesso Assessore Febbo che due giorni prima aveva attaccato il WWF, difendendo le proprie scelte.

I tagli introdotti dal Consiglio, comunque, non hanno eliminato tutte le pesanti irregolarità del calendario venatorio 2010/11 della Regione Abruzzo.

Innanzitutto il calendario è stato approvato senza essere stato prima sottoposto ai pareri obbligatori dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, organismo nazionale delegato, tra l’altro, al controllo della programmazione venatoria) e del Comitato regionale per la Valutazione di Impatto Ambientale e per la Valutazione di Incidenza.

Gli Uffici della Regione Abruzzo, infatti, a dimostrazione del caos che regna nel settore, hanno richiesto detti pareri su una loro versione del calendario diverso da quello poi proposto “politicamente” da Febbo e Giuliante in consiglio regionale.

È stata violata la legge nazionale sulla caccia laddove, recependo la normativa comunitaria, prevede che il prelievo venatorio sia subordinato alla necessità di assicurare la conservazione delle specie. Gli Stati sono obbligati ad adeguare il prelievo alla situazione delle singole specie, fino ad arrivare al divieto di prelievo per quelle specie che hanno uno status sfavorevole di conservazione.

A tal fine le Regioni devono seguire le indicazioni del documento dell’ISPRA “Sintesi dello stato di conservazione delle specie oggetto di prelievo venatorio ai sensi della legge 11 febbraio 1992 n. 157 e successive modificazioni, Gennaio 2009”.

Senza preoccuparsi affatto di tali prescrizioni, la legge regionale approvata il 3 agosto scorso consente la caccia a quattro specie in declino in Europa (Coturnice, Moretta, Moriglione e Pavoncella) e ad altre 11 con stato di conservazione sfavorevole (Starna, Canapiglia, Marzaiola, Codone, Mestolone, Beccaccino, Frullino, Quaglia, Beccaccia, Tortora, Allodola): in pratica 15 delle 30 specie dichiarate cacciabili dalla Regione Abruzzo avrebbero richiesto particolari precauzioni che invece non ci sono state.

È stata violata la legge nazionale sulla caccia laddove prevede che l’avifauna venga protetta sia “durante il ritorno al luogo di nidificazione” sia “durante il periodo della nidificazione e le fasi della riproduzione e della dipendenza”.

A tal fine la Commissione Europea ha adottato nel 2001 un documento tecnico (Key Concepts of articles 7(4) of Directive 79/409/EEC on Period of Reproduction and prenuptial Migration of huntable bird Species in the EU) che evidenzia per ciascuna specie cacciabile i periodi di caccia a cui le regioni devono attenersi.

La legge regionale approvata il 3 agosto, su 30 specie cacciabili, per ben 12 prevede periodi di caccia più lunghi rispetto a quanto dettato dalla Commissione Europea.

Se poi si confronta la legge approvata il 3 agosto scorso con i periodi di caccia indicati nel Documento ISPRA del 28 luglio 2010 “Guida per la stesura dei calendari venatori ai sensi della Legge n. 157/92, così come modificata dalla Legge Comunitaria 2009, art. 42” si può osservare che solo in 1 caso vi è conformità.

È stata violata la legge nazionale sulla caccia in quanto la legge regionale approvata il 3 agosto scorso prevede la possibilità di istituire un “comparto unico sulla migratoria”, derogando alle norme nazionali sia per il periodo (prolungato di un mese: da ottobre-novembre ad ottobre-dicembre) sia per le modalità di caccia (non solo da appostamento, ma anche con cane).

Sull’addestramento cani sono state violate sia la legge nazionale sulla caccia, che affida la disciplina di tale attività al Piano faunistico-venatorio e non ad una legge, sia la legge quadro regionale sulla caccia che indica in trenta giorni il periodo per l’addestramento cani mentre la legge regionale approvata il 3 agosto scorso prevede l’avvio dell’addestramento cani dal primo di agosto (se non fosse impossibile, varrebbe retroattivamente!) al giovedì precedente l’apertura (fissata a domenica 19 settembre), prolungando così il periodo di oltre 10 giorni.

Cosa farà il WWF?

È già al lavoro per inviare una nota al Governo italiano affinché bocci la legge regionale approvata il 3 agosto 2010.

Sta predisponendo un esposto all’Unione Europea evidenziando le palesi violazioni della normativa comunitaria contenute nella legge regionale.

