giovedì 28 gennaio 2016

REGIONE ABRUZZO TRA CACCIA E POLEMICHE, GLI ATC CHIEDONO UN INCONTRO ALL’ASSESSORE PEPE: “BASTA BOTTA E RISPOSTA MEDIATICI”

Molti Ambiti Territoriali di Caccia abruzzesi e diverse associazioni venatorie dopo aver stigmatizzato il comportamento della Regione Abruzzo relativamente alla modifica del Calendario Venatorio relativamente alla caccia alla beccaccia “vogliono giungere a un sereno confronto per avviare relazioni costruttive tra la classe politica, gli uffici preposti e la base dei cacciatori”. Lo scrivono in una nota: “Anziché continuare uno sterile botta e risposta sui mezzi di comunicazione che non fa altro che erigere una sorta di muro contro muro tra le parti, si ritiene opportuno avviare un cammino comune che cominci da un confronto pubblico aperto agli Ambiti Territoriali di Caccia, alle Associazioni venatorie con la partecipazione necessaria e imprescindibile dell’assessore delegato alla Caccia, Dino Pepe, e, nel caso lo ritenga opportuno, di funzionari del suo assessorato”. Proseguono: “Logicamente siamo a disposizione dell’assessore Pepe per i tempi a sua disposizione per lo svolgimento di questo incontro. Sarà preoccupazione degli Atc teramani provvedere ad invitare le associazioni regionali di caccia e gli altri Ambiti della Regione nel massimo impegno alla collaborazione reciproca. Siamo certi che l’assessore Pepe vorrà cogliere questa occasione per riportare serenità e legalità nell’intero ambiente venatorio. Rimaniamo in attesa delle sue successive decisioni”.

Teramo - Associazioni venatorie chiedono dimissioni presidenti ATC

Una gestione “approssimativa, improvvisata e inconcludente” quella degli Atc teramani Salinello e Vomano. E per questo motivo le associazioni venatorie Arci Caccia, Enalcaccia, Libera Caccia e Anuu chiedono le dimissioni dei rispettivi presidenti, Francesco Sabini e Franco Porrini. E le quattro associazioni intervengono pubblicamente per prendere le distanze dalle accuse che i due Atc insieme a Federcaccia hanno rivolto all’assessore regionale Dino Pepe e alle Gadit, cui si sono rivolte per ottenere in tempi rapidi tutto l’incartamento relativo alle operazioni di censimento della beccaccia, piene di errori secondo loro. Secondo Arcicaccia, Anuu, Liberacaccia e Enalcaccia, anche il corso di formazione dei monitoratori della beccaccia effettuato dagli Atc non poteva essere riconosciuto perchè non rispondeva ai requisiti previsti e non potevano essere dunque inseriti nell’Albo stilato dalla Provincia di Teramo cacciatori formatisi con quel corso. Le associazioni venatorie contestano infine i continui attacchi degli Atc all’indirizzo dell’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale