martedì 28 gennaio 2014

Prorogata la caccia al colombaccio. La Giunta approva proroga fino al 10 febbraio

(REGFLASH) Pescara, 27 gen. Prolungata la caccia al colombaccio fino al 10 febbraio prossimo, nelle province di Teramo, Pescara e Chieti. Il provvedimento è contenuto in una delibera, proposta dall'assessore con delega alla Caccia, Mauro Febbo, approvata dalla Giunta regionale nel corso della seduta odierna. "La proroga - spiega Febbo - è stata concessa su richiesta delle Province, con il parere favorevole dell'Ispra. Il prelievo della specie è possibile solo nella forma dell'appostamento fisso o temporaneo senza l'ausilio del cane. La caccia al colombaccio resta vietata in quattro siti di importanza comunitaria presenti nella Provincia di Chieti. I cacciatori non residenti nelle province dove la caccia è stata prolungata - aggiunge Febbo - possono esercitare il prelievo alla specie solo se il periodo di caccia coincide con quello stabilito dai calendari approvati dalle Province o Regioni di provenienza". L'assessore alla Caccia ricorda, infine, che "sono diverse le iniziative prese dall'assessorato dal suo insediamento, finalizzate ad una corretta gestione tecnico-scientifica della caccia. Iniziative che fino al suo insediamento non sono state mai attivate e che oggi permettono al mondo venatorio di esercitare l'attività venatoria nella certezza del diritto". 

(REGFLASH) (comun.segret.assess.) 14/01/27

martedì 14 gennaio 2014

Chiusa la caccia al cinghiale. PD Provincia di Chieti: si dia l'avvio del selecontrollo

Alle parole bisogna far seguire i fatti

Il 26 Settembre 2013 il Consiglio Provinciale di Chieti approvò il piano di contenimento del cinghiale con un motivato voto di astensione del Partito Democratico. Il voto era legato al fatto che il piano era tardivo, pasticciato e legato all’inadempienza la provincia ha accumulato in questi anni dove è risultata ultima in Abruzzo nell’adottare soluzioni adeguate per porre un freno all’alto numero di ungulati sono presenti nel territorio. Tutto questo dopo che avevano annullato con carattere di urgenza quanto s’era faticosamente costruito e deciso in precedenza.

Il piano era sostanzialmente concentrato sull’azione dei “selecontrollori” ossia cacciatori specializzati e formati proprio per la caccia al cinghiale che possono agire anche fuori dai tempi della naturale apertura prevista nel calendario venatorio regionale.

In questi mesi d’incidenti automobilistici ce ne sono stati ma, con la caccia ancora aperta, il numero dei cinghiale è sceso in virtù degli elevati capi abbattuti, ed i danni alle colture agricole ridotti notevolmente; adesso il problema si ripropone in tutta la sua gravità. Non è possibile avere una proroga della caccia perché proibita dalla normativa nazionale, è fortemente in ritardo la tanto annunciata regolamentazione regionale, tra l’altro molto osteggiata nei suoi contenuti, non resta altro che dare seguito all’attuazione della caccia con il “selecontrollo” prevista dalla delibera adottata dal Consiglio Provinciale di Chieti.

In questi mesi si poteva dar corso agli aspetti preliminari e programmatori. Da quanto ci è dato sapere non si è fatto nulla ed, un eventuale emergenza, troverebbe la provincia di Chieti del tutto impreparata. Non intendiamo alimentare della sterile quanto inutile polemica ma invitiamo il Presidente Di Giuseppantonio, il consigliere delegato Giovanni Staniscia, la struttura tecnica ed i Sindaci dell’intero territorio provinciale a muoversi con estrema sollecitudine, ognuno per la propria parte di competenza, allo scopo di dare veloce corso ed attuazione al programma approvato dalla provincia in un ottica di prevenzione e non di ricorsa alla soluzione del problema.
Camillo D’Amico