Comunicato stampa del 27 luglio 2019
Non esiste alcuna autorizzazione prefettizia. Urgente impedire gli spari prima che accadano tragedie
La Regione fermi la caccia notturna nell’area peri-urbana di Penne
L’attività venatoria notturna in aerea peri-urbana a Penne non è
stata in alcun modo autorizzata dalla Prefettura di Pescara: il Prefetto
del capoluogo adriatico, dott.ssa Gerardina Basilicata, ha inviato alla
direzione dell’Oasi WWF e Riserva “Lago di
Penne” e al sindaco della città una precisazione al riguardo nella
quale spiega che le competenze in tal senso sono della Regione. “Mi sono
immediatamente scusato con il Prefetto – spiega Fernando Di Fabrizio,
direttore dell’Oasi – ma ero stato tratto in inganno
da informazioni verbali avute da un dipendente regionale al quale avevo
incautamente creduto”.
Al di là dell’involontario errore resta un problema di fondo: la
caccia cosiddetta di selezione nelle ore notturne in un’area prossima
alla Riserva e accanto a sentieri frequentati da turisti e residenti,
oltre a essere sostanzialmente inutile per il contenimento
dei cinghiali, è certamente pericolosa per la pubblica incolumità. Non a
caso il sindaco di Penne aveva proibito gli spari in quella zona
proprio per tutelare cittadini e turisti.
Del resto il pressapochismo con il quale la Regione da anni
gestisce l’attività venatoria ha portato a decine di ricorsi, del WWF e
di altre associazioni ambientaliste ma a volte anche delle
organizzazioni dei cacciatori, nei quali l’Ente è stato quasi
sempre sconfitto. Ogni azienda o organizzazione diffiderebbe dei
consigli di presunti tecnici che hanno portato a esiti puntualmente
negativi. Il governo regionale, di qualsiasi colore politico sia la
maggioranza di turno, invece insiste e colleziona brutte
figure a ripetizione, quasi con tutti i calendari venatori dell’ultimo
decennio.
In questo caso la situazione è ancora più grave visto l’allarme
suscitato in decine di residenti e vista l’oggettiva pericolosità dei
ripetuti spari nella notte a due passi dalla città e ancora più vicino
al Sentiero Serafino Razzi, ripristinato nel 2018,
che collega il centro storico con la Riserva.
“Ci spiace dell’equivoco che si è creato con il Prefetto di
Pescara”, sottolinea il delegato regionale del WWF Abruzzo Luciano Di
Tizio, “A questo punto chiediamo però alla Regione di sospendere
immediatamente ogni forma di caccia a ridosso delle aree
urbane. È chiaro che chi ha sbagliato dovrà risponderne ma è intanto
importante fermare comportamenti a rischio prima che accadano tragedie e
non dopo, quando potrebbe essere troppo tardi”.
WWF Italia Onlus, Abruzzo
abruzzo@wwf.it
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