Valuterà la possibilità di impugnare davanti al Tribunale Amministrativo Regionale la stessa legge approvata il 3 agosto 2010 poiché, trattandosi di legge-provvedimento esiste giurisprudenza in materia possibilista sull’impugnativa di atti legislativi che palesemente disattendono le procedure di approvazione previste. In ogni caso il WWF è pronto ad impugnare qualsiasi atto amministrativo discendente dalla legge regionale.

Ancora una volta va evidenziato come la classe politico-amministrativa di questa Regione (e questa volta nella sua massima rappresentanza, il Consiglio regionale) abbia legiferato a vantaggio di una ristretta minoranza di soggetti, esponendo il resto degli abruzzesi agli effetti negativi che tali decisioni avranno.

Caccia al cinghiale in Provincia di Teramo: nuove disposizioni

La Provincia di Teramo avvia la procedura per l’iscrizione delle squadre e l’assegnazione dei distretti per la Stagione Venatoria 2010/2011.

Nella seduta del Consiglio Provinciale del 3 agosto scorso, la Provincia ha approvato ed adottato la nuova Programmazione per la caccia al cinghiale.

Le novità più rilevanti della Programmazione provinciale sono la riduzione del limite minimo per l’iscrizione della squadra a n° 25 componenti, l’innalzamento al 60% del limite minimo di componenti dell’annualità precedente per la conferma della squadra,la possibilità di assegnazione di distretti alle squadre di Girata, l’impossibilità per un componente di entrare nella composizione di una squadra di braccata e contemporaneamente in una di Girata, e l’assegnazione temporanea delle Aree Libere per macroaree e sulla base di un calendario annuale.

Con successiva Deliberazione della Giunta Provinciale, la Provincia di Teramo ha disciplinato le modalità ed i criteri per l’iscrizione delle squadre al Registro Provinciale e la conseguente assegnazione di distretto.

L’Avviso Pubblico, approvato con Determinazione VIII Settore n° 161del 9 agosto scorso, contiene tutte le informazioni necessarie per la presentazione delle rispettive istanze da parte dei capisquadra, ed anche il testo integrale della Programmazione in corso, completa di tutta la necessaria modulistica.

La scadenza improrogabile per la presentazione delle istanze è stata fissata alla data del prossimo 31 agosto.

Da "L'Opinionista" del 12 agosto 2010

domenica 8 agosto 2010

Caccia Abruzzo: l'assessore Febbo presenta il nuovo calendario

Caccia Abruzzo: l'assessore Febbo presenta il nuovo calendario

Presentato in conferenza stampa, il nuovo calendario venatorio 2010. Nell'incontro, promosso dall'assessore regionale Mauro Febbo, sono intervenuti anche il presidente della Commissione Agricoltura, Antonio Prospero ed il consigliere regionale Pdl, Lorenzo Sospiri, che e' anche componente della stessa Commissione.

Per l'assessore Mauro Febbo, questo provvedimento si distingue per un aspetto molto importante, quello, cioe', d'essere il risultato di un intenso lavoro di confronto tra le varie componenti, che si e' poi concluso con mesi di lavoro in Commissione e nell'aula consiliare. Questa soluzione, ha proseguito l'assessore Mauro Febbo, e' stata preferita alla delibera di giunta, proprio per dare piu' completezza al lavoro da svolgere, evitando provvedimenti che potessero avere il carattere dell'emergenza o della contingenza, e poter garantire la piu' corretta gestione faunistica.

A conferma della validita' di questa scelta - precisa l'assessore Febbo - ricordiamo che il provvedimento e' stato approvato dall'Assemblea anche con il consenso del Partito Democratico e l'astensione, ma soltanto per questioni meramente tecniche, del gruppo dell' Italia dei Valori. Era scontato, invece, il voto contrario di chi, tradizionalmente, e' comunque contro la caccia. Un provvedimento di grande importanza- osserva l'assessore Febbo - anche per un altro aspetto, in precedenza, mai preso in considerazione e del quale nemmeno era possibile parlare: quello dell' attivita' venatoria sportiva . Per quanto riguarda la Cinofilia Sportiva , questo provvedimento prevede l'anticipazione alla prima domenica di agosto ( era la terza ) della possibilita' di addestramento dei cani, naturalmente senza utilizzo di armi.

