COMUNICATO STAMPA DEL 09 AGOSTO
2012
ABRUZZO E CACCIA. LA GIUNTA APPROVA ANCORA UNA VOLTA UN
VERGOGNOSO CALENDARIO VENATORIO DETTATO DAI CACCIATORI AGLI SCRIBACCHINI DELLA
REGIONE. UNO SCHIAFFO ALLA NATURA, AGLI ANIMALI, AL RISPETTO DELLE LEGGI
NAZIONALI ED EUROPEE.
LE TASSE DEGLI ABRUZZESI SERVIRANNO PURTROPPO ANCHE A
PAGARE GLI ERRORI E L'INCONSISTENZA DELL'ASSESSORE ALLA CACCIA MAURO
FEBBO
L’Aquila, 09 Agosto 2012 - Dichiara Walter Caporale,
Capogruppo regionale dei Verdi: “Ogni anno la Regione Abruzzo colleziona
sconfitte e bocciature in materia di caccia. E’ arrivato il momento di far
pagare di tasca propria a chi per tutti questi anni ha abusato della propria
posizione per far approvare norme e delibere illegittime i cui costi e spese
legali vengono scaricati sulla collettività abruzzese”.
La
Regione Abruzzo anche questa volta ha voluto perdere l’occasione per adeguare il
calendario venatorio regionale a quanto disposto dalla recente sentenza del TAR
e dai pareri obbligatori dell’ ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la
Ricerca Ambientale).
Anche quest’anno infatti non sono state tenute in
considerazione diverse indicazioni dal mondo scientifico e dai giudici
amministrativi, ad esempio in riferimento alle specie cacciabili e ai tempi e
periodi caccia, all’utilizzo dei pallini di piombo e alla tutela dell’orso bruno
dalla caccia.
La
Regione Abruzzo, consapevole ogni anno di approvare calendari venatori
palesemente illegittimi (ne sono la prova ogni anno le condanne comminate dai
giudici amministrativi contro la Regione Abruzzo) tenta in ogni modo di bloccare
i ricorsi delle associazioni per la protezione dell’ambiente e per la tutela
degli animali.
Per
impedire i ricorsi al TAR, il Consiglio Regionale aveva emanato il calendario
venatorio 2010/2011 con una subdola legge (su cui non è possibile il ricorso al
TAR). Ma le associazioni non si sono date per vinte ed hanno ottenuto la
bocciatura della “leggina” dalla Corte Costituzionale che ha sancito, in maniera
univoca, che i calendari possono essere emanati solo con atto amministrativo
(quindi con delibera) e non con legge-provvedimento.
Quest’anno la Regione Abruzzo è costretta (dalla Legge)
ad approvare il calendario venatorio con delibera di giunta (impugnabile dagli
aventi diritto al Tribunale Amministrativo Regionale).
Consapevoli anche quest’anno di aver approvato un
calendario venatorio illegittimo, la Regione Abruzzo tenta di impedire i ricorsi
delle Associazioni per la tutela dell’ambiente e degli animali pubblicando il
calendario venatorio il 01 agosto, cercando così di far mancare i tempi
necessari per impugnare l’atto.
La
Regione Abruzzo ha degli obblighi di legge che non ottempera. La legge regionale
abruzzese n. 10/2004 indica che la Giunta Regionale entro e non oltre il 15
giugno deve pubblicare il calendario venatorio.
Fino a quanto la fauna selvatica verrà considerata dalla
legge italiana “patrimonio indisponibile dello Stato” e quindi un bene di tutta
la collettività, i Verdi si adopereranno per tamponare gli abusi dei cacciatori
e della politica filo-venatoria di questa Giunta
regionale.
