COMUNICATO STAMPA 13 OTTOBRE 2012
Caccia: è ora di cambiare!
Dopo l’ordinanza del TAR Abruzzo che ha stravolto il calendario venatorio regionale, WWF ed Associazione Animalisti Italiani ONLUS chiedono un netto cambio di rotta.
Questa mattina a Pescara si è svolta una conferenza stampa di commento all’ordinanza del TAR Abruzzo del 10 ottobre scorso sul calendario venatorio.
Erano presenti Marialucia Santarelli della Segreteria nazionale degli Animalisti Italiani, Dante Caserta, vicepresidente WWF Italia, Luciano Di Tizio, Presidente WWF Abruzzo, e Michele Pezone, il legale che ha seguito il ricorso di WWF ed Associazione Animalisti Italiani Onlus che ha portato all’ordinanza del TAR Abruzzo.
L’ordinanza del TAR Abruzzo del 10 ottobre, confermando il decreto urgente dell’8 settembre, ha accolto la richiesta di sospensiva di gran parte del calendario venatorio della Regione Abruzzo avanzata dal WWF e dagli Animalisti Italiani.
In pratica è stato completamente stravolto il calendario venatorio 2012/13 voluto dalla Giunta regionale abruzzese.
· È vietata la caccia a Quaglia, Tortora, Allodola, Beccaccia, Marzaiola, Beccaccino, Moriglione e Pavoncella: specie in declino in Europa che devono essere tutelate e che invece la Regione Abruzzo aveva reso cacciabili senza alcuno studio che ne comprovasse la consistenza numerica, né tantomeno piani di gestione e nonostante per alcune specie (ad es. il beccaccino) il TAR Abruzzo si fosse dichiarato contrario già lo scorso anno.
· È vietata la caccia a tutte le specie (quindi l’attività venatoria è vietata completamente) nell’area del Piano d’Azione di Tutela dell’Orso Marsicano (PATOM): la Regione Abruzzo, contraddicendo atti ed indirizzi che essa stessa ha contributo a determinare come capofila del PATOM, aveva consentito la caccia in aree contrassegnate dalla presenza dei pochi orsi rimasti, aumentando così il pericolo di uccisioni a seguito di incidenti o fenomeni di bracconaggio.
· È vietata la caccia a tutte le specie (quindi l’attività venatoria è vietata completamente) nelle decine di Siti di Interesse Comunitario e Zone di Protezione Speciale presenti nella nostra regione: la Regione Abruzzo, nonostante le fosse stato segnalato più volte ed in tutte le occasioni di incontro, ha inteso autorizzare la caccia nelle aree della Rete Natura2000 senza aver prima effettuato la Valutazione di Incidenza Ambientale.
· Il TAR ha anche accolto la richiesta delle Associazioni, suffragate dal parere dell’ISPRA, in merito alla necessità di utilizzare munizioni con pallini privi di piombo in aree a rischio per determinate specie.
È una sconfitta netta di chi ha voluto impostare la gestione venatoria sullo scontro, non solo e non tanto con le associazioni ambientaliste ed animaliste, ma con il buon senso e con le normative italiane e comunitarie.
È una sconfitta annunciata perché sin da quando sono iniziate a circolare le prime bozze del calendario venatorio il WWF con lettere, incontri e attraverso il proprio rappresentante nella consulta regionale della caccia ha evidenziato come fossero presenti palesi vizi di legittimità. Ma purtroppo, invece di confrontarsi, la Regione ha preferito spendere soldi in procedure e ricorsi che non avevano alcuna possibilità di successo.
È l’ennesima sconfitta di un modo di procedere teso ad inseguire, peraltro senza alcun risultato concreto, le istanze più becere e retrive di una parte dei cacciatori che ormai lo stesso mondo venatorio respinge.
In questi ultimi anni la Giunta Chiodi, inseguendo pedissequamente le indicazioni dell’assessore Febbo, ha inanellato una serie di sconfitte che non hanno pari in Italia.
· Calendario 2009-2010: due censure del TAR su due ricorsi distinti di WWF e Animalisti Italiani;
· Calendario 2010-2011: approvato con Legge Regionale (e non con delibera di giunta) e poi bocciato completamente dalla Corte Costituzionale con Sentenza 20/2012 (era stato il WWF a chiedere al governo Berlusconi di impugnare la Legge);
· Calendario 2011-2012: sospensiva del TAR su diversi punti e poi sentenza ancora più dura a maggio 2012;
· Calendario 2012-2013: decreto urgente del TAR Abruzzo e poi ordinanza di sospensiva su ricorso congiunto di WWF ed Animalisti Italiani.
È ora di cambiare radicalmente registro.
La caccia deve essere riportata nell’alveo delle normative di settore, tenendo sempre presente l’interesse di tutta la collettività.
Sappiamo bene che questo modo di procedere sta sollevando contrarietà anche nel mondo dei cacciatori: è giunto il momento di un cambiamento di rotta radicale affinché nel rispetto della legge e tenendo conto dei dati scientifici esistenti si imposti una seria gestione faunistica all’interno della quale si inquadri una corretta gestione venatoria.
Questo dovrebbe essere l’interesse dello stesso mondo venatorio, stanco di essere preso in giro da chi promette cose irrealizzabili al solo scopo di accaparrarsene i voti.
La Giunta Chiodi e i partiti che la sostengono hanno modo di mostrare da subito la volontà di cambiamento: deve essere immediatamente ritirata la delibera con la quale recentemente si cerca di aprire la strada alla caccia a cervi e caprioli nella nostra regione e con la quale si vorrebbe consentire l’ingresso dei cacciatori nelle aree protette in base ad accordi con le Province. Si tratta di un atto palesemente illegittimo che la stragrande maggioranza degli abruzzesi non vuole. La Giunta regionale la ritiri. Faccia risparmiare alla collettività abruzzese i soldi di un nuovo procedimento dinnanzi al TAR che la vedrebbe sicuramente soccombente.
ASS. WWF ABRUZZO
ASS. ANIMALISTI ITALIANI ONLUS
1 commento:
ma smettetela voi e febbo. ci sn cose piu' importanti in abruzzo di cui occuparsi amche e sopratutto in materia ambientale. in Italia sappiamo solo fare il taglia e cuci...
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