giovedì 7 marzo 2024

Regione Abruzzo eroga una pioggia di contributi pubblici alle associazioni venatorie

 

Comunicato stampa del 7 marzo 2024

 

Regione Abruzzo eroga una pioggia di contributi pubblici alle associazioni venatorie

Il WWF Abruzzo evidenzia che con i soldi dei cittadini abruzzesi si acquista e si ristruttura anche la sede di Federcaccia, mentre il Centro Recupero della Fauna Selvatica di Pescara non riceve i fondi previsti per legge

 

Con la pubblicazione sul Bollettino Regionale delle Disposizioni finanziarie per la redazione del Bilancio di previsione finanziario 2024- 2026 della Regione Abruzzo (Legge di stabilità regionale 2024), sono stati pubblicati gli elenchi degli enti e delle associazioni che, a vario titolo, hanno ottenuto un contributo a fondo perduto.

Spiccano tra queste associazioni quelle venatorie che complessivamente hanno ricevuto ben 115.000 euro.

Queste, nel dettaglio, le prebende alle associazioni venatorie abruzzesi:

 

  • Associazione Nazionale Libera Caccia – Sezione provinciale L’Aquila euro 10.000
  • Associazione Italcaccia – Sezione provinciale di Pescara euro 5.000
  • Federazione Italiana della Caccia – Sezione provinciale di Chieti euro 100.000

Le motivazione dei contributi sono diverse, si va da contributo straordinario per le spese di funzionamento per la Liberacaccia, al contributo per le attività associative e le spese di funzionamento per l’Italcaccia fino al arrivare addirittura al contributo per l’acquisto e ristrutturazione di una sede e di veicoli per vigilanza e attrezzature per la Federcaccia.

 “Quello che sconcerta - sottolinea Filomena Ricci, delegata del WWF Abruzzo - è che il governo regionale abruzzese ha deciso di finanziare con danaro pubblico Associazioni che nascono per tutelare gli interessi dei cacciatori e sicuramente non quelli della comunità intera come l’ambiente e la fauna a scapito di altri enti pubblici come il benemerito Centro Recupero della Fauna Selvatica (CRAS) di Pescara che da anni rappresenta l’unico riferimento per l’Abruzzo per il soccorso ed il recupero degli animali protetti.”

Nella stessa Legge di stabilità regionale 2024 è indicato che le provvidenze annuali in favore del Centro Recupero della Fauna Selvatica sono pari a zero, nonostante due normative regionali ne prevedano il finanziamento annuale da parte della Regione Abruzzo.

Inoltre, in Abruzzo manca una rete che organizzi il sistema per il primo intervento, la raccolta, il trasporto e la consegna al Centro Recupero.

“Tutto questo - conclude Filomena Ricci - avviene nonostante l’opinione pubblica e anche la giurisprudenza abbiano acclarato che l’interesse alla caccia non debba prevalere rispetto all’esigenza della tutela della fauna selvatica.”

domenica 28 gennaio 2024

Civitella Roveto (Aq). Cacciatore ferito da proiettile durante una battuta di caccia

Civitella Roveto. Spara per colpire un animale ma il proiettile ferisce un uomo. L’incidente è avvenuto oggi pomeriggio sulle montagne di Civitella Roveto, nella Valle Roveto.

Un uomo di 59 anni D.D.F., cacciatore, è rimasto ferito da un colpo da arma da fuoco, sparato da un altro cacciatore, che sembrerebbe abbia scambiato erroneamente l’uomo per un animale selvatico, presumibilmente un cinghiale.

Entrambi i cacciatori sono originari di di Roccavivi di San Vincenzo Valle Roveto. Quello ferito è stato trasportato in ospedale, lo stanno sottoponendo a un intervento ma non sarebbe in pericolo di vita.

 

Fonte: marsicalive.it del 27 gennaio 2024

giovedì 11 gennaio 2024

Agricoltore centrato da un colpo di fucile, Torto (M5s): "Marsilio e il centrodestra sono i veri responsabili"

 La deputata del Movimento 5 Stelle, Daniela Torto interviene sul ferimento dell'agricoltore 34enne ferito mentre lavorava sul suo terreno a San Vito Chietino

"È inaccettabile che qualcuno debba rischiare di morire mentre lavora nei campi o passeggia in un parco per l’incoscienza di pochi. Troppo spesso nel nostro Paese, dietro una finta attività sportiva chiamata caccia si celano vere e proprie esecuzioni a cielo aperto di animali selvatici".

La deputata del Movimento 5 Stelle, Daniela Torto interviene sul ferimento dell'agricoltore 34enne centrato da un colpo di fucile mentre lavorava sul suo terreno a San Vito Chietino.

"Ormai cacciare è diventato solo un modo per farsi foto sorridenti in mimetica con ai piedi dei cacciatori animali insanguinati. Non è così che si tutela il nostro ambiente e, a questo punto, neppure le nostre comunità.

Marsilio e il centrodestra sono i veri responsabili di questa indegna situazione. I loro partiti continuano a favorire la lobby della caccia con pericolosi provvedimenti. Queste sono le conseguenze del programma elettorale per l'Abruzzo e del blitz in legge di bilancio dell'anno scorso con l'emendamento Foti che ha inaugurato questa brutta stagione di pericolo, minaccia e morte estendendo la caccia anche nelle aree urbane.