SI ALLEGA CRONISTORIA DELLE SCONFITTE GIUDIZIARIE IN
MATERIA VENATORIA DELLA GIUNTA CHIODI
Walter Caporale
Capogruppo Verdi
Regione Abruzzo
CRONISTORIA DELLE SCONFITTE
GIUDIZIARIE IN MATERIA VENATORIA DELLA GIUNTA CHIODI:
· SETTEMBRE 2009: Il TAR Abruzzo con ordinanza
depositata il 03 settembre 2009 accoglie pienamente il ricorso del’ Associazione
WWF ricorrente avverso il calendario venatorio 2009/2010 annullando le scelte
della Giunta Regionale sulla preapertura alla Quaglia e sul posticipo della
caccia alla Beccaccia.
OTTOBRE 2009: Il TAR Abruzzo con ordinanza del 14
ottobre 2009 accoglie il ricorso delle associazioni Animalisti Italiani e della
LAC avverso il Calendario venatorio regionale 2009/2010. Il TAR ha
“Considerato che pare fondata la censura di difetto di motivazione della DGR
impugnata, nella parte in cui quest’ultima non ha dato adeguata contezza delle
ragioni di dissenso rispetto alle concludenze consultive
dell’ISPRA“.
DICEMBRE
2010: Con ordinanza del 02 dicembre 2010
il TAR Abruzzo boccia la Regione Abruzzo a seguito del ricorso presentato dagli
ambiti territoriali di caccia dell'Aquila, Barisciano, Avezzano e
Roveto-Carseolano che contestavano il nomadismo venatorio introdotto con la
mobilità dei cacciatori per la fauna migratoria. Il TAR: “La disposizione impugnata è inoperativa,
inefficace, inapplicabile e ha ritenuto rilevanti e non manifestamente infondati
i dubbi di costituzionalità sollevati col ricorso. Ci si augura che, per il
futuro, il legislatore tenga presenti i princìpi generali che regolano la
materia, conservazione dell'ambiente e tutela della
fauna».
· OTTOBRE
2011: Il TAR ABRUZZO
sul ricorso presentato da Ass. Animalisti Italiani, WWF e LAC sospende con
ordinanza del 27/10/11 parte del Calendario Venatorio 2011-2012 censurando la
Regione Abruzzo che ha completamente stravolto i periodi di caccia per le
singole specie che erano stati suggeriti dall’ISPRA, allungando il periodo di
caccia per ben 27 di queste. Il Tar ha ritenuto che la Giunta regionale non ha
motivato adeguatamente tutti questi abnormi scostamenti dai periodi indicati
dall’ISPRA. Inoltre il TAR ha censurato la Regione anche sugli orari di caccia”.
La Giunta regionale, per adeguarsi parzialmente alle indicazioni dei giudici
emana ben quattro versioni diverse di calendario
venatorio.
FEBBRAIO
2012 La Corte Costituzionale con
sentenza n. 20/2012 dichiara illegittima la legge della Regione Abruzzo 10
agosto 2010, n. 39 (Norme per la definizione del calendario venatorio regionale
per la stagione venatoria 2010/2011), a seguito di richieste di impugnativa
pervenute al Governo. La Corte sancisce in maniera univoca che i calendari
possono essere emanati solo con atto amministrativo e non con
legge-provvedimento.
· GIUGNO
2012: Il TAR Abruzzo
il 25/06/2012 deposita sentenza di merito sul ricorso presentato da Ass.
Animalisti italiani, WWF e LAC. Vengono bocciati dai giudici diversi punti del
Calendario Venatorio 2011-2012 tra i quali la caccia alle specie in declino
(SPEC); la relazione tecnica dell’Assessorato competente, definita inidonea;
l’uso delle munizioni al piombo; le iniziative a tutela dell’orso dalla caccia
che non ne garantiscono la salvaguardia. Sollevata e rimandata alla Corte
Costituzionale la questione di legittimità costituzionale della legge regionale
sul comparto unico sulla migratoria.
Gruppo Consiliare "VERDI"
Regione Abruzzo Via Jacobucci,4 - 67100 L'Aquila –
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