E’ guerra aperta nel mondo venatorio e addirittura qualche associazione locale plaude e solidarizza con i “disturbatori” che tentano di sabotare il selecontrollo. «Le sezioni Enalcaccia di Torrebruna, Guardiabruna, Castelguidone e Celenza sul Trigno, sono solidari con i disturbatoli di Furci nei confronti dei selecontrollori. – è la dichiarazione pubblicata on line da Giuseppe Femminilli di Torrebruna – Caro Angelo Pessolano l’ATC Vastese ha sponsorizzato un gruppo di bracconieri autorizzati dalla pubblica amministrazione. – continua Femminilli, prima di prendersela anche con la stampa locale – Caro Bottone se la caccia per te è una mattanza sparando ha dei bidoni fermi, inermi che cercano cibo per la loro sopravvivenza, il sottoscritto si meraviglia che è venuto a caccia 20 anni con te, credendo che eri un battagliero lupo di montagna legato al territorio, invece ti sei evidenziato come un semplice cavalluccio di mare». Sarebbe interessante capire quanta rappresentanza, nel mondo venatorio locale, riescono ad esprime le sezioni riunite dell’Enalcaccia di Torrebruna, Guardiabruna, Castelguidone e Celenza sul Trigno e se i vertici provinciali dell’associazioni sono stati preventivamente informati di questa “uscita” infelice di qualche rappresentante locale. Essere contro il selecontrollo per motivazioni più o meno scientifiche o più o meno sciocche è sicuramente lecito, ma solidarizzare con chi disturba materialmente le operazioni è ben altra cosa. Inoltre la temuta mattanza di cui parla Femminilli non c’è affatto stata, basta controllare i dati degli abbattimenti relativi alla prima settimana di selecontrollo. Tredici cinghiali prelevati, poco più del dieci per cento, tutti certificati e controllati dal punto di vista sanitario, diversamente da quanto succede con i più numerosi abbattimenti derivanti dall’incontrollato fenomeno del bracconaggio. L’Enalcaccia di Torrebruna, però, rispetto al bracconaggio, non ha mai preso posizione, non ha mai condannato pubblicamente la reale mattanza che alimenta il mercato nero. A replicare seccamente alle accuse dell’EnalCaccia è Angelo Pessolano, supervisore di campo delle attività di selecontrollo: «Segnalazione di ieri arrivata in ambito: una squadra di cinghialai ha effettuato una battuta di caccia in piena regola nelle zone Roccaspinalveti-Fraine. Ora caro amico Femminilli Giuseppe che fai, sei solidale anche con loro? O forse quelli sono bracconieri non autorizzati dalla provincia? Come mai nessuno ne parla, nessuno denuncia?».
Francesco Bottone
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