Uliveti trafficati per l'annuale raccolta, ma non solo. Nei giorni in cui tornano drammaticamente d’attualità gli incidenti di caccia – è morto stamattina un 12enne della provincia di Nuoro colpito per sbaglio durante una battuta – sono diverse le segnalazioni di mancato rispetto delle regole da parte dei cacciatori nel territorio.
L’episodio risale al 4 e al 5 novembre scorsi, al confine fra Lentella e Fresagrandinaria, nell'entroterra Vastese. Chi ha raggiunto i propri uliveti per portare a termine la raccolta ha trovato a pochi metri i cacciatori di cinghiale in azione. Gli appassionati di caccia, secondo le testimonianze, hanno attraversato, fucili alla mano, i campi coltivati non preoccupandosi delle famiglie presenti. Non solo, l’episodio si è ripetuto il giorno seguente (domenica 5 novembre), quando i cacciatori erano presenti nei campi a circa 10 metri dal centro abitato lentellese.
«È indecente questo atteggiamento sprezzante delle regole. Ogni fine settimana si parla di incidenti di caccia, ma i comportamenti scorretti sono all’ordine del giorno. Non è proprio rassicurante raccogliere le olive con gente armata di fucile a pochi metri di distanza. E non si dica che erano “solo” di passaggio, perché in quella zona non vi sono boschi, ma solo uliveti e vigne».
Sabato 10 novembre, in tarda mattinata, stesso episodio sull'altro versante con i cacciatori appostati in più punti lungo il bordo della strada comunale che porta alla Trignina, a ridosso del fiume Treste. A un centinaio di metri di distanza un’auto è stata colpita da un cinghiale in fuga. I danni superano il migliaio di euro.
L’ultimo tragico incidente nel Vastese risale alla fine di luglio, quando rimase ucciso un 50enne di Casalbordino. La caccia non può essere esercitata a distanze inferiori ai 100 metri da centri abitati ed edifici di varia natura e a 50 metri da strade e ferrovie.
Antonino Dolce
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