L'assessore si e' soffermato sulla particolare attenzione con la quale sono stati considerati i cicli biologici per evitare che vi sia coincidenza del prelievo venatorio con i periodi riproduttivi e quelli migratori, secondo qualto si verifica nella nostra regione. Queste attenzioni hanno consentito di soddisfare le esigenze degli ambientalisti e dei cacciatori; ad esempio, e' stata anticipata la caccia alla beccaccia, alla colombaccia e, soprattutto, al cinghiale, in questo caso particolare, perche' rappresenta addirittura una minaccia per gli enormi danni provocati ai nostri agricoltori.

Per il presidente della Commissione Agricoltura del Consiglio regionale, Antonio Prospero, altro elemento importante, oltre alla scelta del confronto in Consiglio regionale, e' che il Calendario prevede che venga affidata alla Regione e non alle Province, il compito di indicare le linee guida, per l'esercizio della caccia, per garantire uniformita' delle regole. Anche il consigliere regionale PDL, componente della Commissione Agricoltura, Lorenzo Sospiri, si e' soffermato sulla validita' della decisione di portare la discussione in Consiglio, perche' in questo modo si e' potuto raggiungere un soddisfacente equilibrio tra il ruolo di Associazioni Venatorie, ATC e Province con l'esigenza di garantire i cicli riproduttivi, la vita, gli habitat della nostra flora e della nostra fauna. Un lavoro, ha ricordato Lorenzo Sospiri, che continuera' per apportare eventuali modifiche, prima dell'inizio della stagione della caccia ( prevista per la terza domenica di settembre ) sempre in un clima di confronto costruttivo e con la convincione - ha concluso Sospiri - che il ruolo dei cacciatori veri sia quello della tutela dell'ambiente e non della sua distruzione.

http://www.leggimi.eu/quotidiano/politica/4687-caccia-abruzzo-lassessore-febbo-presenta-il-nuovo-calendario.html

giovedì 5 agosto 2010

Abruzzo. Caporale: legge ignobile - consiglio regionale ostaggio dei cacciatori

CAPORALE: “LEGGE IGNOBILE – CONSIGLIO REGIONALE OSTAGGIO DEI CACCIATORI”

Dichiarazione di Walter Caporale, Capogruppo regionale VERDI Regione Abruzzo:
“Il Consiglio regionale ha approvato una vergognosa Legge in materia di caccia con il voto contrario dei VERDI, di RC, e IDV, astenuti Comunisti Italiani e Chiavaroli del PdL a favore tutti gli altri.

La ignobile Legge approvata nel testo originale era ancora più ignobile, vergognosa e illegale di quella definitiva. Grazie all’ostruzionismo che ho fatto con centinaia di emendamenti presentati ho ottenuto: il divieto del trasporto di armi nei Parchi (istigazione a reato penale, perché è già vietato da norme nazionali); obbligo del parere “vincolante” dell’ISPRA per comparto unico e pre-apertura; riduzione dei periodi di caccia di diverse specie; tolto il potere alle Province di inserire la pre-apertura (altro abuso, non previsto in nessuna legge).

Restano punti gravissimi come il Nomadismo Venatorio (possibilità di cacciare anche in Ambiti Territoriali di Caccia diversi da quelli del proprio territorio aumentando gli indici di pressione venatoria in alcune zone); addestramento dei cani da caccia con le prede a partire da due mesi prima, invece che un mese; periodi di caccia per ogni specie troppo lunghi ed in contrasto con le proposte dell’ISPRA, legge e non provvedimento amministrativo; inserite specie cacciabili per i quali l’ISPRA, a causa del forte declino chiede la sospensione della caccia (codone, quaglia, pavoncella, beccaccia, tortora e allodola).

La Regione Abruzzo ha approvato con “Legge” il Calendario Venatorio che dovrebbe essere approvato con un provvedimento amministrativo, perché è proprio di amministrazione del Patrimonio Faunistico che si parla e non di normative e leggi, che in materia venatoria non mancano. Purtroppo i colleghi scambiano l’amministrazione del territorio con l’amministrazione e l’accaparramento dei pacchetti di voti dei cacciatori. In Abruzzo la lobby della caccia conta 15.000 voti.

Anche quest’anno non mancheranno denunce per l’impugnazione della legge al Governo, ricorsi alla Comunità Europea per avviare una procedura di infrazione e tutte le denunce possibili, anche ad personam, per il grave attentato alla natura e alle leggi dello Stato che l’approvazione di questa legge ha comportato.