 Un augurio di buona guarigione alla vittima del triste episodio nel lancianese, sperando che la politica si dimostri più responsabile e non si debba assistere più a episodi del genere".

 

Fonte: chietitoday.it del 06 gennaio 2024

sabato 6 gennaio 2024

PERICOLO CACCIA 🛑 FA RIFLETTERE IL FERIMENTO DI UN AGRICOLTORE DA PARTE DI UN CACCIATORE A SAN VITO CHIETINO


🙅🏻 PERICOLO CACCIA
🛑 FA RIFLETTERE IL FERIMENTO DI UN AGRICOLTORE DA PARTE DI UN CACCIATORE A SAN VITO CHIETINO
 
Il ferimento di un agricoltore trentaquattrenne intento a lavorare nel suo terreno in località Castellana a San Vito Chietino da parte di un cacciatore ripropone il tema della pericolosità dell’attività venatoria svolta da parte di soggetti che finiscono per rappresentare un vero e proprio pericolo per agricoltori, escursionisti e semplici cittadini. È poi molto grave che, da quanto si apprende dagli organi di stampa, il responsabile dell’accaduto si sia allontanato non fornendo le sue generalità, cercando così di sottrarsi alle necessarie indagini.
Secondo i dati forniti dall’Associazione “Vittime della caccia” nella stagione venatoria 2022/23 in tutta Italia, sono stati uccisi 13 cacciatori (1 in Abruzzo) e 9 non cacciatori, e sono stati feriti 44 cacciatori (1 in Abruzzo) e 13 non cacciatori, per un totale di 79 persone rimaste uccise o ferite nei circa 5 mesi della stagione venatoria. Un numero impressionante per quella che a tutti gli effetti è una attività ludica. A far riflettere è soprattutto il dato dei 22 “non cacciatori” rimasti uccisi o feriti a causa della imperizia o negligenza di chi è autorizzato a muoversi in natura armato di armi, fucili o carabine che siano, estremamente pericolose.
Quanto è accaduto a San Vito rappresenta il tragico epilogo di una serie di comportamenti irresponsabili che vengono denunciati con sempre maggiore frequenza. I cacciatori sparano spesso senza rendersi conto di chi si trova nelle prossimità, si avvicinano troppo alle case e ai centri abitati, in orari sbagliati e senza rispetto per le proprietà altrui e per il diritto di tutti di vivere o lavorare in campagna o fare un’escursione in montagna senza rischiare la vita solo perché una stretta minoranza si diverte a sparare.
La mancanza di controlli sul territorio rende molti cacciatori sempre più arroganti anche nei confronti dei proprietari di terreni e case isolate quando provano a chiedere il semplice rispetto delle norme che regolano questa pericolosa attività. La Regione, del resto, da anni non organizza corsi per guardie venatorie volontarie, le Polizie provinciali sono state praticamente cancellate e dove sono rimaste ci sono pochissimi agenti operativi sul territorio, i Carabinieri-forestali sono comunque pochi e impegnati in un gran numero di attività.
Inoltre, la tendenza ad allargare i periodi di caccia – come ha fatto la Regione recentemente con il piano cinghiali – oltre a non aver alcun effetto positivo sulla limitazione dei danni all’agricoltura, finendo addirittura per aumentarli come affermato dai tecnici indipendenti che studiano questo fenomeno, fa crescere il rischio per cittadini, agricoltori ed escursionisti di rimanere impallinati, o peggio.
Bene farebbe la Regione Abruzzo a intraprendere la strada percorsa da altre regioni, che in virtù dello smantellamento delle polizie provinciali e del passaggio delle competenze su caccia e pesca da province a regioni, hanno istituito le polizie regionali, anche riassorbendo e/o integrando con nuove assunzioni il personale che si occupa di vigilanza che nella nostra Regione oramai non esiste più.
 
Comunicato del 06 gennaio 2024 WWF Abruzzo

giovedì 4 gennaio 2024

Lanciano (Ch) -Agricoltore ferito da un colpo di fucile mentre lavora: indagini in corso

San Vito Chietino  – Un agricoltore di 34 anni è stato vittima di un incidente mentre lavorava sul suo terreno nella località di Castellana, a San Vito Chietino. L’uomo è stato centrato da un colpo di fucile da caccia, che lo ha costretto al ricovero in ospedale. Nonostante l’accaduto, le sue condizioni di salute attuali non destano preoccupazioni.

L’episodio ha avuto luogo in una zona rurale, scuotendo la tranquillità di una giornata di lavoro ordinaria. Il 34enne è stato colpito da vari pallini esplosi dal fucile, causando lesioni che hanno richiesto il ricovero presso il pronto soccorso del Renzetti di Lanciano. La prognosi attuale indica un periodo di convalescenza di 20 giorni, durante i quali l’agricoltore dovrà riprendersi dalle ferite riportate.

Immediatamente dopo l’incidente, sono stati allertati i carabinieri, che hanno avviato un’indagine per ricostruire l’episodio e identificare la persona responsabile del colpo di fucile.

Il fatto evidenzia la necessità di una maggiore consapevolezza e attenzione nell’uso delle armi da parte di coloro che praticano la caccia. L’incidente a San Vito Chietino serve come richiamo alla responsabilità individuale e alla prudenza per evitare tragici incidenti simili in futuro.


Fonte: Abruzzosera.it del 04 gennaio 2024