L’Aquila, 4 agosto 2010

lunedì 2 agosto 2010

LEGGE - CACCIA ALLA REGIONE. CAPORALE (VERDI), ''E' ABUSO''

LEGGE - CACCIA ALLA REGIONE. CAPORALE (VERDI), ''E' ABUSO''

L'AQUILA - “La Regione Abruzzo si appresta ad approvare in questi giorni una Legge ignobile presentata dal Capogruppo del Pdl, Gianfranco Giuliante, dall’Assessore alla Caccia, Mauro Febbo e da Antonio Prospero, che predispone il Calendario Venatorio Abruzzese per i prossimi tre anni. Il Calendario Venatorio deve essere, per legge, redatto anno per anno con un provvedimento amministrativo che deve attenersi ai dati sulle popolazioni delle specie cacciabili ed essere conformi ai Piani Faunistici Venatori”.

A parlare è Walter Caporale, Capogruppo regionale dei Verdi in Abruzzo.

“Se si seguisse la legge - spiega - non si potrebbe praticare la caccia perché gli uffici competenti non sono dotati né di studi sulle popolazioni delle specie cacciabili e né del Piano Faunistico Venatorio Regionale. Redigere un Calendario Venatorio senza questi documenti, e per giunta, gravarlo di deroghe, come posticipazioni e anticipazioni, è illegale”.

“La legge prevede che il Calendario Venatorio sia approvato con Delibera di Giunta. Ebbene - prosegue Caporlae - visto che il Tar emette ordinanze a breve termine e le Regioni sono tenute a modificare le parti del Calendario Venatorio come da indicazione delle Ordinanze del Tar, al fine di evitare che i cacciatori siano “disturbati” durante la stagione venatoria, è diventata prassi presentare e approvare, in tempi record, leggi incostituzionali in sostituzione delle delibere di Giunta”.

Chi si adopera ad aggirare le leggi esercita attività perseguibili penalmente e se, inoltre, ricopre cariche pubbliche, esercita abuso di potere - conclude il capogruppo regionale dei Verdi - ed è altrettanto ovvio che i costi degli errori di dirigenti, assessori e consiglieri gravano sulle tasche dei cittadini e non sugli autori di tali illegittimità, quindi sto valutando di denunciare tutti coloro che si rendano autori di gesta contrarie alla legge e al rispetto delle norme in materia ambientale”.


02 Agosto 2010 - 12:30

domenica 1 agosto 2010

Calendario Venatorio Abruzzo Triennale, Consiglieri PD: "Siamo tutti Contrari"

Caccia in Abruzzo: Consiglieri PD, No a DDL Calendario Venatorio Triennale.

L'aquila, 31 lug - Il Gruppo consiliare della Regione Abruzzo del Partito Democratico esprime ''la piu' netta contrarieta' all'approvazione del disegno di legge sul Calendario Venatorio triennale, presentato dal Gruppo consiliare del Pdl e posto all'ordine del giorno dalla Commissione Agricoltura del 2 agosto''. ''Ancora una volta, dopo la disastrosa esperienza della stagione venatoria 2009-2010 - spiegano in una nota i consiglieri Camillo D'Alessandro e Claudio Ruffini - la Regione giunge in stato confusionale all'appuntamento con la stagione 2010-2011.

La legge nazionale prevede che il calendario venatorio sia approvato dalla Giunta Regionale entro il 15 giugno. Si ripropone una situazione di estrema incertezza sulle regole che disciplineranno la caccia in Abruzzo nel periodo settembre 2010- gennaio 2011''.

Il Gruppo consiliare Pdl ha presentato un provvedimento che, prosegue la nota, ''pretende di fissare con una legge le regole del calendario venatorio fino al 2013 e di modificare sostanzialmente, senza gli approfondimenti necessari e senza alcuna concertazione con i soggetti interessati (Province, Ambiti territoriali di caccia, Associazioni venatorie ed ambientaliste), importanti norme della Legge quadro regionale n.10 del 2004. Sono state peraltro ignorate le circostanziate proposte di modifica avanzate dalle Associazioni venatorie, dagli Ambiti di caccia e dall'Associazioni ambientaliste''.

''Tale intento - commentano i due consiglieri del Pd - entra in rotta di collisione con il fatto che la Regione Abruzzo non si e' ancora dotata dell'Osservatorio Faunistico Regionale e non ha ancora adottato il nuovo Piano Faunistico-Venatorio regionale : figuriamoci se ci sono le condizioni, senza alcuna base tecnico-scientifica e di programmazione, per decidere addirittura un calendario venatorio triennale''.

Fonte: ASCA